
La conferenza stampa del Pd: il capogruppo Narciso Ricotta, il segretario Bruno Mandrelli e il vice-segretario Giovanni Scoccianti
di Giuseppe Bommarito
Toni pacati nella conferenza stampa di fine anno del PD. Il segretario cittadino Mandrelli e il capogruppo Ricotta hanno fatto una ragionevole elencazione delle cose da fare nel 2012, evitando ogni polemica interna e qualsiasi riferimento alle responsabilità della Giunta in carica in merito ai ritardi sin qui accumulatisi. Nessun cenno nemmeno alle tensioni interne al partito, nel tentativo di accreditare l’immagine di una forza di partito unita, seria e responsabile che segue con attenzione l’evolversi della vita politica e amministrativa di Macerata.
In realtà nel PD la situazione non è affatto così idilliaca. A livello di iscritti e simpatizzanti c’è infatti grande indignazione nei riguardi dei vertici e notevole preoccupazione per i ripetuti gravi scandali – il Suap Giorgini e la cittadella dello sport, senza dimenticare la bufala del polo natatorio, per il quale il Comune sta pagando a vuoto un mutuo di qualche milione di euro da quattro anni, con circa 300.000 euro di interessi sinora buttati al vento – venuti alla luce di recente, anche se risalenti nell’ideazione ai mandati delle giunte Meschini, che hanno visto come protagonisti uomini di primo piano del partito tuttora impegnati in qualche modo nell’amministrazione della città.
Malumore della base accentuato, oltre che dall’incerto e deludente procedere dell’amministrazione Carancini e dalle guerre intestine prepotentemente sbattute in faccia alla cittadinanza durante la cosiddetta verifica (che non ha verificato un bel niente, tranne il fatto che a livello di maggioranza c’è disaccordo quasi su tutto), anche dalle mancate reali chiarificazioni dei vertici sulle scandalose vicende di cui sopra, dagli interventi in politichese puro che non spiegano nulla, dalle irragionevoli e controproducenti critiche ad un presunto gratuito scandalismo di questo giornale e dei numerosi cittadini, molti dei quali orientati proprio a sinistra, che liberamente qui (e solo qui possono farlo) intervengono per dire senza filtri la loro opinione.
A sua volta la dirigenza del PD, unita dall’imbarazzo in merito alle vicende poco edificanti emerse sulla stampa e da un giudizio sostanzialmente negativo sull’operato dell’attuale amministrazione di centrosinistra, appare in difficoltà per le forti divisioni circa il contegno da tenere verso Romano Carancini, sindaco targato PD arrivato nella primavera del 2010 sullo scranno più alto del Comune dopo primarie interne e di coalizione all’ultimo sangue e all’esito di una volata finale con Fabio Pistarelli, lo sfidante di centrodestra, vinta contro ogni previsione al fotofinish.
Una parte del partito (Pambianchi in testa) lo ritiene esattamente il contrario dell’uomo giusto al posto giusto e vorrebbe sfiduciarlo quanto prima, temendo un logoramento sempre maggiore destinato a perpetuarsi sino al 2015 e confidando nel fatto che andare velocemente al voto dopo qualche mese di commissariamento consentirebbe ancora di sfruttare il vento negativo che a livello nazionale spira da tempo verso il centrodestra e il berlusconismo al tramonto. L’ala cattolica, ex Margherita, del PD, che in città fa capo ad Adriano Ciaffi e ad Angelo Sciapichetti, sta invece cercando di tenere in sella Carancini sino alla fine del mandato, confidando in uno scatto di reni di Romano che consenta di limitare nel frattempo i danni, per poi invitarlo con gentilezza a lasciare il posto allo stesso Sciapichetti, che nel 2015 avrà concluso il suo mandato in Consiglio Regionale. Stretto fra queste due alternative (da un lato l’ipotesi “Anna Menghi”, mandata a casa nel luglio del 1999 dopo poco più di un anno dalla sua stessa maggioranza, dall’altro la soluzione “Maulo”, mal digerito negli anni novanta dal centrosinistra per l’intero mandato e alla fine cortesemente invitato a farsi da parte), il segretario cittadino Bruno Mandrelli, dirigente politico esperto e dotato di un sano realismo, sta portando la croce, mediando di continuo e buttando ettolitri di acqua sul fuoco, nel quotidiano e sfibrante tentativo di attenuare le forti tensioni interne e al tempo stesso di spingere la giunta comunale ad uscire dall’attuale fase di pericoloso e inspiegabile immobilismo.
Se però in qualche modo possono facilmente capirsi gli intendimenti e le mosse dei vari dirigenti del PD, il vero imperscrutabile mistero rimane Romano Carancini. Ottimo professionista, arrivato al potere cittadino dopo una lunga e tutto sommato apprezzata esperienza politica (capogruppo in Consiglio Comunale per dieci anni, prima dei DS e poi del PD), rivelatosi capace durante la faticosa e vittoriosa maratona elettorale di calamitare sul suo nome la continuità (con il sostegno, in realtà poco esibito, del Meschini di fine mandato) e la voglia di rinnovamento del popolo di sinistra (che sicuramente aveva molto mal sopportato il deludente e indolente bilancio degli ultimi cinque anni del precedente Sindaco), riuscito pure nel miracolo di sconfiggere lo sfidante Fabio Pistarelli, dato quasi da tutti per vincente, Romano, in quella primavera del 2010 che oggi sembra così lontana, aveva suscitato molte aspettative.
E in effetti le prime mosse erano state veramente buone: lo stop quasi immediato alla pratica del Suap Giorgini, nonostante l’evidente coinvolgimento di uomini del PD; la decisione di tenere ben stretta per sé la delega all’urbanistica (ambita in realtà da più di un personaggio della vecchia storia, mascherata a tal fine sotto lo slogan del rinnovamento nella continuità); la nomina di un dirigente di strettissima fiducia a capo dell’Ufficio Tecnico del Comune; la decisione di soprassedere inizialmente da ogni decisione sulla cittadella dello sport, poi seguita a distanza di qualche mese dalla richiesta a sorpresa di una nuova stima all’Agenzia del Territorio. Tutti segnali forti e positivi nel settore dell’urbanistica, nel quale maggiormente a livello comunale si annida il malaffare e dove negli anni precedenti (con la sostanziale indifferenza dei gruppi consiliari, dove pure Carancini aveva svolto un ruolo di rilievo) avevano già dato il meglio – o il peggio – di sé i vari maneggioni e i tanti traffichini del PD.
