Popsophia piace ad un pubblico adulto, intellettualmente variegato e proveniente da fuori regione. E’ uno studio scientifico e statistico quello che è stato presentato ieri sera all’Hotel Miramare dall’ IIRIS, istituto italiano di ricerca per l’informazione statistica. L’analisi, elaborata grazie a dei sondaggi somministrati durante le serate del festival estivo su di un campione di 816 persone scelte tra il pubblico nei luoghi del festival, appartenenti a quattro fasce d’età:16-29, 30-44, 45-64 e over 65, mostra alcuni dati curiosi rispetto alla sensazione comune che si ha della kermesse e svela cosa è piaciuto di più al pubblico e cosa si potrebbe migliorare. “C’è modo e modo di dare i numeri” ha esordito la responsabile dell’istituto Vera Mascaretti spiegando come spesso il numero dei visitatori o i clic sul sito non siano perfettamente lo specchio statistico di un evento. Il questionario somministrato cercava di capire non solo la provenienza, l’età o il grado di scolarizzazione dei partecipanti, ma andava oltre, misurando anche l’apprezzamento sui contenuti. Il rilevamento è il quarto commissionato dal Comune, altri test erano stati fatti per la mostra su De Chirico, su Civitanova Danza e su Tuttoin gioco. Ed è proprio nel confronto con la biennale che emergono delle differenze rilevanti: “prima fra tutte la composizione del pubblico – ha detto la Mascaretti – perchè se è vero che la fascia di età che ha seguito maggiormente Popsophia è quella fra i 45 e i 64 anni (49,7%) si riscontra un 5% in più di pubblico giovanile (16-29 anni) rispetto a Tuttoingioco. Colpisce anche la varietà di pubblico per titolo di studio, in prevalenza laureati e diplomati, ma anche spettatori a bassa scolarizzazione”. Sono invece le donne quelle che hanno presenziato costantemente con un 58%, rispetto al 42% di uomini. Tra le domande che erano state fatte dai rilevatori alcune indagano invece la tipologia di mezzo di informazione preferito per attingere informazioni di carattere culturale: dallo studio emerge che in pochi si recano direttamente a mostre e convegni, mentre spopolano film e telefilm, telegiornali e talk show. Le aree tematiche preferite tra le 4 proposte dal festival spopola la filosofia, soprattutto tra i più giovani, mentre gli ultra quarantacinquenni preferiscono fashion e futuro. Pochi dubbi anche sulle preferenze sui personaggi con una top five dove al primo posto compare Margherita Hack e a seguire Bergonzoni, Cacciari, Busi e Galimberti. Rilevata anche la provenienza: il 25% arriva da Civitanova Marche, il 31% dalla provincia di Macerata, il 33% dalla Regione Marche, il 10% da altre regioni e l’1% dall’estero. E’ invece un plebiscito il risultato sul gradimento: Il 93% chiede un Festival ogni anno e tra i fattori di maggior attrattiva sono quelli legati alla varietà, l’interesse e l’originalità dell’iniziativa. Curiose anche le lamentele: chi auspica di abolire i posti riservati, chi richiede spazi più ampi e per tanti che chiedono di spostare gli appuntamenti a Civitanova Alta, altrettanti chiedono di traslocare a Civitanova Porto.
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