di Alessandra Pierini
Lo Sferisterio è un malato grave, deve essere curato. Il consiglio comunale aperto si trasforma così in una specie di convegno medico in cui tutti concordano sulla diagnosi, tutti ne conoscono le malattie e tanti ne hanno vissuto direttamente la vicenda. Molti propongono misure per curare i sintomi ma nessuno ha la medicina. Ci provano tutti a trovare il rimedio ma la soluzione non scaturisce neanche dopo 8 ore di interventi di amministratori, operatori, lavoratori, semplici appassionati che in questa lunga giornata si sono succeduti in aula. Assente il medico primario Pierluigi Pizzi, impegnato a Bologna per la prima del Don Giovanni e bersaglio di critiche e polemiche. Alla fine il Consiglio ha votato all’unanimità un ordine del giorno riassuntivo che “esprime l’auspicio” che venga avviato l’esame delle ipotesi di modifica dello Statuto dell’associazione Sferisterio e che venga modificata la forma giuridica della stessa, che vengano individuati organi di amministrazione più snelli e che siano poste in essere tutte le azioni volte a coinvolgere la città, a modificare le norme dello statuto per favorire un rapporto più significativo con i privati e il supporto all’amministrazione di idonee figure professionali, a mantenere l’equilibrio di bilancio e i livelli occupazionali nel periodo di svolgimento della manifestazione, ad aprire un tavolo di confronto con Stato e Regione.
Il Consiglio si è impegnato anche a verificare la possibilità di utilizzo dello Sferisterio per un periodo più lungo rispetto all’attuale e in ultimo a inoltrare l’ordine del giorno al Governo auspicando che il Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) venga reintegrato per lo Sferisterio Opera Festival.
Ha dato il via al lungo girotondo di interventi il Sindaco, nonché presidente dell’associazione Sferisterio, Romano Carancini che dopo aver passato in rassegna le cifre relative ai bilanci delle passate stagioni, ha ufficializzato il disavanzo di 400.000 euro imputabile alla stagione 2010: «Il disavanzo è dovuto a minori entrate visto che i costi sono stati in linea con i budget previsti. In particolare la biglietteria ha incassato 350.000 euro in meno e i fondi pubblici si sono ridotti di 50.000 euro. Lo Sferisterio – ha aggiunto il Sindaco – deve essere l’orgoglio della Regione e non credo che per sanarne i problemi possa bastare una modifica statutaria. Direi piuttosto che accanto ai soci dovrebbero essere coinvolti degli imprenditori lungimiranti e capaci di dare un impulso diverso».
Il primo cittadino ha anche accennato ai dati della biglietteria per la prossima stagione: «Abbiamo prenotazioni per un importo di 241.680 euro ( 55,92% in più rispetto al 2010) e per 3.286 posti(72,95 %in più rispetto allo scorso anno), sono cifre che ci fanno essere ottimisti».
Ha parlato dei tagli alla cultura l’Assessore regionale Pietro Marcolini: «In seguito all’approvazione del decreto Mille Proroghe, solo la Scala di Milano e l’Arena di Verona sono rientrati tra gli enti lirici sinfonici. Dobbiamo quindi intervenire contribuendo a diminuire le spese e in questa ottica lavora il Consorzio che stiamo creando e al quale sta aderendo anche Civitanova Danza. L’appoggio all’attività dello Sferisterio è doverosa ma dobbiamo fare una riflessione responsabile sulla gestione delle risorse». Tiziana Tombesi, sub commissario prefettizio della Provincia di Macerata ha evidenziato le iniziative messe in atto negli ultimi mesi tra questi una cena con i sindaci dei comuni della provincia per il loro coinvolgimento.
Il rettore Luigi Lacchè
Luigi Lacchè, rettore dell’Università di Macerata ha analizzato il legame della stagione di opera sulla città:« Non possiamo parlare dello Sferisterio Opera Festival in termini di evento ma di sistema avendo ben presente l’obiettivo di rendere operante il tema di Macerata città della cultura».