Poi quasi all’improvviso il diluvio, un arrancare sempre più evidente, un immobilismo sempre più stagnante, che hanno fornito tanti buoni e fondati argomenti agli amici-nemici di Carancini e che, a mio avviso, non trovano sufficienti giustificazioni nella oggettiva difficoltà di amministrare un comune capoluogo di provincia e nei crescenti tagli agli enti locali a causa della grave crisi economica del nostro paese.
Romano Carancini, inspiegabilmente distanziatosi dai suoi più stretti amici e collaboratori, pure decisivi per il successo elettorale, e circondatosi per sua scelta di una giunta fragile e politicamente poco rappresentativa (tale, però, da creare comunque le prime forti frizioni con alcuni partiti della sua maggioranza), è infatti sembrato ben presto entrare nel pallone. Nel suo voluto isolamento Carancini ha infatti iniziato a manifestare in maniera sempre più marcata inaspettati aspetti negativi e deludenti risultati gestionali: un accentramento eccessivo, accompagnato da notevoli lentezze nel prendere le decisioni, anche le più importanti (si pensi alle nomine nelle società partecipate); le promesse non mantenute (il polo natatorio, tanto per fare un esempio clamoroso, ma anche l’ampliamento in tempi record del palazzetto dove gioca la Lube); le crescenti difficoltà nel saper mantenere i necessari rapporti con lo stesso PD e con i vari partiti di centrosinistra (con polemiche emerse a getto continuo, arrivate a mille durante la verifica, per alcuni ormai chiusa, per altri addirittura ancora in corso); gli abbandoni prematuri di scelte del programma qualificanti ed oggettivamente necessarie per la città (la bretella via Mattei-Pieve e il parcheggio di rampa Zara, rispettivamente indispensabili per rompere l’isolamento della città di Macerata e del centro storico); la trasparenza ridotta ad un misero slogan elettoralistico; l’incapacità di intrattenere positive relazioni con altri Comuni della provincia, sino ad arrivare ad un mortificante isolamento del capoluogo di provincia sulla cessione della Smea; i gravissimi ritardi (non tutti a lui imputabili, per la verità) nella predisposizione della prossima stagione lirica, per molti già destinata ad un fallimento annunciato.
E’ evidente, quindi, che il Sindaco Carancini in questo inizio del 2012 debba riflettere seriamente sulla grave situazione determinatasi in città, in parte sicuramente imputabile ad alcuni dei suoi cosiddetti amici e colleghi di partito e di maggioranza, che spesso e volentieri gli hanno remato contro in maniera aperta, e in buona parte però da lui stesso creata, e prendere importanti e indifferibili decisioni. Una cosa è certa: in questo modo non potrà andare avanti ancora a lungo.
Carancini, a mio avviso, nonostante tutto potrebbe ancora raddrizzare la barca e arrivare a fine mandato (ci sono ancora tre anni abbondanti) con un bilancio complessivamente positivo per Macerata e dignitoso anche per la sua immagine. Mi permetto, sicuramente con molta presunzione ma comunque nell’ottica di un osservatore attento all’interesse della città, di dargli in tal senso alcuni consigli non richiesti, in parte peraltro coincidenti con quelli avanzati dal suo stesso partito. In primo luogo, dovrebbe uscire dall’isolamento, ritrovare un po’ di fiducia verso il mondo esterno e richiamare accanto a sé i suoi amici e collaboratori della prima ora. Non più accentramento totale, non più diffidenza verso tutto e tutti, quindi, ma reale collegialità almeno con qualche persona di stretta fiducia.
Subito dopo è indispensabile per il primo cittadino individuare a tamburo battente le priorità programmatiche realmente gestibili e realizzabili. Tra le opere pubbliche, stante la penuria delle casse comunali, quelle perseguibili a mezzo di accordi con altri soggetti: sicuramente la strada via Mattei-Pieve, da realizzare a mezzo di una intesa con la Quadrilatero, che nonostante l’assurdo e offensivo rifiuto dell’allora Sindaco Meschini è ancora a portata di mano (magari anche recuperando fondi non più utilizzabili per altre opere ormai appartenenti al mondo dei sogni: il polo natatorio e la cittadella dello sport); poi il parcheggio di Rampa Zara, a cui potrebbe mettere mano l’APM con gli utili che da qualche anno sta registrando; quanto meno uno studio di fattibilità per aggirare la casa contro cui va a sbattere la strada nuova verso Villa Potenza; infine una qualche decisione sulla nuova piscina comunale, per la quale sinceramente non scarterei a priori l’ipotesi di un accordo con la Filarmonica per la ristrutturazione e l’ampliamento del centro sulla lunga di Villa Potenza. Sul versante culturale Carancini, oltre a cercare di completare gli interventi rimasti in sospeso nel Palazzo Buonaccorsi e nella biblioteca comunale, dovrebbe avviare sin da subito con il nuovo consiglio di amministrazione (senza attendere il prossimo mese di settembre 2012) una profonda riflessione sullo Sferisterio, che, alla luce dei passivi di bilancio accumulati negli ultimi anni e delle ingenti somme pubbliche che comunque vi convergono annualmente sottraendo risorse economiche per altri impieghi forse anche più prioritari, non dovrebbe escludere alcuna opzione (ridimensionamento, fusioni o apparentamenti con altre strutture regionali, profonde modifiche gestionali e dello statuto), nemmeno la più dolorosa tra le ipotesi possibili: uno stop transitorio, in attesa di tempi migliori. Indispensabile sarebbe anche un rafforzamento della Giunta, affiancando personalità più spiccate, in grado di dare più autorevolezza e rappresentatività all’esecutivo, alla Monteverde (decisiva per i positivi risultati nel settore sociale, alla quale, in controtendenza rispetto a quanto uscito di recente sulla stampa locale, affiderei ulteriori deleghe, invece di togliergliene alcune) e a Blunno (sin qui rigoroso custode della borsa comunale).
