Il Gus chiude un 2011 improntato all’emergenza
Tante le iniziative messe in cantiere

L'Ong maceratese stila un bilancio dell'anno che si avvia a concludersi e guarda al 2012. Il presidente Bernabucci: "vogliamo formare i migranti per fargli avere la possibilità di avere un futuro nel loro Paese". L'impegno dell'associazione supera i confini nazionali ed arriva fino in Sri Lanka, Mozambico ed Argentina

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A sinistra Paolo Bernabucci, presidente del Gus, durante la posa della prima pietra la costruzione dello Human Solidarity Children Village in Sri Lanka

di Filippo Ciccarelli 

Nella selva non meglio identificata delle proliferanti organizzazioni non governative – le famose ONG – che si nutrono di progetti spesso fumosi e difficilmente identificabili,  c’è una pianta con radici solide e dal cuore maceratese. Si tratta del Gus “Guido Puletti”,  che oltre ad essere una Ong è un’associazione di promozione sociale, iscritta nel registro nazionale e regionale. La sigla Gus significa Gruppo umana solidarietà, e la solidarietà verso gli altri esseri umani è davvero il motore di questa organizzazione nata nel 1993 e che quest’anno è diventata quindi “maggiorenne”. L’umana solidarietà ha un’espressione concreta nell’accoglienza ed assistenza ai rifugiati nel nostro Paese, oltre alle attività di volontariato e nel campo della cooperazione internazionale cui il Gus si dedica. In tempi di crisi economiche e finanziarie, dove il termine spread è diventato angosciosamente noto, è strano sentir parlare di Sprar, ovvero del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati: eppure questa è l’attività principale ed il fiore all’occhiello dell’organizzazione, che si occupa di fornire alloggio, alfabetizzazione, formazione professionale, assistenza sanitaria e sostegno nella vita di tutti i giorni alle persone che le vengono affidate. Per poter operare al meglio, il Gus può contare su una settantina di operatori (professionisti del sociale, psicologi, assistenti sociali, etc.)  e sul sostegno dei suoi volontari, sia in Italia che all’estero.
“Con le crisi che ci sono state quest’anno in Africa” spiegano il presidente Paolo Bernabucci ed il responsabile per la cooperazione internazionale, Giovanni Lattanzi “ed i relativi sbarchi  a Lampedusa, abbiamo accolto e sistemato oltre 300 persone nella nostra regione, il 60% di quelli accolti complessivamente nelle Marche. Solo quest’anno abbiamo assunto 40 operatori in più rispetto a quelli che c’erano prima”. Ma qual è l’identikit del rifugiato che richiede asilo politico in Italia? “Per la maggior parte si tratta di ragazzi o comunque giovani, di età compresa tra i 20 ed i 35 anni. Sono soprattutto di nazionalità ghanese, nigeriana, maliana, somala, ma assistiamo anche molti afghani e curdi. Svolgiamo un’attività di collaborazione col Ministero dell’Interno attraverso la rete Anci, quella dei comuni italiani, che ogni anno avvia progetti di accoglienza. A Macerata sono ormai 10 anni che collaboriamo con il comune”.

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Giovanni Lattanzi, responsabile della cooperazione internazionale del Gus, al lavoro all'Aquila dopo il terremoto

Non di sola accoglienza vive il migrante: “quest’anno c’è stata un’emergenza nazionale” proseguono Lattanzi e Bernabucci “ma già dal 2012  vorremmo poter rimpatriare molti di quelli che al momento si trovano in Italia. Il nostro fine non è quello di operare per breve tempo ed abbandonare a sé stesse le persone che assistiamo. Al contrario, li prepariamo professionalmente, formandoli, affinché possano trovare lavoro, sia che vengano presi in Italia sia nel caso in cui debbano tornare nel loro Paese d’origine. A tal proposito stiamo creando tre missioni del Gus in Nigeria, Ghana e Mali che possano inserire nel mondo del lavoro le persone che abbiamo formato qui in Italia. Abbiamo contatti con aziende che operano in quei paesi e che si sono impegnate ad assumere queste persone”.
A testimoniare l’impegno di lungo periodo della Ong, c’è la presenza in Sri Lanka, dove il Gus è presente sin dal 2005, anno del terribile tsunami che sconvolse il sud-est asiatico. Nel paese cingalese, tra le altre cose, il Gus si occupa della gestione di un villaggio che è stato costruito grazie all’aiuto della stessa  associazione. Non sono stati abbandonati nemmeno gli aquilani, vittime del terremoto dell’aprile 2009: nel capoluogo abruzzese il Gus si è recato nel momento dell’emergenza, ma continua il suo lavoro grazie ad operatori e volontari locali. Insieme all’Università dell’Aquila e a quella di Camerino, inoltre, l’organizzazione presieduta da Paolo Bernabucci ha somministrato un questionario agli aquilani, che ha confermato con evidenze scientifiche l’aumento dell’uso di alcol e farmaci da parte della popolazione residente nei quartieri nuovi e che ha perso la tradizionale comunità sociale, oltre che la propria casa.
Nel bilancio dei progetti compiuti nel 2011 c’è anche quello di formazione artigianale della popolazione locale del nord dell’Argentina, in cui sono stati preparati anche operatori che lavorano nel campo dei maltrattamenti infantili, mentre è tuttora in corso un progetto – che vede il Gus parnter del ministero degli esteri – che riguarda la  formazione agricola in Mozambico. Con l’attenzione che è comunque rivolta anche ai bisognosi di casa nostra: quest’anno verranno donati a 150 poveri della città di Macerata 20 kg di generi alimentari, tramite un cesto contenente farina, pasta, riso, olio, caffè, zucchero, panettone e pure torrone nocciolato che è stato donato dalla cioccolateria Marangoni. 
In tanti anni di attività di cooperazione e sostegno umanitario, Bernabucci ama ricordare l’intervento in Libano nel 2006 per rimpatriare alcune donne cingalesi rimaste bloccate nel paese mediorientale. “La richiesta di aiuto venne direttamente dall’ambasciatore dello Sri Lanka in Italia, Rodney Perera, che aveva ricevuto risposta negativa da parte del governo italiano. In quei giorni Beirut ed il Libano erano sotto le bombe dei caccia israeliani, ricordo che avevamo organizzato dei bus per portare queste donne in Siria e da lì in volo verso lo Sri Lanka. Tutto andò bene, per fortuna, e l’ambasciatore ci ringraziò dicendo che il Gus era il Telepass della solidarietà. Fu una cosa simpatica”.
I prossimi appuntamenti del Gus sono per giovedì 22 dicembre, quando alle ore 17 presso la Sala degli Specchi della biblioteca Mozzi-Borgetti verrà presentato il libro “Profughi, rifugiati, sfollati” di Nathan Petrovic, funzionario dell’agenzia Onu che si occupa dei rimpatri degli immigrati, edito da Franco Angeli. In serata, all’ostello Asilo Ricci, ci sarà la cena di Natale dell’associazione, alla quale parteciperanno anche ospiti che sono aiutati dai progetti della Ong. Parteciperanno circa 200 persone con oltre 20 nazionalità rappresentate, e dovrebbe presenziare anche Romano Carancini, sindaco di Macerata.



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