Anna Verducci , direttrice dell’Accademia di Belle Arti, ha approfittato dell’occasione per far presente la sua posizione : «La collaborazione tra Accademia e Sferisterio è di antica memoria e in passato in un protocollo di intesa ci eravamo resi disponibili ad essere polo documentale e a raccogliere tutta la documentazione. L’Accademia è interessata, ne ho parlato con la Mirus, a lavorare per la realizzazione di spot o a curare aspetti della comunicazione ma in un percorso studiato, per fini istituzionali e non per sopperire a delle mancanze. Non possono chiederci dei lavori oggi per domani perché in quel caso servono delle professionalità che vanno pagate. La nostra risposta è no per richieste non qualificanti».Irene Manzi ha proposto un Centro di Documentazione Storica.
E’ il direttore artistico Pierluigi Pizzi (capita spesso agli assenti) il più bersagliato nel corso della giornata. Massimiliano Bianchini di Pensare Macerata ha proposto il taglio dell’indennità del maestro: «Manca allo Sferisterio la discussione su progetti europei, manca la creazione di figure professionali e puntiamo poco sui nostri tecnici. Nei teatri europei si parla di taglio delle indennità e secondo me anche qui bisogna tagliare a chi prende di più. Serve poi una maggiore biodiversità culturale all’interno del teatro». E’ stata poi Deborah Pantana (Pdl) a prendersela col direttore artistico: « Il primo male dello Sferisterio è che la politica in questi anni non ha dato un indirizzo sul da farsi e ha creato un vuoto colmato da qualcuno più intelligente che se ne è appropriato e fa ciò che vuole. L’assenza di Pizzi oggi mi ha colpito perché ero convinta che una persona che dice di tenere tanto a Macerata fosse qui ed aiutarci a capire perché ad alcune eccellenze, come Accademia e Università, non si permette di operare o come mai il cda dello Sferisterio che va alle riunioni ma non ha alcun potere. Dagli interventi non è emerso nessun progetto per i prossimi anni – ha poi continuato rivolgendosi al sindaco – lei sta facendo le stesse scelte scellerate che erano state fatte in passato e non risponde ad una cittadinanza che le chiede di ricominciare da capo. Propongo il taglio dell’indennità a Pizzi. Non vorrei che questa fosse ricordata come l’amministrazione che ha chiuso lo Sferisterio».
Attacca Pizzi con un accorato intervento anche Rodolfo Craia, operatore culturale che per anni ha lavorato allo Sferisterio ma si ritrova oggi escluso: «Pizzi è un professionista ma quale teatro al mondo affiderebbe allo stesso artista la regia per 5 anni di seguito? Si chiama Sof ma potevamo chiamarlo Pof (Pizzi Opera Festival)». Sulla stessa linea Guido Garufi (Idv): « Oggi chi governa è accecato dal nome di un direttore artistico, è invece esistita una scuola maceratese eliminata e soppressa. Il bilancio è ermetico, si crei una commissione che lo studi nella sua interezza. No alla politica del “vidirimo”».
Tante sono state le ricette proposte: Ivano Tacconi (Udc) e Pierfrancesco Castiglioni (Pdl) hanno sollevato dei dubbi sul fatto che il sindaco, già molto impegnato, possa riuscire a gestire lo Sferisterio che dovrebbe invece essere affidato agli imprenditori, Castiglioni si è poi concentrato sull’accesso ai bilanci che devono essere secondo lui a disposizione della commissione bilancio, Anna Menghi (Comitato Anna Menghi) ha suggerito di guardare con coraggio ad un futuro più lontano, Gabriella Ciarlantini (I Verdi) ha proposto di portare innovazione, Giovanni Di Geronimo, ex assessore, ha indicato un modello nella Boheme di successo di Ken Russell che ruppe con il passato e conquistò sponsor importanti, Bruno Mandrelli (Pd) ha indicato tra le priorità la modifica di statuto e organizzazione interna e il superamento di una visione localista.
Mauro Compagnucci (Pd) ha ricordato la visita di Giovanni Spadolini che, passando una serata allo Sferisterio, sintetizzò la situazione con “il legame tra lo Sferisterio, il cielo e lo scorcio del Duomo sul fondo”. «Lo Sferisterio – ha detto Compagnucci – può vivere una nuova fase se inserito in Macerata città della Cultura».
