Da “La Barcaccia” a Macerata
Michele Suozzo parla di Sferisterio

Il conduttore radiofonico ospite della rassegna "Nudo di provincia" ha dato dei suggerimenti per la stagione di opera maceratese. Domenica a Corridonia arriva Enrico Stinchelli

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Michele Suozzo intervistato da Davide Miliozzi

di Alessandra Pierini

Le porte dello Sferisterio sono ormai chiuse, le scene sono state smontate e riposte e questa mattina anche i montacarichi usati durante la stagione sono stati riposti. Ogni cosa sembra essere al suo posto, in attesa della prossima stagione. Se l’immobile ha ancora tutte le carte in regola, però, nel futuro della stagione lirica c’è una grande incognita. Si è fatto un gran parlare sulla figura del direttore artistico, ancora oggi non definita. Si è discusso di un progetto necessario per il futuro ma concretamente non è ancora stato pianificato. Da un po’, il silenzio calato sulla scena, ha interrotto anche le decisioni per l’anno che verrà. L’occasione per riaprire il dibattito è giunta questo pomeriggio quando nella sala Beniamino Gigli del teatro Lauro Rossi è arrivato Michele Suozzo autore e conduttore, insieme a Enrico Stinchelli, de “La Barcaccia” la trasmissione radiofonica di Radio Tre che si occupa di lirica.
suozzo_michele-1-300x199In realtà Suozzo era a Macerata per parlare di provincialismo, nell’ambito della rassegna “Nudo di provincia”, ideata da Davide Miliozzi proprio per svelare le luci ed ombre della provincia. Nel suo intervento però non poteva mancare un riferimento al teatro di opera all’aperto. «Ricordo – ha raccontato – quando sono venuto per il Rigoletto con Pavarotti e Milnes e la Carmen  con Corelli. Mi ricordo che cercai di chiedere un autografo a Corelli ma sua moglie mi respinse in maniera tutt’altro che dolce. Poi però si fece perdonare tanti anni dopo quando andai con Enrico Stinchelli nella loro casa di New York e lei mi ha protetto quando il marito si era scaldato per una domanda. Dopo 23 anni di trasmissioni liriche ricordo quelle serate con grande affetto. Sono due o tre anni che non vengo più».
Dal passato al presente, quali sono i suggerimenti di Suozzo per la stagione lirica dello Sferisterio? «Macerata ha la fortuna di poter affiancare al teatro nazional popolare opere più raffinate e questo è un terreno da seguire. Buona l’idea di Pizzi di creare un unico spazio scenico utilizzabile per più spettacoli anche per risparmiare un po’. D’altronde il teatro moderno è fatto di musica, non è la scena a dover essere curata e spero che anche se Pizzi lascerà si continui su questa via. Questo modo di fare teatro può funzionare in tutte le stagioni non solo d’estate ma dico no alla copertura. Gli antichi romani usavano i velari per coprirsi dal sole, non dalla pioggia. Il teatro Lauro Rossi va benissimo per la stagione estiva». 

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Domenica  si continuerà a parlare di opera e sarà proprio il  collega di Suozzo a “La Barcaccia”, Enrico Stinchelli a dare il suo contributo nel corso dell’evento che ospiterà al teatro Velluti di Corridonia  l’intervista-concerto “Omaggio al tenore Giorgio Merighi”, il grande artista italiano cha ha cantato nei teatri lirici di tutto il mondo. A introdurre il maestro Merighi e a dialogare con lui, oltre a Gianfrancesco Berchiesi, presidente dell’associazione, sarà proprio Enrico Stinchelli, musicologo, giornalista e  autore/conduttore del programma “La barcaccia”, trasmissione “cult” di riferimento per ogni appassionato d’opera, in onda su Radio 3. L’appuntamento è una proposta dell’Associazione culturale Diego De Minicis di Petriolo, realizzata grazie al sostegno dell’assessorato alla Cultura del comune di Corridonia; nell’esecuzione di alcune delle più belle e famose arie d’opera Merighi sarà accompagnato dai suoi allievi, Marta Torbidoni (soprano), Giovanni Di Deo (tenore), Andrea Pistolesi (baritono), Siro Antonelli (basso) e dal maestro di pianoforte Claudia Foresi. Merighi, che si è esibito nei templi della lirica, dalla Scala di Milano all’Opéra di Parigi, dal Metropolitan di New York al Staatsoper di Vienna, ha ricevuto nel 2004 il premio Illica alla carriera e nel 2009 il premio casa Sonzogno; attualmente si dedica principalmente all’attività didattica e vive tra Milano e Jesi, dove è stato direttore del teatro Pergolesi.

L’Associazione culturale Diego De Minicis è nata nel 2009 a Petriolo e organizza vari eventi, come mostre di pittura e scultura, conferenze e appuntamenti speciali come questo di Corridonia. “L’Associazione è stata intitolata allo scultore petriolese Diego De Minicis – spiega il presidente Berchiesi – sia per onorare l’artista sia per indicare chiaramente la finalità principale, che l’associazione si propone: il recupero e la riproposta di personaggi dimenticati, ed anche di tutti quei beni storici che si stanno perdendo; altra importante finalità è l’avanzamento culturale attraverso conferenze e dibattiti”.

(Foto di Guido Picchio)

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