Per finire, una bella e veritiera operazione trasparenza e di autentica nuova storia, che esponga senza più giochetti alla cittadinanza la reale situazione di cassa del Comune e le effettive possibilità programmatiche (d’altra parte, è noto a tutti che ci sia a livello nazionale una situazione di forte crisi, tale da imporre tanti ridimensionamenti nelle velleità dei programmi amministrativi) e che inoltre, mettendo fine all’omertà di partito e di coalizione, racconti il più possibile dei fatti e dei misfatti dell’edilizia e dell’urbanistica maceratese (così facendo, tra l’altro, Carancini non solo avrebbe un positivo e consistente ritorno di immagine per una forte presa di posizione contro il malaffare, ma potrebbe al tempo stesso anche mettere definitivamente fuori gioco alcuni dei suoi più strenui oppositori, tutti elementi di spicco della sinistra del mattone ed alfieri indefessi della molto discutibile e ormai insopportabile vecchia storia).
Certo, quello sopra esposto è un “pacchetto” opinabile, modificabile, sostituibile del tutto con altre scelte, forse anche più valide. L’importante però è che il Sindaco qualcosa decida e qualcosa faccia, per davvero e in gran fretta. Altrimenti, non avrebbe proprio senso per Romano Carancini rimanere al proprio posto continuando inutilmente a farsi del male e a incartarsi da solo, a farsi ulteriormente logorare giorno dopo giorno dai suoi amici parenti serpenti e in sostanza ad arrecare danni alla città di Macerata, già ampiamente sfibrata dal vuoto assoluto del secondo mandato Meschini.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Non sono d’accordo sul fatto che il parcheggio Rampa Zara sia indispensabile. Tutti gli studi dimostrano che i parcheggi esistenti sono più che sufficienti, se non semi-vuoti. La realizzazione di tale parcheggio fa gola a molti, da moltissimi anni, per cui non sarebbe altro che l’ennesimo dispendio inutile di denaro pubblico.
Sono invece molto d’accordo con l’avv. Bommarito, quando dice:
‘ …… e che inoltre, mettendo fine all’omertà di partito e di coalizione, racconti il più possibile dei fatti e dei misfatti dell’edilizia e dell’urbanistica maceratese (così facendo, tra l’altro, Carancini non solo avrebbe un positivo e consistente ritorno di immagine per una forte presa di posizione contro il malaffare, ma potrebbe al tempo stesso anche mettere definitivamente fuori gioco alcuni dei suoi più strenui oppositori, tutti elementi di spicco della sinistra del mattone ed alfieri indefessi della molto discutibile e ormai insopportabile vecchia storia)?
_____________________________
Forza sindaco, svergognali definitivamente!! La cittadinanza intera te ne sarà riconoscente!!!
Me sa che l’avvocatu Bommarito se sta a preparà a fa lu candidatu sindacu per lu centro destra alle prossime eleziò
Mi sembrava di essere solo a pensare che la giunta comunale fosse debole (l’ho scritto diverse volte), invece l’avv. Bommarito la pensa nella stessa maniera tanto da dire “…..e circondatosi per sua scelta di una giunta fragile e politicamente poco rappresentativa……”. Si può comunque recuperare; io non mi sento di salvare nessuno degli assessori, comunque il Sindaco dovrà far vedere prima o poi questa nuova storia! Speriamo che il nuovo anno sia migliore. Questo è l’augurio per Macerata.
@ Alex Stecca
L’Avv Bommarito- ha in questo giornale, più e più volte sostenuto , che non intende assolutamente
pensare ad un suo ingresso in politica —-
Certo però- visto che di giganti in giro a Macerata- mi pare non se ne vedano tanti-
Penso che un suo eventuale ripensamento a Macerata e ai maceratesi tutti – possa solo convenire-!!!!!!!!!!
Mi pare sia una di quelle persone-che –riprendendo un articolo di Liuti – abbia più a cuore il NOI piuttosto che l’IO —–
Il tuo programma è bellissimo e sacrosanto in ogni suo punto, caro Peppe. Simpatico che tu lo proponga a Carancini, ma lui si chiama Romano Carancini, non Giuseppe Bommarito. Tradotto significa che, considerate le attitudini del sig. Sindaco – e dunque il fatto che non credo possibile accetti un consiglio, considerandolo per sé stesso sminuente del proprio ruolo decisionale e della propria personalità – per attuare il tuo progetto bisognerebbe che lui facesse un passo indietro e tu un passo avanti.
Certo, anche a me Macerata sta molto a cuore. Pensa che di notte ho incubi terribili, in cui la vecchia storia si fa nuova concependo il rinnovamento solamente nelle figure di riferimento e non nella sostanza. Mi sveglio sudato e con la tachicardia, capendo che era solo un brutto sogno. Poi, però mi riaddormento e l’incubo continua: e compare, nell’incubo, una sorta di guerriglia urbana (come a mezzanotte di questo capodanno in Piazza Libertà, con un centinaio di persone addossate alle mura perimetrali e in mezzo un gran lancio di petardi): una lotta feroce tra vecchie e nuove pedine. Che per “pace” sa solamente concepire una tregua, fino a nuovo ordine. Sempre nell’incubo, la tregua si protrae contro ogni logica apparente. Si tratta chiaramente di un incubo. Che finisce col sogno notturno. Al risveglio, si capisce che invece è una tragedia.
Caro avv. Bonmarito, condivido piu o me o tutto del suo intervento tranne una cosa, a Macerata c’è un centrodestra molto attivo in consiglio comunale, quindi l’alternativa a questo disastro do centro sinistra l’abbiamo!
Macerata deve solo cambiare linea politica.
