Non ce l’ha fatta Gianfranco Raschia, l’idraulico maceratese di 48 anni che giovedì pomeriggio è rimasto vittima di un incidente sul lavoro (leggi l’articolo) mentre stava svolgendo lavori di ristrutturazione dell’impianti idrico di palazzo Mozzi Borgetti in vicolo Piaggia della Biblioteca, a pochi passi da Piazza Vittorio Veneto. L’uomo, dipendente della ditta Itci di Tolentino, era caduto da una scala da un’altezza di circa due metri, battendo rovinosamente la testa a terra. Ai sanitari del 118 le condizioni di Gianfranco Raschia erano apparse subito gravi ed è stato trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette. I medici lo avevano ricoverato in prognosi riservata, giovedì sera però le sue condizioni erano peggiorate e da due giorni era in coma farmacologico. Oggi la tragica notizia. Gianfranco Raschia viveva con la moglie Angela in contrada Vallebona, in un appartamento a fianco di quello dove risiedono la madre e il fratello. E’ stata disposta l’autopsia. I familiari hanno dato l’autorizzazione alla donazione degli organi.
(redazione CM)
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Per quel poco che vale..desidero esprimere le piu sentite condoglianze a tutta la famiglia per la loro irreparabile perdita.
Le mie condoglianze valgono sia come singola persona che come cittadino maceratese visto che è caduto sul lavoro mentre contribuiva alla rinascita del palazzo della biblioteca.
REQUIESCAT IN PACE
Ogni parola è superflua… solo un grande abbraccio ad Anzela.
Liana Paciaroni