Una vita sui campi da calcio
I 609 gettoni di Palombarini

IL PERSONAGGIO - Il difensore, classe '69, racconta la sua carriera

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Stefano Palombarini

di Andrea Busiello

Nel calcio nostrano è uno di quei personaggi che ha fatto le fortune di tante squadre. Stefano Palombarini, difensore classe 1969, in questa stagione ha difeso i colori dell’Helvia Recina ed alla fine della stagione ha potuto esultare insieme a tutta la squadra per una meritata promozione in Prima categoria. Le primavere passano ma la voglia di calcare il terreno di gioco non si placa mai: al momento sono 609 le presenze del “Palomba” in una prima squadra. Numeri da record che lo stesso difensore arancio-nero ci racconta.

Palombarini, 609 presenze fino ad oggi: a quanto vuole arrivare?

“Non poniamo limiti alla provvidenza. Per il momento, nonostante non sono più un ragazzino, sto bene e voglio continuare a giocare”.

In tutti questi anni di calcio giocato si ricorda qual è stato il più bello ed emozionante?

“Scegliere una stagione in particolare risulta difficile perchè ogni annata mi ha lasciato qualcosa. Se proprio devo scegliere, direi la stagione 2001/2002 quando con la Sangiustese salimmo dall’Eccellenza alla serie D dopo gli spareggi nazionali, una grandissima soddisfazione”.

Come commenta questa promozione ottenuta con l’Helvia Recina in questa stagione?

“E’ stata bellissima. Quando si parte con i favori del pronostico è sempre più difficile perchè tutte le squadre danno il 101% in campo per superarti. La società meritava questo traguardo ed alla fine siamo stati bravi ad ottenere una promozione che a mio avviso reputo meritata per quello che si è visto sul campo nel corso della stagione”.

L’anno prossimo la rivedremo in campo?

“Spero proprio di si. Io sto bene e voglio continuare a giocare. Poi quando assapori una bella vittoria come quella di questa stagione l’idea di lasciare il calcio non mi passa minimamente per la testa”.

Qualche aneddoto particolare che vuole ricordare nella sua lunga carriera agonistica?

“Ogni campionato mi ha lasciato qualcosa. Non voglio stare qui a soffermarmi su un episodio particolare. Dico solo di essere felice di aver fatto e continuare a fare il calciatore, seppur a questi livelli, perchè umanamente ho avuto la fortuna di conoscere tanti amici che sono rimasti anche fuori dal campo”.

L’allenatore con il quale è legato maggiormente?

“Non ce nè uno in particolare. Dal primo all’ultimo tutti mi hanno dato qualcosa”.



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