E’ inevitabile che la nuova storia, quando i protagonisti sono “vecchi” uomini di partito, quando la maggioranza “conservatrice” o pezzi della stessa, a differenza della base, è molto spesso ostile verso la giunta, non possa che costruirsi nei meandri, ma io aggiungerei negli interstizi, della politica.
Se queste sono le premesse un cittadino attento non dovrebbe sottovalutare quello che l’avv. Bommarito ha riconosciuto al sindaco Carancini in termini di scelte in merito al Suap Giorgini, alla cittadella dello sport, ma io aggiungerei alle nomine del cda dell’associazione sferisterio che hanno portato alla scelta, come direttore artistico, di un giovane regista emergente (sappiamo tutti chi invece spingeva per Mario del Monaco).
Sono tutti deboli segnali luminosi che, nell’apparente buio amministrativo, stanno tracciando il sentiero impervio che porta alla nuova storia che probabilmente troverà compimento nella prossima legislatura e con una lista civica.
Sindaco non mollare.
mi permetto di segnalare che, a mio avviso, mancherebbe una parte dell’analisi: perchè i maceratesi nonostante l’evidente fallimento del centrosinistra in tutto continuano a rimanere tenacemente ancorati (come un’ostrica..) alla solita storia? … io mi comincio a fare un’idea
Errata corrige:
Nel mio intervento precedente mi riferisco al figlio Giancarlo e non a Mario del Monaco.
……..la nuova storia…
https://www.cronachemaceratesi.it/2012/01/03/gli-amministratori-di-castelraimondo-si-riducono-le-indennita/
..BRAVI…
Quoto Jhonny Utah.
Il percorso non è semplice e non si può pretendere che da un giorno all’altro vengano fatti fuori tutti i protagonisti della vecchia storia.
L’intervento è corretto ma manca una riflessione che è poi la spiegazione di questo “immobilismo”.
Romano Carancini è partito con i migliori propositi. Sono convinto, altrettanto, della sua onestà, dello spirito ed impegno che l’hanno mosso a diventare a Sindaco.
Ma come ogni “rivoluzionario”, o “uomo di rottura” contro un sistema, più o meno consolidato, che ha imperversato e getisto per anni la città di Macerata (per i loro interessi) si è poi trovato a fare conti con questi. Definirli “conservatori” è un termine elegante e generoso.
La verifica, il caso del patrocinio della Smea, ed altre vicende non portate al pubblico sono state il campo di battaglia ed i segnali per convincere il Sindaco a piegarsi al loro sistema e non contrapporlo.
Ed è qui il problema.
Io vorrei che Romano ritrovi il suo orgoglio ed anche il coraggio di andare contro tutti e tutto.
La fiducia non l’ha ricevuta dal suo partito ma dagli elettori. Dai singoli.
La classe dirigente del PD ha poi dimostrato tutti suoi limiti ed anche se all’apparenza dimostrano serenità e fiducia si comprende come gli intenti siano diametralmente opposti.
Un bravo e coraggioso Sindaco dovrebbe tornare alla base e rivolgersi ai cittadini. Coloro che stanno dimostrando quel malcontento verso la dirigenza del partito. Il Sindaco non comprende come sta perdendo consensi piegandosi a questi personaggi. Questa è la vera chiave di lettura.
Anch’io sono per il “SINDACO NON MOLLARE!!”
@Bommarito. Ottimo e abbondante!
@Presocartico: perfettamente d’accordo sul fatto che Romano (che conosco da anni) sia persona onesta e preparata. Manca sicuramente di coraggio, perchè cerca di fare tentativi per scardinare il vecchio, ma si trova sempre davanti al muro elastico (oramai fatto di Ricotta) e quindi è indeciso; è qui che manca di coraggio, se andare avanti con la reale possibilità di tornare a casa subito, o di tentennare cercando di trovare la porta da sfondare. Io di solito sono un decisionista e “la faccio facile”, ma sinceramente non potrei giudicarlo, bisognerebbe essere nei suoi panni.
@Alex Stecca: In Maceratese si dice “scinnacu” no “sindacu”, ma sei sardo?. eheheheheheheh! Bommarito sindaco, magari…ma conoscendolo capisco bene che è un utopia: non si presenterebbe mai! Del centro destra poi, è “na fregnaccia”!
@tmartello
è il coraggio la chiave di lettura. Ho sempre sostenuto che proprio la reazione di certi personaggi era sintomo del cambiamento portato da Romano. Poi, dopo certi episodi, si è tutto spento e si assiste a questo assordante silenzio (che va letta come la vittoria dei soliti noti). Siamo ad un punto di svolta. O il Sindaco comincia ad infischiarsene di certi personaggi e va per la sua strada, con il sostegno di tanti cittadini ormai saturi di essere amministrati nell’ombra. Oppure sta a tenersi salda la poltrona, continuando in questa ipocrita non belligeranza o compromessi, con la convinzione che alla prossima tornata elettorale affonderà assieme al PD.
Io, come tanti altri, ho votato Romano Carancini. Nè Ricotta nè Mandrelli. Solo il pensiero di essere un loro burattino mi avrebbe portato a votare il centro destra. A Macerata di moderati o indecisi, come ho verificato in tanti discorsi, ce ne sono più di quelli politicamente schierati…
.
Già lo scorso anno dicevo che il futuro per il sindaco potrebbe essere proprio in una lista civica, dopo aver svergognato pubblicamente, senza se e senza ma, i soliti faccendieri, di cui oramai tutti (per fortuna e finalmente), sanno nome e cognome!!
Quindi: CORAGGIO Sindaco, spiega pubblicamente tutti i giochi che ci sono sotto le apparenze, spiega a noi cittadini le volontà nascoste e gli intrallazzi trasversali. Continua a stanare i topi e vedrai che la cittadinanza ti darà onore!!
Caro axel munthe,
purtroppo per il tuo (per il nostro idealismo), non riuscendo a figurarmi il sig, Sindaco nei panni di un novello Pellegrino Rossi, temo che giocare a carte totalmente scoperte non convenga a nessuno di lorsignori. Vero, esistono topi con la leptospirosi, ma anche gatti che mangiano i pettirossi e se provi a toccarli ti graffiano pure. E dire che cinque minuti prima facevano le fusa…
Per TMartellu: “quisque rubi metit” e spero che mi si capitu na orda per tutte, e parla de quelo che so scritto no?
