Lo “Sferisterio day”
bacchetta il Maestro Pizzi

Una giornata intera per discutere dei problemi del SOF. Da più parti una richiesta: "Basta dare carta bianca al direttore artistico".

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di Alessandra Pierini

Lo Sferisterio è un malato grave, deve essere curato. Il consiglio comunale aperto si trasforma così in una specie di convegno medico in cui tutti concordano sulla diagnosi, tutti ne conoscono le malattie e tanti ne hanno vissuto direttamente la vicenda. Molti propongono misure per curare i sintomi ma nessuno ha la medicina. Ci provano tutti a trovare il rimedio ma la soluzione non scaturisce neanche dopo 8 ore di interventi di amministratori, operatori, lavoratori, semplici appassionati che in questa lunga giornata si sono succeduti in aula. Assente il medico primario Pierluigi Pizzi, impegnato a Bologna per la prima del Don Giovanni e bersaglio di critiche e polemiche. Alla fine il Consiglio ha votato all’unanimità un ordine del giorno riassuntivo che “esprime l’auspicio” che venga avviato l’esame delle ipotesi di modifica dello Statuto dell’associazione Sferisterio e che venga modificata la forma giuridica della stessa, che vengano individuati organi di amministrazione più snelli e che siano poste in essere tutte le azioni volte a coinvolgere la città, a modificare le norme dello statuto per  favorire un rapporto più significativo con i privati e il supporto all’amministrazione di idonee figure professionali, a mantenere l’equilibrio di bilancio e i livelli occupazionali nel periodo di svolgimento della manifestazione, ad aprire un tavolo di confronto con Stato e Regione.

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Pierfrancesco Castiglioni e Pietro Marcolini

Il Consiglio si è impegnato anche a verificare la possibilità di utilizzo dello Sferisterio per un periodo più lungo rispetto all’attuale  e in ultimo a inoltrare l’ordine del giorno al Governo auspicando che il Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) venga reintegrato per lo Sferisterio Opera Festival.
Ha dato il via al lungo girotondo di interventi il Sindaco, nonché presidente dell’associazione Sferisterio, Romano Carancini che  dopo aver passato in rassegna le cifre relative ai bilanci delle passate stagioni, ha ufficializzato il disavanzo di 400.000 euro  imputabile alla stagione 2010: «Il disavanzo è dovuto a minori entrate visto che i costi sono stati in linea con i budget previsti. In particolare la biglietteria ha incassato 350.000 euro in meno e i fondi pubblici si sono ridotti di 50.000 euro. Lo Sferisterio – ha aggiunto il Sindaco – deve essere l’orgoglio della Regione e non credo che per sanarne i problemi possa bastare una modifica statutaria. Direi piuttosto che accanto ai soci dovrebbero essere coinvolti degli imprenditori lungimiranti e capaci di dare un impulso diverso».

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Deborah Pantana e Riccardo Sacchi del Pdl

Il primo cittadino ha anche accennato ai dati della biglietteria per la prossima stagione: «Abbiamo prenotazioni per un importo di 241.680 euro ( 55,92% in più rispetto al 2010) e per 3.286 posti(72,95 %in più rispetto allo scorso anno), sono cifre che ci fanno essere ottimisti».

Ha parlato dei tagli alla cultura l’Assessore regionale Pietro Marcolini: «In seguito all’approvazione del decreto Mille Proroghe, solo la Scala di Milano e l’Arena di Verona sono rientrati tra gli enti lirici sinfonici. Dobbiamo quindi intervenire contribuendo a diminuire le spese e in questa ottica lavora il Consorzio che stiamo creando e al quale sta aderendo anche Civitanova Danza. L’appoggio all’attività dello Sferisterio è doverosa ma dobbiamo fare una riflessione responsabile sulla gestione delle risorse». Tiziana Tombesi, sub commissario prefettizio  della Provincia di Macerata ha evidenziato le iniziative  messe in atto negli ultimi mesi tra questi una cena con i sindaci dei comuni della provincia per il loro coinvolgimento.

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Il rettore Luigi Lacchè

Luigi Lacchè, rettore dell’Università di Macerata ha analizzato il legame della stagione di opera sulla città:« Non possiamo parlare dello Sferisterio Opera Festival in termini di evento ma di sistema  avendo ben presente l’obiettivo di rendere operante il tema di Macerata città della cultura».
Anna Verducci , direttrice dell’Accademia di Belle Arti, ha approfittato dell’occasione per far presente la sua posizione : «La collaborazione tra Accademia e Sferisterio è di antica memoria e in passato in un protocollo di intesa ci eravamo resi disponibili ad essere polo documentale e a raccogliere tutta la documentazione. L’Accademia è interessata, ne ho parlato con la Mirus, a lavorare per la realizzazione di spot o a curare aspetti della comunicazione ma in un percorso studiato, per fini istituzionali e non per sopperire a delle mancanze. Non possono chiederci dei lavori oggi per domani perché in quel caso servono delle professionalità che vanno pagate. La nostra risposta è no per richieste non qualificanti».Irene Manzi ha proposto un Centro di Documentazione Storica.

