Inaugurata questo pomeriggio a Sarnano la grande mostra che si preannuncia come l’evento culturale delle Marche per il 2011. “Vittore Crivelli da Venezia alle Marche – Maestri del Rinascimento nell’Appennino”, curata da Francesca Coltrinari dell’Università di Macerata e Alessandro Delpriori dell’Università di Firenze, riunisce più di 40 opere ed è organizzata da Scocco&Gabrielli -Servizi per i Beni Culturali. E’ promossa dal Comune di Sarnano in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche e il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Macerata, della Provincia di Fermo, dell’Università di Macerata, facoltà di Beni Culturali, e con il contributo della Camera di Commercio di Macerata e della Confcommercio di Fermo.
Si tratta della prima esposizione mai dedicata a Vittore Crivelli (1430-1502), protagonista insieme al fratello Carlo della pittura delle Marche centrali negli ultimi vent’anni del Quattrocento.
Oltre ai capolavori del maestro veneto in mostra anche opere di altri artisti attivi nei centri più interni delle Marche nella seconda metà XV secolo. Si tratta di circa 20 fra pittori e scultori (tra cui Carlo Crivelli, Francesco di Gentile da Fabriano, Niccolò Liberatore detto l’Alunno, Pietro Alemanno) presenti con opere spesso studiate per la prima volta o poco conosciute perché conservate all’estero in musei e collezioni private e giunte in questo caso a Sarnano grazie a prestiti eccezionali come quello di sant’Antonio di Vittore Crivelli, di collezione privata tedesca o della preziosa scultura della Madonna adorante il Bambino del Museo del Bargello di Firenze.
Come gli stessi curatori sottolineano: “La mostra indaga a fondo uno spaccato del Rinascimento dell’Appennino, una cultura locale fortemente caratterizzata, propria della fascia montana tra Fabriano ed Ascoli.
Con la sola eccezione della corte di Urbino, le Marche erano state infatti sempre considerate terra di conquista di artisti toscani, veneti e umbri, incapace di produrre personalità locali di rilievo e di formare uno stile personale e autonomo. Il trasferimento nella regione di pittori come Carlo e Vittore Crivelli e più tardi Lorenzo Lotto veniva vista dunque come una sorta di esilio più o meno volontario da centri maggiori e più dinamici quali Venezia o Roma. L’approfondimento delle ricerche sul territorio marchigiano ha consentito di cambiare ottica: le Marche hanno attirato quegli artisti, inducendoli a fissare la loro stabile dimora sul suo territorio, accogliendo le loro proposte e avviando un fecondo dialogo con i maestri locali, portatori di tradizioni di lavoro secolari. Ne è scaturito un Rinascimento diverso, legato al gusto per i materiali, all’oro, all’ostentazione della ricchezza e dell’eleganza formale, tanto più vivace proprio nei centri interni, all’epoca fulcro dell’economia italiana”.
“Ogni edizione della mostra mercato ha avuto sempre degli eventi collaterali e per il trentennale volevamo proporre qualcosa che qualificasse ulteriormente la nostra terra. Il risultato” ha detto il sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli “è particolarmente esaltante”. La mostra su Vittore Crivelli è stata allestita nei suggestivi spazi di Palazzo del Popolo in piazza Alta.
Oltre a Palazzo del Popolo, sono state aggiunte due sedi distaccate: sempre a Sarnano nella chiesa di Santa Maria di Piazza e a Monte San Martino nella chiesa di San Martino dove esiste un polittico del Crivelli. La mostra resterà aperta fino al prossimo 6 novembre.
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