@davoli
quindi, traendo le dovute conclusioni, ci dovremmo rassegnare consapevoli che nessuno ha l’autorità di scardinare il “sistema”?
@alex Stecca:
mi sembri Totò e Peppino: “Nojo volevan savuar l’anderiss”….anche il latino non è il tuo forte.
“Ognuno miete sul suo campo” si dice “quisque RURI metit” e non “rubi”. “Quelo che so scritto” a parte che in Italiano si scrive “quello” (con due ll) che “so scritto” è Civitanovese…a Macerata si dice “quillu che agghio scrittu”.
Comunque, mi sembra “che t’agghio rispostu anghe su quillu che i scrittu”. Bommarito che si presenta, magari ma non ci credo, per il centro destra poi la solita “fregnaccia”.
Per T.Martellu, si presuntusu adé Plinio “ognuno taglia la propria siepe”, tu fai le citaziò de ‘nandru. Ma dimme T Martellu perché risponni tu e non l’amicu tua avvocatu Bommarito se se vole candidà a sindacu? Che c’hai da difenne?. “So scrito” adè de Citanò e allora?. Sai TMartellu chi adè pignolo e fa le correzziò delle “L” che manca non vede oldre lu nasu, senza offesa. E bon anno
Scusa TMartellu voleo dì Plauto e non Plinio. Per precisiò vistu che si pignolu ” Sibi quisque rubi metit” pò sta per “ognuno raccoglie la propria siepe” o “taglia” anche se la prima versiò adè più coretta.
Leggendo questi commenti ci si rende conto
quanto sia difficile trovare la quadra —
Se questa citta’ e’ stata-e’- o sara’ bene amministrata
forse questo spazio che CM ci mette a disposizione
non riuscirà a stabilirlo-ma se la citazione latina era corretta o meno – oppure
se il nostro dialetto e’ correttamente scritto- quello
forse si —
Ergo — Carancini vai avanti e non ti curar di NOI —-
Io penso che un Sindaco ha il dovere di portare avanti l’impegno assunto nei confronti dei cittadini in primis e anche delle forze politiche che lo hanno sostenuto . Per cui prima di buttare tutto all’aria deve pensarci bene ed essere proprio sicuro che la situazione in cui è costretto non permette più di fare gli interessi della cittadinanza Personalmente ho sempre criticato il continuo tentativo di rivolgersi “al popolo” del passato presidente del consiglio proprio perchè credo la democrazia sia sopratutto un equilibrio di poteri. La figura del sindaco però, che ha di gran lunga meno potere di un presidente del consiglio, è diversa e la sua elezione diretta ne giustifica secondo me in alcuni casi un suo diretto riferimento alla pubblica opinione. Ora è evidente , è stato evidente fin dai primi mesi, che l’attuale sindaco ha provato a modificare un sistema di potere locale (di cui lui faceva parte ? non lo so ) e si è trovato contro pezzi “importanti” della sua stessa maggioranza. Poi mi sembra, la sua azione ha perso rapidamente capacità di incidere e sopratutto è mancata la comunicazione che gli avrebbe permesso di avere la pubblica opinione della sua parte. Come se la modifica dei precedenti assetti si volesse compiere con i “vecchi metodi” e cioè con la mediazione nelle “oscure stanze” . Bene che fosse andata , e non sembra andata, si sarebbe in questo modo forse sostituito un sistema ad un altro e quindi poco cambiato nella sostanza. Stando cosi le cose per me il Sindaco se ritiene di avere capacità e coraggio adeguato dovrebbe proporre una nuova fase del mandato, con un suo programma di priorità per la nostra città, una nuova squadra che segnali l’inversione di tendenza (io non negozierei neanche un assessore) e chiedere la fiducia su questo al consiglio rendendo il tutto però trasparente e chiaro alla cittadinanza. Un utopia ? Non so, ma ognuno dovrà pur prendersi le sue responsabilità e mi sembra che i tempi siano maturi.
@alex stecca
diceva Plinio il Vecchio “sutor ne ultra crepidam” ! No, non sono presuntuoso, ma mi diverto, scherzo, sdrammatizzo!
Comunque, ha ragione Sellone, bando alla ciance.
Perchè rispondo io e non Peppe (Bommarito), perchè lui è lui e io sono io! Io dico quello che penso e commento quello che voglio. Lui è libero di dire la sua …e l’ha detta eccome! Io mi limito ad approvare, se d’accordo o dissentire (E SPIEGARE IL MIO DISSENSO) se in disaccordo. Mica siamo tutti uguali.
Io ho le mie idee, Peppe le sue e spesso coincidono!
Te hai le tue (RISPETTABILISSIME), ma ciò che non mi piace è che non le spieghi TI LIMITI A SFOGGIARE UN DIALETTO E UNA CULTURA UN PO’ BISLACCA PER ACCUSARE ALTRI DI COSE CHE NON PUOI SAPERE O CONOSCERE, FAI SOLO ILLAZIONI PERSONALI. E QUESTO NON VA!!
Comunque, riprendo la sdrammatizzazione e scherzare anche sulla giustificazione alla mia correzione hai sbagliato: nella Mostellaria (Commedia del Fantasma) Plauto parla di campo (ruri) perchè è il campo che si miete (metit), la siepe si taglia (caedere) e poi si dice “sepe”, il “rubus” è il cespuglio. ahahahahahahahaha!
