(foto-servizio di Guido Picchio)
Le telecamere di “Striscia la Notizia” e il suo agguerrito inviato Moreno Morello, nel suo inconfondibile abito candido sono arrivati oggi nella nostra provincia per trovare il bandolo della matassa in una annosa questione legata alla frana di via della Residenza avvenuta quasi tre anni fa.
Il 12 dicembre del 2008, il crollo del muro del parcheggio dietro la cattedrale San Flaviano a Recanati, lesionò cinque auto e due giovani rimasero feriti. Da allora iniziò la lunga battaglia, non ancora terminata, della famiglia di Simone Pietanesi e Monica Malizia e dei loro tre figli.
I Pietanesi vivono in una casa che confina da una parte con ciò che resta del muro e dall’altra con un’altra costruzione crollata qualche mese fa (leggi l’articolo).
«Da tre anni stiamo lottando – spiega Monica Malizia – per la nostra incolumità. In casa sentiamo continuamente dei rumori, le porte si aprono da sole, il pavimento si è gonfiato e i vetrini, che abbiamo messo nelle crepe, per monitorare la situazione hanno avuto uno spostamento di tre millimetri in quindici giorni. Tutto questo quando ancora non ha iniziato a piovere in maniera significativa. Sono tre anni che entriamo in casa dal garage perché l’ingresso è inibito e così anche la terrazzatura dall’altro lato. Non possiamo andare avanti così».
Qualche mese fa un perito incaricato dal Tribunale, al quale si sono rivolti i Pietanesi, ha confermato che la proprietà del muro è della Diocesi di Macerata, considerata un privato. Questa è stata una vittoria per Monica che per anni ha visto un rimpallo di competenze proprio in virtù dell’incertezza in merito alla proprietà della costruzione.
Il Comune di Recanati ha stanziato una cifra importante per il risarcimento dei proprietari delle auto lesionate dal crollo e per l’installazione di pannelli fonoassorbenti ma la famiglia Pietanesi ha rifiutato. «Non chiediamo al Sindaco – dice ancora Monica Malizia – di sostenere le spese al posto della Diocesi, anzi ho chiesto che vengano restituiti i soldi spesi per le auto di alcuni danneggiati (noi abbiamo rifiutato) e per l’acquisto dei pannelli fonoassorbenti usati per delimitare la zona del crollo. Quello che noi chiediamo è che finalmente il sindaco prenda il coraggio e ordini alla Diocesi di ripristinare il muro e di riportare in sicurezza la zona facendo ritrovare la serenità alla nostra famiglia».
Dopo infinite richieste, interventi, lettere all’amministrazione comunale, Monica Malizia ha contattato la nota trasmissione televisiva e oggi Moreno Morello ha fatto un sopralluogo nell’abitazione a rischio per poi essere ricevuto dal sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, il quale ha sottolineato che si tratta di una questione tra privati e che deve essere risolta tra gli stessi. «Di chi è il muro?» ha chiesto esplicitamente Morello. «Del privato» ha risposto il sindaco Fiordomo, intendendo chiaramente la Curia. A questo punto la troupe televisiva e la signora Galizia si sono trasferiti nel capoluogo per incontrare il vescovo della diocesi Claudio Giuliodori, il quale ha incontrato Morello e ha colloquiato a lungo con lui a telecamere spente. L’inviato si è allora trasferito nuovamente a Recanati per incontrare don Pietro Spernanzoni. «Il muro non è nostro» ha affermato il parroco per poi continuare «Il nostro tecnico dice che non verrà giù più niente perciò speriamo che sia così».
Intanto il consulente tecnico del tribunale paventa anche la necessità dello sgombero dell’abitazione della famiglia Pietanesi entro novembre. L’interrogativo comunque resta e neanche la presenza di Striscia ha risolto il dilemma: di chi è quel muro?
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Non capisco perché il vescovo ,che è un uomo che per sua vocazione e “mestiere” si rivolge alla gente, fa prediche, omelie, indirizza il suo gregge, poi si rifiuti di parlare davanti a una telecamera. Perché? C’è qualcosa di poco chiaro al di là del “titolare” di quel muro? Magari aveva paura del nodo al fazzoletto di Striscia (visto che la chiesa di San Filippo che doveva essere pronta la scorsa Pasqua come scritto da CM mi pare ancora inagibile dal pubblico!). Solidarietà alla famiglia!