Croce Verde Civitanova in emergenza

Il presidente Fabio Morresi denuncia una situazione di precarietà dovuta ad un vuoto normativo in merito al rinnovo della convenzione per i trasporti tra Asur e l’ente, scaduta il 31 dicembre dello scorso anno

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croce-verdedi Laura Boccanera

“Se continua così entro la fine dell’anno la Croce Verde di Civitanova non potrebbe più garantire il servizio di trasporto per emergenze”. E’ un allarme nascosto dietro una provocazione quello lanciato dal presidente Fabio Morresi che denuncia una situazione di precarietà dovuta ad un vuoto normativo in merito al rinnovo della convenzione per i trasporti tra Asur e l’ente, scaduta il 31 dicembre dello scorso anno. Una situazione di incertezza che grava su una struttura che si avvale dell’operato di oltre 250 volontari e 11 dipendenti dagli enormi costi di gestione. Per informare la cittadinanza e in un’ottica di trasparenza la Croce Verde ha organizzato per venerdì prossimo alle 21.15 presso il teatro Cecchetti un’assemblea pubblica: “in pochi conoscono cosa facciamo veramente e come operiamo – spiega il presidente – siamo rimasti molto colpiti dalla sensibilità di tutti coloro che hanno cercato di aiutarci promuovendo attività di raccolta fondi e di sostenerci anche economicamente, questo serve, è ovvio, ma il problema è più ampio e cerchiamo delle risposte serie da parte della Regione”. Il bilancio dell’associazione è tuttavia sano e la situazione non è così al limite, ma tutti i volontari e i dirigenti vogliono alzare con questa iniziativa i riflettori sulla vicenda che rischia di portare ad una gestione diversa degli enti di soccorso: “La Croce Verde — aggiunge Morresi— opera a Civitanova da oltre cento anni grazie alla caparbietà dei volontari, noi cerchiamo persone più che entrate economiche perchè sono la nostra vera forza che ci permette di svolgere un servizio pubblico. Con il lavoro dei volontari e l’aiuto dei cittadini, l’ente si è costruito da solo la sede senza nulla chiedere alle istituzioni nonostante le forti spese da sostenere. Stiamo tuttora pagando le rate per il mutuo contratto per le spese di costruzione, mutuo che restituiremo con i proventi degli affitti di alcuni locali”. E le spese di gestione della struttura, compresi i rifornimenti di materiale da riordinare come ossigeno, batterie per defibrillatori ed altre apparecchiature si aggira sul milione e 200mila euro, di cui il 40% viene rimborsato dall’Asur.



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