Caro Peppe, sono in disaccordo con certe tue affermazioni che mi sembrano contraddittorie con le posizioni espresse nei precedenti interventi dove stigmatizzi, giustamente, i tanti casi di speculazione edilizia e urbanizzazione sevaggia a Macerata. Qui ora sostieni che il toccasana per evitare l’isolamento del centro storico di Macerata è la realizzazione del parcheggio di Rampa Zara. Non contribuisce anche questo a far crescere il consumo di suolo per l’urbanizzazione selvaggia che sta distruggendo i nostri irripetibili paesaggi urbani e rurali? Tutte le città europee i cui cittadini non soffrono del complesso di sentirsi sottosviluppati (anzi!) se non circolano in auto fino all’ingresso dei negozi, sanno da molto tempo che più parcheggi a ridosso o nell’area urbana si costruiscono e più auto vi arriveranno ad intasarli e più i commercianti strilleranno che ci vogliono più parcheggi e via di seguito. Questo quando ormai dovrebbe essere chiaro anche ai meno consapevoli che una delle voci più pesanti che grava sui costi della gestione delle aree urbane è legata al trasporto privato automobilistico. Inutile cospargere la città di manifesti contro le polveri sottili, o ridicoli divieti di accesso per le auto euro zero, se poi si pensa che lo sviluppo economico di una città dipenda dal fatto che si debba circolare con le auto dappertutto. Le grandi aree metropolitane (fatti un giro a Monaco, a Nizza, a Vienna, Londra ecc. ecc) assicurano un’elevata mobilità urbana ai propri cittadini con reti integrate di trasporto pubblico (più centinaia di chilometri di piste ciclabili). A Madrid hanno perfino interrato una grande arteria stradale cittadina recuperando in superficie una vasta area trasformata in un esteso parco verde. A Macerata,invece, i giardini sono diventati un grande parcheggio, in gran parte abusivo. Nella nostra città, di fatto, chi non può veramente muoversi liberamente sono i pedoni. Quando vai in studio prova a far finta di essere un bambino, una donna con carrozzina, un disabile, un anziano e vedi quanti ostacoli ti si pareranno davanti a causa dell’invasiva presenza delle auto. Il Centro storico di Macerata è già un unico grande parcheggio e le auto circolano quando vogliono, parcheggiano dove vogliono. anche sui marciapiedi ( vedi ad esempio quello a fianco alla ex UPIM) e malgrado questo i commercianti si lamentano che gli affari languono. Forse allora il problema del commercio deriva da altre cause che magari non si vogliono far emergere perchè a qualcuno potrebbe far molto comodo far partire un’ennesima operazione” colata di cemento” nell’ultima striscia di mura non ancora costruite proponendolo come una panacea. Si tratta di idee vecchie, una delle tante seguendo le quali oggi gli italiani si trovano nella m. della recessione economica.
COMMISSARIAMENTO SUBITO
Ogni altra strada sarebbe un suicidio politico per il centrosinistra….
Dopo che il sindaco Maulo, dietro incontenibile pressione del sottosegretario Valerio Calzolaio, ha ridato indietro il finanziamento per l’intervalliva Piediripa – Villapotenza, in corso di realizzazione, che prevedeva una rampa di accesso e una di uscita dall”ipotizzato parcheggio di rampa Zara, ORA COME SI PENSA DI ACCEDERVI? Dalle mura? Questo non richiamerà ancora più traffico lungo C.so Cairoli e le mura nord? ALTRE STROZZATURE DELLA CITTA’ ALL’ORIZZONTE!!!.
Dopo il disastro dell’area ex Vignati ad est, di via Ghino Valenti a Nord con le centinaia e centinaia di appartamenti in corso di realizzazione, le sbarre ferroviarie ad ovest e la recente decisione di non bypassarle più con una nuova arteria Pieve- Strada di scorrimento, la strettoia di via Pancalducci a sud, percorsa necessariamente notte e giorno dai tir che debbono raggiungere, attraverso la galleria delle acque, la vallata del Potenza, cos’altro ci manca da strozzare? Una visione strategica dello sviluppo del Capoluogo mi sembra definitivamente compromessa.
Al Sindaco Carancini è stato da molti consigliato di fare una coraggiosa autocritica, rito ben conosciuto ed efficace per rimanere in gioco da protagonista, come insegnavano i comunisti seri di una volta.. Da questa catarsi pubblica può riacquistare la fiducia per andare avanti.
@An Ant e Bommarito
perfettamente d’accordo con An Ant in merito alla realizzazione del parcheggio di Rampa Zara (vedi Alex STECCA non sono sempre d’accordo con Peppe).
Sarebbe inutile, i parcheggi ci sono comodi e abbondanti, purtroppo sono sfruttati molto male visto che dopo una cert’ ora sono chiusi. Nelle realtà citate da An Ant i parcheggi sono aperti 24 su 24, non solo ma collegati con mezzi pubblici a buon costo al centro.
Quindi una politca da fare sviluppare seriamente il servizio pubblico, aprire i parcheggi anche nelle ore notturne e volgere l’interesse alla viabilità esterna alla citta (di collegamento) esempi:
1) sottopasso in via Roma sulla rete ferroviarie; è uno scandalo che ci sia una rotonda (strozzatura) a pochi metri …quante macchine si fermano sui binari!
2) Collegamento con la superstrada. Le strozzature tra Collevario e l’imbocco della superstrada (passando all’interno dell’abitato di Sforzacosta, già toccato dai miasmi del Consmari, comporta inquinamento nella frazione.
3) Super strada di collegamento VillaPotenza-Aurostrada. Qui non solo per sviluppare l’economia (la maggior parte delle mrerci viene dal nord e da Ancona), ma per pulire i paesini che scorrono lungo 77 e strada regina dal traffico pesante E INQUINANTE che transita quotidianamente.
QUESTO SOLO PER QUANTO RIGUARDA L’URBANISTICA STRADALE!
Poi di cose da fare ce ne sarebbero a bizzeffe! Quello che mi fa rabbia che abbiamo le possibilità, ma manca la voglia! Perchè? E’ questa la domanda da farsi!
@ presocratico
a questa conclusione ci arrivi tu. Secondo me, l’ottimo è nemico del buono. E il buono, qua e là, c’è: basta avere occhi liberi dai consueti pregiudizi di bandiera (di qua e di là). Certo, non penso convenga prendersi cotte fuori luogo per chi c’è: considerarli nel loro possibile bene, così come non piovere dal fico all’apparir di un vero poco gradevole. Il che non significa assolutamente rassegnarsi: anzi, vorrebbe significare pensarci la prossima volta che si andrà alle urne.
