Tolleranza zero verso qualsiasi atto di bracconaggio: ferma presa di posizione dell’Arcicaccia dopo la notizia del ferimento a fucilate di un raro esemplare di aquila reale sull’altopiano di Macereto, nel cuore del parco dei Sibillini. Una notizia che ha suscitato le reazioni di molti lettori (leggi i commenti).
“Occorre fermare la mano di questi banditi della natura – dichiara Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell’Arcicaccia. Su quei territori insistono quattro o cinque coppie di aquila reale. Il ferimento dell’aquila reale rischia di intaccare la difficile opera di conservazione in atto e il delicato equilibrio raggiunto. Questi crimini vanno colpiti in maniera esemplare e d’accordo con la nostra federazione provinciale e il nostro comitato regionale offriamo piena disponibilità per coordinarci nelle iniziative che saranno assunte in termini di prevenzione e repressione e prenderemo contatto con la direzione del Parco per affrontare la problematica”.
“Il bracconaggio – conclude Marco Ciarafoni – getta fango sull’intera comunità dei cacciatori e, come a volte avviene, può essere utilizzato strumentalmente contro la caccia. Anche per questo la reazione delle associazioni venatorie e del popolo onesto dei cacciatori deve essere determinata e foriera di qualsiasi atteggiamento distaccato o ambiguo”.
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Bravi!!
Era ora.
Adesso, però, fate seguire i fatti alle parole, mi raccomando.