di Roberto Scorcella
“Vi prego aiutatemi! Sono stato derubato e violentato da quattro stranieri!: così intorno alle cinque di questo pomeriggio un ventenne maceratese si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale del capoluogo. Una richiesta accorata di soccorso, suffragata successivamente dai riscontri medici: lesioni della zona anale con perdite di sangue. Un storia drammatica. Peccato che quasi sicuramente sia stata inventata. Questa, perlomeno, è la conclusione cui sono giunti gli agenti delle Questura che nell’arco di poche ore hanno chiuso il cerchio delle indagini. Ma andiamo per ordine. Il giovane, studente universitario di origine straniera adottato da una coppia italiana, dopo essersi rivolto al pronto soccorso ha dichiarato di essere stato aggredito ai giardini Diaz di Macerata, rapito, costretto a salire in una macchina da quattro stranieri e ripetutamente violentato. I medici di guardia hanno subito avvertito la polizia che ha fatto partire le indagini per i presunti reati di rapimento e violenza di gruppo. Ma i primi riscontri hanno subito fatto sorgere qualche dubbio, specialmente per le risposte che gli amici del giovane hanno fornito agli inquirenti. Infatti, dagli interrogatori è scaturito che il giovane (omosessuale e molto conosciuto nell’ambiente, specialmente da chi frequenta i giardini Diaz) intorno all’ora di pranzo aveva avuto un rapporto con un altro uomo dove si era spinto ben oltre il consentito. Dopo il rapporto, è andato a casa di un’amica per darsi una sciacquata, preoccupato per il fatto che continuava a perdere sangue. Poi ha regolarmente frequentato una lezione all’università, ma le perdite non smettevano e, così, ha deciso di rivolgersi al pronto soccorso. Provando vergogna nel raccontare i fatti così come si erano realmente svolti, ha inventato ai medici la storia del rapimento che, dopo poche ore, è stata smontata dalla polizia. Ora a rischiare di essere incriminato per procurato allarme è proprio il ventenne universitario le cui condizioni, comunque, non sono state giudicate gravi dai medici dell’ospedale di Macerata.
Commenti disabilitati per questo articolo