@davoli
anch’io vedo- o meglio vedevo- il buono.
E tutti coloro che si vestono oggi da salvatori della patria, domani saranno nella stessa posizione di Carancini. Una ruota che gira. Tu guardi al cambiamento. Io guardo ad incitare e risvegliare quello che per me rappresentava il cambiamento. Non sono cotte, semmai atti fiducia.
Giusta è la tua conclusione. Se Carancini continua in questo campar di compromesso, ed il Pd di questa ipocrisia, il mio unico scopo alle prossime urne sarà sostenere un candidato di centro destra, perchė la loro occasione l’hanno miseramente fallita. Mi correggo: quasi fallita sino ad oggi. Per il domani sto trepidamente aspettando…
@ presocratico
non mi hai capito. Evidentemente non mi sono spiegato bene: qui non ci sono puri da una parte e ipocriti da quell’altra (o ricordo male, che Carancini per dieci anni è stato il capogruppo del PD)?
Non mi hai capito nemmeno tirando le conclusioni sul trasferimento del voto da una parte a quell’altra. Purtroppo, caro amico, i puri non esistono da nessuna parte. Però il buono, sia di qua che di là, esiste. Tradotto: ci sono consiglieri che si comportano bene, che lavorano secondo i poteri che gli attribuisce la legge, sia di qua che di là. Io non ne faccio una questione di schieramento. O meglio, non ne faccio più una questione di schieramento, perché è un falso problema. Una squisita illusione. Oltretutto in una città piccola come Macerata, dove davvero ci si conosce più o meno tutti. Qualunquista, dunque? Proprio no: obiettivo, iperrealista. E allora il riferimento alle urne del precedente commento? Presto detto: non potendo conoscere e valutare in anteprima i candidati prescelti (anche le primarie diventano un falso strumento, finché sono in servizio le cosiddette truppe cammellate), dovremmo pretendere l’indicazione degli assessori prima del voto finale, evitando così il mercimonio delle coalizioni del giorno dopo le elezioni; si “mercimonino” prima, per cortesia. Dice: che cambia? Cambia, cambia… hai voglia se cambia… e poi cambia il fatto che “no squadra no party”.Perché altrimenti siamo sempre nella logica del Cencelli: tu hai preso x voti, ti spettano due assessori, tu ne hai presi y, te ne spettano tre, tu troppi pochi voti, ma stavi in coalizione, almeno una presidenza te la devo. E così via. Invece, decidendo prima, ci si augura che uno guardi alle qualità di chi sceglie (anche perché deve ancora vincerle, le elezioni… e rischia che gli avversari scelgano meglio di lui di chi circondarsi).
Rimane ovviamente la soluzione finale: se il livellamento al basso procede senza soluzione di continuità, si può comunque salvare l’integrità della mano con cui si scrive evitando l’accostamento alla famosa cabina. Destra, sinistra, centro, centrosinistra, centrodestra, civiche, più o meno civiche, liste-civetta o quant’altro, non c’entrano niente. Vengono dopo. Ormai, purtroppo, è così.
Per Filippo.
Sono totalmente d’accordo con il tuo ultimo commento.
@davoli
grazie dei chiarimenti. Siamo completamente d’accordo ed il manuale Cencelli lo lascerei alla prima repubblica. Definizione che non ho mai compreso, visto che di una seconda repubblica (vedi la corruzzione incessante, assenza di merotocrazia etc etc) non ho mai colto l’esistenza…
Andare alle elezioni con una squadra, vedendo come sia già difficile indicare il sindaco (tra primarie e veti) sembra un sogno.
ma da qualche parte bisogna votare.
utopistico é pensare al meglio delle persone di ogni schieramento, perché sarebbe come giocare una partita di all star senza nessun avversario…
@ presocratico
sarebbe bellissimo, però. Pensa che rivoluzione! Cernitare il buono che c’è, purché sia in qualche maniera pentito degli intruppamenti ideali subiti (per beata innocenza o folle convincimento ideale: bella, la follia degli ideali! Mi fa pensare a qualcuno che è vivo e respira…), e unirlo nel nome del “bene comune”, che è facilissimo da individuare e perseguire, evitando che la bronchite degeneri in polmonite. Del resto, se io riesco a trovarmi spessissimo in totale accordo con Blanchi o Pieroni, almeno quanto mi ci trovo con D’Alessandro o Guzzini, sarà davvero tanto difficile andare d’accordo sulle cose da fare urgentemente, col buonsenso dei padri di famiglia?
Io, quindi, un bel listone delle teste migliori lo farei per davvero. I politici di professione attaccherebbero a testa bassa, stracciandosi le vesti per il ventilato inciucio (in realtà per l’orrore di perdere, per la prima volta tutti quanti, le elezioni; loro, poi, che di inciuci e salti della quaglia ne hanno fatti a iosa…). Pensa però quanto ci divertiremmo!
Anche in linea nazionale potremmo tentare il colpaccio: votare tutti il partito più piccolo esistente, quale che sia!
Un sogno ad occhi aperti, lo so. Ma… è forse proibito sognare?
Per quelli che sono contrari al parcheggio sotto Rampa Zara, che invece Bommarito giustamente sostiene (Ant, Stecca, Martello) li inviterei a farsi un giro in una mattina lavorativa in via Fonte Maggiore per rendersi conto che di fatto tale “parcheggio”, incontrollato, esiste lì già da anni.
Essendo rimasta l’unica zona vicina al centro in cui si parcheggia senza dover pagare balzelli insostenibili per chi deve venire tutti i giorni a Macerata, vi si possono vedere quotidianamente almeno un centinaio di auto parcheggiate nei modi più disparati, longitudinalmente alla strada, trasversalmente, alcune addiruttura infilate di muso nei cespugli che costeggiano il lato destro della strada, e, superato il ponte, la situazione riprende nel tratto di strada che va a ricollegarsi al parcheggio Garibaldi, fino all’inizio delle odiate striscie blu.
