di Alessandra Pierini
Manifestazione in piazza, un centinaio di giovani protestano con manifesti e bandiere. Dall’altro lato della strada una squadra di polizia. Tra i poliziotti in divisa, c’è anche una donna, indossa jeans, scarpe con i tacchi e una camicia bianca. Si guarda attentamente intorno e, verificato che la situazione è tranquilla, si rivolge ai suoi: «Possiamo andare». Non è la scena di una puntata di “Distretto di Polizia”, la fiction dedicata al mondo dei reati e delle indagini, ma è la realtà maceratese. La poliziotta che impartisce gli ordini è Nicoletta Pascucci, vice questore e dirigente della Digos alla questura di Macerata. Ha coperto dallo scorso aprile il ruolo lasciato vacante dalla partenza di Andrea Innocenzi trasferito a Genova. Bella, occhi vivaci e brillanti e fisico da modella, la nuova dirigente non ha nulla da invidiare alle eroine televisive, protagoniste delle fiction poliziesche ma lei, quando scende in prima linea e nel lavoro di tutti i giorni, non finge, anzi fa proprio sul serio.
Come è iniziata la sua carriera in Polizia di Stato?
«Io sono nata a Foligno poi a 12 anni mi sono trasferita a Tolentino con la mia famiglia. Ho frequentato giurisprudenza a Macerata e lì ho avuto la vocazione. Ho sempre avuto una passione per il diritto penale poi parlando con un’amica mi disse che doveva essere bandito un concorso per commissario esterno. Io tornai a casa e dissi a mia madre che volevo fare il commissario. Dopo la laurea, feci la pratica da avvocato, frequentai un corso per la preparazione dell’esame per la magistrature e per due anni studiai come una pazza. Alla fine del praticantato, nello stesso momento uscirono i concorsi da avvocato, magistrato e commissario. Li superai ma scelsi comunque la Polizia di Stato. Quando studiavo qui davanti e vedevo la Questura per me era un sogno e oggi è diventata realtà» .
Cosa è accaduto in seguito?
«Poi ho frequentato il corso di addestramento a Roma. Nel 2001 ho iniziato a lavorare a Padova al compartimento di Polizia Stradale del Veneto. Nel 2004 sono stata trasferita al Compartimento Polizia Stradale delle Marche e ho fatto un lungo periodo da pendolare. Nel frattempo ho avuto la mia prima figlia. Nel 2008 la mia vita è cambiata quando sono diventata mamma di 3 gemelli. Dopo una lunghissima aspettativa, durante la quale ho sentito tantissimo la mancanza del lavoro, ho ripreso a lavorare ad aprile a Macerata».
Cosa è cambiato nel suo lavoro?
«In passato, in polizia stradale, avevo un ruolo di coordinamento e raccordo. Arrivata a Macerata, ho praticamente cambiato mestiere, ho ricominciato da capo. La Digos è molto operativa, ha una funzione informativa e una investigativa che si occupa dei reati legati al terrorismo e all’eversione dell’ordine stabilito. C’è anche l’attività burocratica, naturalmente. Non è mica come fanno vedere in televisione».
Qual è la situazione che ha trovato quando è arrivata a Macerata?
«Sono arrivata nel periodo peggiore, proprio a ridosso delle elezioni e mi dicono i colleghi che nessuna campagna è stata così intensa. Sono arrivata con grande umiltà e disposta ad imparare ciò che non sapevo fare. Mi sono affidata agli altri che lavorano qui da una vita e conoscono tutti. C’è gente molto competente di cui mi posso fidare e in effetti abbiamo retto la botta. Nel tourbillon e nell’emergenza ho imparato davvero molto e continuo ad avere qualcosa da imparare ogni giorno».
Com’è il rapporto con i suoi agenti e come hanno vissuto il fatto di essere diretti da una donna?
«Come si trovano bisognerebbe chiederlo a loro, in effetti abbiamo solo una ispettrice donna. Per quanto mi riguarda, io mi trovo benissimo e ho cercato naturalmente di portare le mie caratteristiche, ad esempio come tutte le donne sono precisa e puntigliosa».
Come riesce a conciliare il ruolo di mamma con quello di vice questore?
«In questo lavoro sei sempre in prima linea ma a casa mia, con quattro figli, è sempre il finimondo. Il fatto di lavorare vicino casa mi aiuta molto perché in caso di emergenza posso muovermi facilmente ma è anche vero che stare fuori un’ora in più non programmata, per me vuol dire muovere mille pedine».
Sente il confronto con Andrea Innocenzi?
«Lo nominano continuamente -sorride, forse ripensando a qualche aneddoto che le è stato raccontato- è una leggenda. E’ naturalmente diverso da me e immagino che passare da lui a me deve essere stato tutt’altro che facile ma nel nostro lavoro è normale».
(Foto di Guido Picchio)
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Andrea era, ed è, una persona davvero straordinaria.
Io però sono sicura che questa bellissima signora sarà all’altezza di chi l’ha preceduta.
Oltretutto è favorita dall’essere una donna e, scusatemi se sono di parte, ma le donne ci sanno fare su tantissime cose meglio degli uomini!
A Macerata, come altrove, abbiamo sempre bisogno di persone valide su tutte le forze dell’ordine e io faccio a questa signora tanti tanti auguri.
Liana Paciaroni
speriamo che questa brava donna riesca con i fatti a sconfiggere il traffico di droga in città che è sempre piu diffuso nell’ambiente dei giovanissimi e non. molti a macerata parlano parlano ma non concludono niente sempre piu droga e sempre a minor prezzo!
Questa è la prova che non servono le quote rosa quando c’è il merito.
COMPLIMENTI ALLA NOSTRA ISABELLA FERRARI! ALMENO TUTTE LE DONNE “CAPO” NEI FILM POLIZIESCHI NON RESTANO UNA FANTASIA DEGLI SCENEGGIATORI!!
Si Si le donne ci sanno fare su tante cose meglio degli uomini….ahhh