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In piedi il sub commissario della Provincia di Macerata Tiziana Tombesi

E’ il direttore artistico Pierluigi Pizzi (capita spesso agli assenti) il più bersagliato nel corso della giornata. Massimiliano Bianchini di Pensare Macerata ha proposto il taglio dell’indennità del maestro: «Manca allo Sferisterio la discussione su progetti europei, manca la creazione di figure professionali e puntiamo poco sui nostri tecnici. Nei teatri europei si parla di taglio delle indennità e secondo me anche qui bisogna tagliare a chi prende di più. Serve poi una maggiore biodiversità culturale all’interno del teatro». E’ stata poi Deborah Pantana (Pdl) a prendersela col direttore artistico: « Il primo male dello Sferisterio è che la politica in questi anni non ha dato un indirizzo sul da farsi e ha creato un vuoto colmato da qualcuno più intelligente che se ne è appropriato e fa ciò che vuole. L’assenza di Pizzi oggi mi ha colpito perché ero convinta che una persona che dice di tenere tanto a Macerata fosse qui ed aiutarci a capire perché ad alcune eccellenze, come Accademia e Università, non si permette di operare o come mai il cda dello Sferisterio che va alle riunioni ma non ha alcun potere. Dagli interventi non è emerso nessun progetto per i prossimi anni – ha poi continuato rivolgendosi al sindaco – lei sta facendo le stesse scelte scellerate che erano state fatte in passato e non risponde ad una cittadinanza che le chiede di ricominciare da capo. Propongo il taglio dell’indennità a Pizzi. Non vorrei che questa fosse ricordata come l’amministrazione che ha chiuso lo Sferisterio».

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L'assessore regionale Pietro Marcolini

Attacca Pizzi con un accorato intervento anche Rodolfo Craia, operatore culturale che per anni ha lavorato allo Sferisterio ma si ritrova oggi escluso: «Pizzi è un professionista ma quale teatro al mondo affiderebbe allo stesso artista la regia per 5 anni di seguito? Si chiama Sof ma potevamo chiamarlo Pof (Pizzi Opera Festival)». Sulla stessa linea Guido Garufi (Idv): « Oggi chi governa è accecato dal nome di un direttore artistico, è invece esistita una scuola maceratese eliminata e soppressa. Il bilancio è ermetico, si crei una commissione che lo studi nella sua interezza.  No alla politica del “vidirimo”».
Tante sono state le ricette proposte: Ivano Tacconi (Udc) e Pierfrancesco Castiglioni (Pdl) hanno sollevato dei dubbi sul fatto che il sindaco, già molto impegnato, possa riuscire a gestire lo Sferisterio che dovrebbe invece essere affidato agli imprenditori, Castiglioni si è poi concentrato sull’accesso ai bilanci che devono essere secondo lui a disposizione della commissione bilancio, Anna Menghi (Comitato Anna Menghi) ha suggerito di guardare con coraggio ad un futuro più lontano, Gabriella Ciarlantini (I Verdi) ha proposto di portare innovazione, Giovanni Di Geronimo, ex assessore, ha indicato un modello nella Boheme di successo di Ken Russell che ruppe con il passato e conquistò sponsor importanti, Bruno Mandrelli (Pd)  ha indicato tra le priorità la modifica di statuto e organizzazione interna e il superamento di una visione localista.

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Deborah Pantana del Pdl

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Narciso Ricotta (Pd)

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Giuliano Messi (Idv)

Mauro Compagnucci (Pd) ha ricordato la visita di Giovanni Spadolini che, passando una serata allo Sferisterio,   sintetizzò la situazione con “il legame tra lo  Sferisterio, il cielo e lo scorcio del Duomo sul fondo”. «Lo Sferisterio – ha detto Compagnucci –  può vivere una nuova fase se inserito in Macerata città della Cultura».
Hanno portato i loro pareri anche i parlamentari e i consiglieri regionali. Il primo è stato Mario Cavallaro (Pd) che ha suggerito di definire le Fondazioni come partner fissi e non occasionali, Paola Giorgi (Idv) che ha esaltato i vantaggi del Consorzio marchigiano dello spettacolo come momento di sintesi ed economia e ha proposto di organizzare allo Sferisterio  un festival del musical,in collaborazione con un’altra eccellenza che è la Compagnia della Rancia e Angelo Sciapichetti (Pd) che ha proposto la creazione di un distretto della cultura. Ha richiamato la possibilità di una copertura al teatro Francesco Massi, consigliere del Pdl: «Nel 2000 la Regione erogava allo Sferisterio un miliardo e 300 milioni di lire. Questa quota è ferma perché nel tempo la Regione ha sempre rifiutato di fare la scala dei valori tra le iniziative. Oltre a Sof, Rof e Form ci sono altri 12 soggetti che hanno un contributo importante pur non avendo la stessa tradizione.  Aleggia anche qui il mito del privato che vi ha affascinato tutti. E’ giusto ma per attirare gli imprenditori il contenitore Sferisterio deve essere una calamita per il pubblico. Ritorno su una proposta Ritorno su una proposta liquidata troppo in fretta, la copertura che permetta di utilizzarlo tutto l’anno».

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IL GRANDE ASSENTE - Pier Luigi Pizzi

Significativi gli interventi di Luciano Messi, direttore dell’organizzazione artistica e tecnica («La stagione lirica dello Sferisterio  è di produzione e produrre a Macerata interi spettacoli è un valore aggiunto che ci permette di mantenere identità forte e di non intaccare i livelli occupazionali e le risorse umane. Vorrei indicare la necessità strategica di programmazioni pluriennali che permettono economie e vantaggi») e di Mauricio Pasquali, rappresentante dei lavoratori dello Sferisterio («Non vorremmo che un cambio dello statuto comporti una gestione diversa e manageriale laddove questo vuol dire  ulteriore precarizzazione dei lavoratori dello Sferisterio. Riteniamo fondamentale mantenere la produzione lirica a Macerata ma facciamo presente che i lavoratori in quanto a sacrifici in passato hanno già dato, qualche anno fa per errori di programmazione e gestione, poi per i tagli. In quanto lavoratori e cittadini chiediamo rispetto e trasparenza da parte della politica e dei soggetti privati coinvolti».
E la malattia continua.
(Foto di Guido Picchio)

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