Hanno portato i loro pareri anche i parlamentari e i consiglieri regionali. Il primo è stato Mario Cavallaro (Pd) che ha suggerito di definire le Fondazioni come partner fissi e non occasionali, Paola Giorgi (Idv) che ha esaltato i vantaggi del Consorzio marchigiano dello spettacolo come momento di sintesi ed economia e ha proposto di organizzare allo Sferisterio un festival del musical,in collaborazione con un’altra eccellenza che è la Compagnia della Rancia e Angelo Sciapichetti (Pd) che ha proposto la creazione di un distretto della cultura. Ha richiamato la possibilità di una copertura al teatro Francesco Massi, consigliere del Pdl: «Nel 2000 la Regione erogava allo Sferisterio un miliardo e 300 milioni di lire. Questa quota è ferma perché nel tempo la Regione ha sempre rifiutato di fare la scala dei valori tra le iniziative. Oltre a Sof, Rof e Form ci sono altri 12 soggetti che hanno un contributo importante pur non avendo la stessa tradizione. Aleggia anche qui il mito del privato che vi ha affascinato tutti. E’ giusto ma per attirare gli imprenditori il contenitore Sferisterio deve essere una calamita per il pubblico. Ritorno su una proposta Ritorno su una proposta liquidata troppo in fretta, la copertura che permetta di utilizzarlo tutto l’anno».
Significativi gli interventi di Luciano Messi, direttore dell’organizzazione artistica e tecnica («La stagione lirica dello Sferisterio è di produzione e produrre a Macerata interi spettacoli è un valore aggiunto che ci permette di mantenere identità forte e di non intaccare i livelli occupazionali e le risorse umane. Vorrei indicare la necessità strategica di programmazioni pluriennali che permettono economie e vantaggi») e di Mauricio Pasquali, rappresentante dei lavoratori dello Sferisterio («Non vorremmo che un cambio dello statuto comporti una gestione diversa e manageriale laddove questo vuol dire ulteriore precarizzazione dei lavoratori dello Sferisterio. Riteniamo fondamentale mantenere la produzione lirica a Macerata ma facciamo presente che i lavoratori in quanto a sacrifici in passato hanno già dato, qualche anno fa per errori di programmazione e gestione, poi per i tagli. In quanto lavoratori e cittadini chiediamo rispetto e trasparenza da parte della politica e dei soggetti privati coinvolti».
E la malattia continua.
(Foto di Guido Picchio)
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Non entro nel merito degli interventi che si sono succeduti (alcuni interessanti, altri inutili, altri ancora autocelebrativi, altri spolverati di demagogia, ecc.) e non voglio neanche discutere dell’utilità (o della inutilità) di un Consiglio Comunale “aperto” (dove mal si comprende a cosa dovrebbero servire gli interventi in quanto non sta scritto da nessuna parte che poi un’idea, un progetto, una richiesta, una contestazione vengano effettivamente recepita dal Consiglio, e non solo ipocritamente applaudita dai Consiglieri)
Vorrei invece soltanto sottolineare alcuni aspetti che meriterebbero una riflessione, a mio giudizio, in quanto la dicono lunga sul perverso meccanismo che si è creato.
Innanzitutto nel pomeriggio il Consiglio avrebbe dovuto riunirsi alle ore 16.00 ma, evidentemente, tale orario è molto generico in quanto alcuni Consiglieri sono arrivati ben oltre “il quarto d’ora accademico” universitario arrivando anche con 30 o addirittura oltre 40 minuti di ritardo.
Secondariamente vi è stato il solito “omaggio ai potenti” in quanto, prima dei cittadini, nella scaletta di interventi hanno parlato un po’ tutti Onorevoli, Consiglieri Regionali, Professori, ecc…
Molti dei quali, tra l’altro, hanno utilizzato le solite abusate (e retoriche e vuote) frasi sulla cultura…
Molti dei quali, nel vuoto pneumatico delle loro impalpabili parole, sembrerebbero avere poca dimestichezza con il concetto stesso di spettacolo, cultura, organizzazione, marketing…
Per ultimo, ed è qui l’elemento più importante, è stata la completa mancanza di partecipazione dei cittadini maceratesi.
