di Beatrice Cammertoni
Dopo il caso del capannone di via Murri a Montecassiano (leggi articolo), continua l’allarme amianto nell’intera Provincia di Macerata. L’impressione è quella che le abbondanti nevicate delle scorse settimane e i conseguenti crolli che hanno riguardato diversi tetti di capannoni e altri stabilimenti abbiano riaperto una questione che dopo le bonifiche degli scorsi decenni si era chiusa e allontanata dall’attenzione dei cittadini. La congiuntura temporale ha fatto si che questa situazione coincidesse nel periodo con la storica sentenza Eternit sempre dello scorso Febbraio, quando i dirigenti dell’impresa che produceva queste particolari coperture di amianto sono stati condannati per gli effetti mortali del materiale sui propri dipendenti. Lo scenario oggi è il seguente: sebbene nella maggior parte dei casi i tetti e le strutture in Eternit abbiano subito negli anni le necessarie bonifiche o siano stati incapsulati a norma di legge, i crolli e le rotture degli ultimi giorni riaccendono le preoccupazioni dei cittadini che cercano chiarezza su quanto riguarda la loro salute. Sono molti infatti i siti preoccupanti dopo l’abbondante neve delle prime settimane di febbraio e altrettanto numerose sono le iniziative degli abitanti delle zone limitrofe per cercare di contenere la situazione di emergenza.
A Vallecascia di Montecassiano, almeno due tetti di altrettanti capannoni delle Fornaci Smorlesi sono caduti sotto il peso delle precipitazioni nevose: le macerie di uno degli edifici sono visibili dalla strada che collega la Statale Septempedana alla Statale 77 (via Gaetano Smorlesi) e un tetto sfondato è invece facilmente localizzabile dalle abitazioni limitrofe. Inizialmente, le preoccupazioni relative al pericoloso materiale hanno trovato spazio nei luoghi di ritrovo come anche nei social network. Chi non abita nei paraggi ha appreso del crollo attraverso il passaparola ma anche grazie all’allarme lanciato da chi vive proprio in prossimità della zona su Facebook: il problema infatti, non riguarda un numero limitato di persone ma anzi, si allarga a macchia d’olio dal momento in cui le polveri sono facilmente trasportabili anche a lunghe distanze dal vento. Il miglioramento delle condizioni meteorologiche paradossalmente aggrava di più la situazione, dal momento il cui il materiale fuoriuscito dalle protezioni venute meno con il crollo deve essere sempre tenuto bagnato per ridurre i suoi effetti dannosi. La mobilitazione degli abitanti della frazione si sta muovendo proprio in questi giorni con una raccolta firme relativa ad una lettera da presentare all’ASUR, all’ARPAM ed al Sindaco di Montecassiano che chiede chiarezza sullo stato di salubrità dell’area.
La settimana scorsa sono iniziati i primi interventi per la messa in sicurezza dell’area con il sopralluogo degli addetti del Dipartimento di Prevenzione, di Igiene e di Sanità Pubblica dell’Asur, che stanno seguendo la vicenda e che hanno ricevuto le preoccupazioni di alcuni abitanti della zona. Quel che sembra al momento evidente, dunque, è l’impegno dei proprietari dello stabile e delle autorità sanitarie nel far chiarezza sui rischi che si presenteranno.
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Bentornata Dottoressa,
auguri!