Dopo l’aggressione subita da due ispettori del lavoro il 29 luglio scorso a Corridonia, minacciati di morte e insultati dopo che avevano scoperto in un’azienda la presenza di lavoratori in nero, analogo episodio si è verificato a Castelraimondo, dove, in un’azienda agricola, tre ispettori, dei quali una donna, hanno sorpreso a lavorare in nero due extracomunitari.
I titolari dell’azienda non solo li hanno minacciati, puntando un paio di forbici aperte sotto la gola della ispettrice, ma addirittura hanno impedito loro di allontanarsi bloccando con due trattori l’unica strada che consentiva di uscire dai terreni agricoli. Anche in questo caso sono intervenuti i carabinieri per impedire che la situazione degenerasse. Il direttore della Direzione territoriale del lavoro, Pierluigi Rausei (nella foto), nel corso di una conferenza stampa ha così commentato i due gravissimi episodi: “Si tratta di reazioni scomposte e ingiustificabili che devono essere deprecate e respinte con vigore dalla comunità istituzionale e dalla società civile a tutela di chi opera al fine di garantire l’effettività del diritto costituzionalmente sancito a un lavoro regolare, che rispetti la dignità e preservi la salute, la sicurezza e il benessere della persona che lavora”.
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E’ la solita storia di irresponsabilità dei datori di lavoro che vogliono arricchirsi alle spalle di chi cerca di vivere con il lavoro.I o che ho svolto l’attività di viglilanza ricordo , purtroppo, che molti datori di lavoro hanno abusato del loro potere per rendere facile i loro guadagni a discapito di lavoratori che erano costretti dalle necessità familiari a lavorare in totale sottomissione.Contributi non versati, norme di sicurezza trasgredite,orari di lavoro non rispetttati,ambienti malsani,arroganza nelle direttive lavorative,ferie non godute,licenziamenti a piacere,ecc,ecc.Oggi con le nuove norme sul lavoro tutto si aggrava sia per coloro che cercano lavoro sia per coloro che il lavoro l’ha Oggi una disciplina corretta e giusta è molto lontana dai diritti sanciti a favore dei lavoratori e questo Governo ha indebolito notevolmente le sacrosante aspettative dei lavoratori e ancora oggi favorisce chi cerca di ostacolare l’adozione di diritti a favore di coloro che reclamono ” LAVORO”. Sono solidale con coloro che cercano di reprimere il malcostume e con coloro che lavorano perchè siano garantiti i diritti di chi con il lavoro da forza a questo AVVILITO PAESE.
quando vengono arrestati questi “signori” delinquenti?
Vanno diminuiti i costi per il lavoro e non costantemente aumentati.
Oggi come oggi, chi è quel matto che assume? Sono pochi i casi e spesso si ricorre a contratti alternativi, oppure, nella peggiore delle ipotesi, si è costretti a lavorare in nero. Lo stipendio netto di un dipendente è circa la metà di quanto costa al datore di lavoro. Cioè, se si pagano 1.000 euro ad un dipendente, in realtà egli costa 2.000 euro circa, tra contributi, tfr, tredicesima, etc. etc.
Soprattutto in questo periodo di crisi, lo stato dovrebbe incentivare le assunzioni e i mantenimenti dei dipendenti, soprattutto nel settore giovanile; anche così si può porre un freno alle illegalità. Pensare ai datori di lavoro come a dei delinquenti è idiota e fuorviante. La spina dorsale di una società è proprio costituita da chi produce ricchezza e lavoro, altrimenti lo stato stesso non si potrebbe mantenere.