Tolti i soliti giornalisti, qualche lavoratore dello Sferisterio che è venuto a sentire l’intervento di un loro portavoce, un paio di amici che hanno ascoltato l’intervento di un loro amico, un ex assessore non so se c’erano altri 10 comuni cittadini…
Sarà stata colpa dell’orario (alle 16.00 la stragrande maggioranza delle persone è al lavoro: non sarebbe stato meglio organizzare la seduta dopocena???)
Colpa della poca pubblicità data all’argomento (i manifesti dovrebbero essere stati affissi non più tardi del 28 febbraio, con riunione il 1 marzo!!!)
Forse disinteresse dovuto al fatto che non si comprendeva bene quali fossero gli scopi di un Consiglio Comunale “aperto” (perché se prendo la parola, come pubblico, ed espongo un idea o un progetto ma poi i Consiglieri non sentono la necessità di seguire quello che il pubblico dice che li apriamo a fare i consigli????)
Probabilmente è vero quello che qualcuno ha tante volte detto sul fatto che dello Sferisterio (cioè non le Opere, ma tutto quello che vi gravita attorno: maestranze, marketing, consulenze, costi, amministrazione, ecc.) non frega un beneamato cavolo alla città; è un argomento di poco interesse così come viene presentato.
Alle ore 18.40 circa ho abbandonato l’aula, data l’inutilità di restare, ma non mi pare di aver sentito nessuno che facesse riferimento alla visione dei bilanci integrali (e non quelli “riassunti” che, ipocritamente, il Sindaco ha dato in pasto alla città).
Certo sorbettarsi una discussione sui bilanci sarebbe stato come prendersi a martellate gli zebedei, ma è solo attraverso la disamina dei bilanci integrali che si può capire (se li si studiano, come dovrebbero aver fatto i consiglieri del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Sferisterio, prima di approvarli) se tutto quello che gravità attorno alla nostra Stagione Lirica (cioè contratti, pubblicità, consulenze, regie, costumi, assistenti, ecc.) sia gestito in modo (quasi) ottimale oppure se (per incapacità, inesperienza, inidoneità o, addirittura, malafede) ci sono sprechi che dovrebbero essere eliminati e mal gestioni che andrebbero corrette.
Però, in attesa che si risolvano tutte le questioni aperte (nuovo statuto, migliore capacità dei consiglieri, migliore gestione delle risorse, ecc.), nel piccolo qualcosa si potrebbe anche fare….
…. Esempio evitare che, per ragioni più o meno istituzionali, in troppi abbiano biglietti aggratisse per loro, amici, parenti ed amanti.
Perché va da se che se l’Onorevole (o il Deputato, o il Sindaco o l’Assessore o il Conigliere) entra gratis e con lui entrano anche moglie, parenti amici, amanti, compagni di scuola sono tutti mancati incassi alla biglietteria.
….Esempio, al fine di fare ancora emerite figure di rifiuti riciclabili, di evitare di sbagliare Opera sui libretti (cioè impedire, l’anno successivo, che chi ha commesso il grossolano/ridicolo/grottesco/allucinante errore possa ancora avere un qualche incarico retribuito)
….Esempio organizzare la pubblicità in maniera professionale (e quindi evitare che chi l’ha fatta -a membro di segugio- possa continuare a farla anche gli anni successivi) perché è totalmente e assolutamente inutile (ed anche da cerebrolesi) pagare l’affissione di giganteschi manifesti in città (visto che, in città, anche chi riposa in Via Pancalducci sa che c’è la Stagione Lirica tutte le estati) e poi accorgersi che, appena fuori Provincia, solo per sbaglio ed involontariamente (e cercandolo con la zeppetta) si riesce a trovare (con molta fortuna) un manifesto, una locandina, un volantino che pubblicizzi lo Sferisterio
…. Esempio cercare di evitare inutili costi cioè, a puro titolo di esempio, evitare di far arrivare un camion pieno zeppo con i costumi (da Roma), sceglierli e farli tornare indietro: sarebbe costato dio meno un biglietto del treno per il Direttore Artistico che poteva andare a Roma a sceglierli.