Pertanto, secondo me, si dovrebbe fare lì (oltre la fontana storica per intendersi) qualcosa di non invasivo come cementificazione, come giustamente teme qualcuno, ma integrato nel paesaggio, tipo semplicemente dei gradoni come nel parcheggio Garibaldi, piantumandoci alberi inframezzati che, oltre ad ombreggiare e nascondere parzialmente le auto ed i percorsi di risalita, abbellirebbero l’attuale situazione di vegetazione incontrollata che si vede attualmente passeggiando nel marciapiede di Viale Leopardi, che oltretutto copre pure il bellissimo panorama.
Si potrebbe pensare ad un eventuale sistema di risalita molto semplice, tipo scala mobile coperta, oltre sicuramente ad una scala naturale da percorrersi a piedi, magari a zig-zag per mitigare le pendenze, da cui si godrebbe il panorama invidiabile di tutta la vallata dal Potenza, arrivando a spaziare dal San Vicino sino al Conero.
Riservandoci alcuni spazi per pullman turistici, (spazio ce ne sarebbe a sufficienza, guardatevi le carte su google maps), chi arriva avrebbe una bellissima vista subito appena arrivato, potendo poi raggiungere facilmente il Centro storico e portando quindi anche un ulteriore contributo alla sua tanto discussa “rivitalizzazione”.
Penso che i costi non sarebbero poi così elevati, e si potrebbero quindi far pagare tariffe molto basse giornaliere, con abbonamenti mensili o annuali facilitati per i lavoratori (gratis per i pullman turistici magari)
Amministratori, Bommarito, che ne pensate? Con queste indicazioni di massima il progetto sarebbe molto facile da realizzarsi, e si andrebbero a risolvere parecchi degli attuali problemi di traffico e parcheggio nella zona di Via Fonte Maggiore.
Per Tex Willer e per Andrea Ant e Tommy Martello
Sono d’accordo con Tex. La tutela dell’ambiente, in quel versante delle mura cittadine, avrebbe senso se non ci fosse già un intrico di strade, di sterramenti, di parcheggio di fatto lasciato ogni giorno nel caos più completo.
Il parcheggio – che anche secondo me dovrebbe essere poco invasivo ed inserirsi naturalmente nell’ambiente circostante – servirebbe, quindi, anche a razionalizzare l’attuale insostenibile situazione, oltre a rendere più agevole l’accesso al centro dal versante nord e nord est.
E’ vero, infatti, che quello del traffico è un problema in ogni città e che non c’è necessità di arrivare con l’auto davanti ad un negozio o ad uno studio professionale (io, per esempio, vado a piedi ogni volta che posso). Però, in questo caso, stiamo parlando di una zona già ingolfata di auto, con tanto di inquinamento e polveri sottili, ecc.., e già in qualche modo cementificata grazie ad una rete di strade disegnate in maniera dissennata sul territorio.
Il problema vero, se l’Amm.ne andrà in questa direzione, sarà quello di andare verso una soluzione che sia veramente funzionale senza eccedere in sovrastrutture inutili e senza la previsione di volumetrie commerciali (subdolamente introdotte con la solita scusa di rendere più appetibile la gestione a qualche privato interessato al parcheggio).
Così come sarà importante scegliere la postazione realmente più idonea, controllando prima chi sono i proprietari dei fazzoletti di terra posizionati in quella zona. Importante sarà pure capire quali possano essere le migliori vie di accesso e di uscita, come giustamente sottolineato da Mus Rugens.
Caro Peppe e Tex,
non sono d’accordo con voi.
Il fatto che presso Fonte Maggiore vi sia un parcheggio selvaggio nei giorni feriali non comporta automaticamente la necessità di un altro parcheggio nei pressi del centro storico.
Se osserviamo bene il parcheggio sotto ai giardini Diaz, tranne i mercoledì di sole, è sempre vuoto, quello di Via Garibaldi altrettanto (entrambi con ottimi accessi per il centro). Mi direte: “e certo lì il parcheggio costa e la gente cerca il parcheggio libero. “.
Conclusione la realizzazione di un altro parcheggio non risolverebbe il problema: SAREBBE SICURAMENTE A PAGAMENTO e la gente andrebbe a parcheggiare liberamente altrove.
Il problema potrebbe essere risolto se il Comune di Macerata cominciasse a rispettare le normative. 50% di posti a pagamento e 50% liberi, MA NELLA STESSA ZONA E CON COME FURBESCAMENTE FANNO: AL CENTRO E ZONE FREQUENTATE TUTTO A PAGAMENTO…IL 50% LIBERO..A POLLENZA!
Si potrebbe ovviare anche mettendo a pagamento parte di qualche parcheggio periferico con un servizio di navette (efficente) e rendere gratuito qualche posto auto in centro.
Si potrebbe potenziare il servizio urbano pubblico con linee più appropriate e orari più ravvicinati (magari vedi sotto con mezzi più consoni)!
Ma prima di tutto studiare un nuovo piano della circolatozione in città! (sarebbe facilissimo e già in parte impostato – male, ma impostato). Macerata è fatta a stella: basta collegare con una strada efficente gli apici delle punte (mancherebbe solo Montalbano – Collevario (1km e mezzo di strada), Montalbano – Lunga della Villa (1km) e Fonte Maggiore- Nuova strada Galleria – allargare la strada esistente più qualche centinaio di metri) fare li parcheggi (aperta campagna) e collegarli con navette/bus urbano al centro!
Per quanto riguarda gli autobus ci vorrebbero piccoli autobus-perchè no elettrici o ibridi- che colleghino il centro (le mura) con l’apice di un braccio della città!
Le odierne “portaerei”, spesso vuote e che si accavallano negli orari, valide solo per le frazioni (3-4) e due che circolando attrono alle mura facciano alternativamente Stazione-Montalbano, come era una volta.
Si prenda spunto da altre raltà. Non dico Perugia che ha una metropolitana di superficie efficentissima (brutta come la fame, ma efficentissima).
(no non metto manine rosse)