Impianto a biogas a Monte San Giusto
La protesta viaggia su Facebook

Giovedì scorso la conferenza dei servizi ha esaminato la richiesta di autorizzazione ma ha sospeso il procedimento e chiesto delle integrazioni. I cittadini chiedono di saperne di più

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Le aree colorate di rosso e blu sono quelle coperte dai pannelli fotovoltaici a Monte San Giusto. Lì vicino potrebbe essere realizzato l'impianto a biogas

di Alessandra Pierini

E’ Facebook il canale scelto per opporsi alla realizzazione di una centrale a biogas dai residenti di Monte San Giusto. “No alla realizzazione della centrale a biomassa a Monte San Giusto! Fermiamoli subito!”: è questo il messaggio che rimbalza da una bacheca all’altra dell’ormai diffusissimo social network.
“Accanto a dove è stato già compiuto uno scempio con la posa in opera di ettari di pannelli fotovoltaici – continua il messaggio – potrebbe sorgere una centrale a biomassa, nome nobile dato a ciò che rimane un inceneritore di rifiuti. Mentre la Regione Marche legifera per ridurre le polveri sottili, coinvolgendo il Comune di Monte San Giusto nella riduzione del traffico inquinante e nel divieto di accensione di stufe e caminetti domestici, sta per realizzarsi un impianto produttore di emissioni inquinanti e di polveri sottili (soprattutto PM2,5 le più nocive). Ora, per realizzare la centrale è necessaria esclusivamente l’autorizzazione comunale, probabilmente non saranno necessari passaggi in Consiglio comunale. Dobbiamo assolutamente attivarci per scongiurare la sua approvazione. Non permettiamo che avvenga nuovamente ciò che è avvenuto per i pannelli fotovoltaici. Il problema non è solo per chi ci abita vicino, i fumi, si sa, vanno in alto e avvolgeranno tutto il centro abitato del paese. Se il Sindaco non capisce che per 4 (ipotetici) denari non si rischia la salute dei cittadini , dobbiamo mobilitarci e far pressione affinchè non venga data l’autorizzazione a questo impianto. In altri paesi ci sono riusciti! Vi prego di far girare questo messaggio ai vostri amici FB”.
In realtà il messaggio riporta delle inesattezze, in effetti l’impianto non sarà a biomasse ma a biogas, sostanza che si ottiene dalla fermentazione di sostanze organiche complesse contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale all’interno di strutture chiuse (“digestori”) ad opera di batteri specializzati . Nella sostanza comunque le preoccupazioni dei cittadini di Monte San Giusto sono fondate e la possibilità che venga realizzato l’impianto sono tutt’altro che remote visto che giovedì scorso si è riunita la conferenza dei servizi del Comune di Monte San Giusto proprio per esaminare la richiesta della Agroenergie s.r.l., società proprietaria dei terreni sui quali sorge il fotovoltaico, di realizzare un impianto a biogas della potenza di 250 kilowatt. Si tratta di un piccolo impianto che può essere autorizzato direttamente dal Comune senza ulteriori passaggi in consiglio comunale e dovrebbe sorgere proprio in prossimità dell’impianto fotovoltaico in contrada Bore Chienti.
La conferenza, composta dal sindaco di Monte San Giusto Mario Lattanzi, dal responsabile del settore Urbanistica Giovanni Di Stefano, da rappresentante e progettista dell’azienda, ha preso in esame i pareri espressi dagli enti di competenza.
L’Asur ha precisato che non si tratta di impresa insalubre ma ha suggerito la verifica della compatibilità urbanistica dell’area e di prevedere sistemi per mitigare la produzione di cattivi odori derivanti dai processi di fermentazione. La Provincia di Macerata ha indicato invece la necessità, per le emissioni in atmosfera, di domanda di autorizzazione per le emissioni odorigene e di precisazioni sulle emissioni del generatore. Per lo scarico delle acque, invece, ha chiesto una documentazione integrativa per capire la natura dello scarico. Hanno richiesto integrazioni anche i Vigili del Fuoco e l’Arpam.
La conferenza dei servizi, sulla base dei pareri, ha quindi sospeso il procedimento e il sindaco Lattanzi ha anche chiesto la formulazione di una proposta di misure compensative per le quali la ditta si era già detta disponibile.
Resta comunque la l’incertezza e oltre ai cittadini internauti, esprime la sua forte preoccupazione Leonardo Carpineti, titolare dell’Agriturismo “Il Noceto” che sorge proprio in quella zona: «Quando è stato realizzato l’impianto fotovoltaico non ci hanno informato, ce ne siamo accorti quando era ormai cosa fatta. Se ci fanno anche l’impianto a biogas come la mettiamo? Vorremmo sapere qualcosa di preciso soprattutto in merito alle puzze e alla nostra salute e invece siamo nell’indifferenza totale».



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