… Esempio avere il coraggio di ammettere che taluni che lavorano allo Sferisterio, anche con compiti importanti, e che si pavoneggiano in città sproloquiando di cultura e spettacoli dovrebbero essere rimossi poiché, al di la di ogni ragionevole dubbio, non hanno lo spessore culturale e la professionalità adatta.
…. Esempio ammettere che, dopo 20 anni che si era “spinto” il nome “Macerata Opera” (nome oramai conosciuto a livello Mondiale) è stata una emerita cretinata (oltre che un errore strategico di marketing) mutarlo in SOF
… Esempio ammettere che la stragrande maggioranza dei Consiglieri (e non solo) comprendono di Lirica, Spettacolo e Manifestazioni Culturali come la stragrande maggioranza dei maceratesi, cioè poco più di niente e che pertanto, al pari della stragrande maggioranza dei comuni maceratesi, non hanno le competenze tecniche nemmeno per deliberare sul tipo della tavoletta del bagno figurarsi se possono indicare quali siano le strategie da adottare, i percorsi da seguire, le modifiche statutarie da scegliere.
… Evitare di andare “istituzionalmente” (a spese dei contribuenti) in giro per mezzo mondo con la scusa della pubblicità e della propaganda quando poi il ritorno turistico si è dimostrato inferiore allo zero assoluto: così si spendono inutilmente soldi.
Molto interessante è questo articolo. Si, sono molto d’accordo, la partecipazione dei cittadini maceratesi era quasi nulla…..Peccato. Anche noi abbiamo qualcosa da dire in questione. So che una bella publicità si potrebbe fare ad esempio attraverso lo scambio culturale. Spesso parlo con miei ammici di Varsavia , di Breslavia- Wroclaw, di Poznan, di Stettino – della nostra Opera Macerata, gli invio sempre ogni anno delle foto delle opere eseguite. Sono sempre affascinati, rispondendomi che Macerata è come fosse Verona !!! Anche un giornale polacco ha pubblicato delle foto della nostra bella Opera Macerata.
Pensavo … si potrebbe fare qualche scambio delle opere tra queste citta polacche e la nostra
Macerata ? Ne sarei felicissima.
Poi, si potrebbe fare un forum sul vostro sito, per discuttere sui problemi riguardanti dell’Opera.
Dunque ciascun cittadino interessato della cultura avrebbe la possibilità di espimere la sua opinione la sua idea….
Oppure…. lanciare un concorso ai laureati disoccupati su come risolvere il problema.
Oppure organizzare a primavera , quando fara piu caldo un l’atra riunione di tutti interessati dello Sferisterio nella sede …. proprio al interno dello Sferisterio !!!
Non si potrebbe ulizzare lo Sferisteriuo anche per l’incontri- meeting delle diverse aziende, delle ditte dall’Italia e dal estero, per scambiare le idee su come scofiggre la crisi ?
Tutte queste attività includono sempre una pubblicità e aempre portano qualche frutto.
Mi giunge voce, a proposito del grossolano errore in cui nei libretti dell’Opera era menzionata un’opera per un’altra, che non dovrebbe essere difficile risalire (sempre che lo si voglia fare) a chi è l’autore della figura barbina.
Perchè sembrerebbe che, prima della stampa dei libretti (nella catena che va dalla progettazione alla realizzazione in tipografia), qualcuno dovrebbe aver visto/corretto/letto le bozze….
….Ed aver dato via libera alle stampe con tanto di firma in calce alle bozze e il fatidico timbro “visto si stampi”.
Per cui, sempre che lo si voglia sapere, non dovrebbe essere difficile rintracciare quel documento (senza il quale in tipografia non sarebbe stato stampato nulla) e vedere di chi è la firma.
Sempre che lo si voglia fare: ma il Presidente dell’Associazione, il Vice Presidente, i membri del Consiglio di Amministrazione lo vorranno fare??????