di Alessandra Pierini
(Foto servizio di Lucrezia Benfatto)
Il tempo al Montelago scorre con un altro ritmo rispetto al resto del mondo. Ore e minuti perdono ogni significato e ciò che conta è divertirsi, godersi la natura che a Taverne di Serravalle irrompe con tutta la sua bellezza, muoversi al ritmo di quella musica celtica che è protagonista e che ha la capacità di penetrare i corpi e guidarli, assecondare quel richiamo che viene da una cultura lontana eppure così vicina nei contenuti.
Tutto questo crea una magica atmosfera che rende il Montelago Celtic Festival unico e che regala ai presenti la sensazione di essere improvvisamente piombati in un’altra dimensione in cui nulla è strano e nulla è normale, in cui ogni cosa esiste e ogni persona è semplicemente come sceglie di essere.
E’ questo il festival che hanno trovato anche quest’anno le oltre 15mila persone arrivate da tutta Italia. E’ stato registrato un netto incremento di presenze dalle altre regioni, in particolare quelle del Nord Italia, ma anche dal Nord Europa con molte presenze dai paesi anglosassoni.
Nessun problema di ordine pubblico e un grande rispetto per la natura grazie anche ad una delle novità di quest’anno, la raccolta differenziata: all’ingresso sono stati distribuiti dei kit ed accanto ad ogni tenda si trovavano i sacchetti di carta, plastica e umido. Rispetto per le regole dei giochi dal sapore antico quali il lancio del tronco e della pietra, commentati dallo speaker d’eccezione Giorgio Montanini.
Un capitolo a parte meritano i costumi dei residenti dell’accampamento celtico che, curati in ogni dettaglio, hanno ricostruito un frammento di storia e la partecipazione dei visitatori che non trascurano abbigliamento e dettagli a tema.
Un pub all’aperto e aperto di giorno? Accade a Montelago: lo spazio allestito per la prima volta ha avuto un grande successo ed è stato gremito per l’intera giornata. Anche la tenda Tolkien, dove si è discusso di tematiche culturali e letteratura irlandese ha fatto il pieno.
La musica, suonata ad ogni angolo, per tutto il giorno, ha avuto il suo tripudio sul palco centrale dall’accensione dei sacri fuochi che hanno scaldato la notte, fredda nonostante i 35 gradi del giorno, fino all’alba. Si sono esibiti La Corte di Lunas, RareFolk, City of Rome Pipe Band, Peatbog Faeries, i Folkomondo e Rondeau de Fauvel. (GUARDA IL VIDEO)
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…rispetto al bundan e al trigallia….com’è??