I riti cinesi, con nuovi contributi storici,
nella seconda giornata di convegno
sull’attualità di Ricci

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Nuovi documenti per la storia dei riti cinesi sono stati al centro dei lavori della seconda giornata del convegno sull’attualità di Ricci, in corso di svolgimento fino a domani a Macerata e trasmesso in diretta streaming nel sito www.padrematteoricci.it.

La sessione mattutina coordinata da Francesco D’Arelli dell’ISIAO, si è arricchita di interessanti contributi quale quello del prof. Adolfo Tamburello dell’Orientale di Napoli che ha ricostruito la discussione, da parte dei Gesuiti del Giappone, intorno alla traduzione cinese di Dio data da Ricci nel suo Catechismo. La discussione ebbe inizio nel 1605, ossia durante la vita di Ricci, sullo sfondo del tentativo (controverso) di introdurre una liturgia in lingua cinese. Sicuramente il gesuita maceratese venne a conoscere l’inizio di scenari futuri che lo avrebbero coinvolto, ma egli non ne fece mai menzione, almeno stando alle fonti e documenti finora conosciuti.

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Sul versante delle fonti relative ai riti, importanti sono state le epistole di Teodorico Pedrini, il gesuita fermano su cui hanno relazionato i professori Fabio Galeffi e Gabriele Tarsetti, del Centro Studi “Teodorico Pedrini” di Fermo. Pedrini (Fermo 1671 – Pechino 1746), musicista di corte di tre imperatori, fu un propagandista dell’ordine dei lazzaristi e un rappresentante di Propaganda Fide a Pechino. I due studiosi hanno illustrato il ruolo avuto da Pedrini nella controversia dei riti cinesi accennando anche ai rapporti personali con il suo antagonista Giovanni Laureati.

Dopo il prof Alfredo Maulo – che ha illustrato la vita e l’opera del gesuita Giovanni Laureati (Montecosaro 1666 – Macao 1727) a partire dai documenti inediti che lo riguardano – si sono succedute le relazioni pomeridiane di Fausto Fraisoppi dell’Università di Friburgo, di Paolo Petruzzi dell’Istituto teologico Marchigiano di Fermo, di Francesco D’Arelli e Raul Zamponi che hanno aperto la parte dedicata alle ricostruzioni testuali ed alle forme linguistiche dell’opera di Ricci.

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Questo tema proseguirà domani 26 novembre a partire dalle ore 9 con i contributi di Vito Avarello dell’Universita di St. Etienne, Francia (Le opere italiane di Matteo Ricci: tra “desiderio” e questioni di stile), Diego Poli dell’Università di Macerata (I progressi nell’interpretazione della scrittura cinese nell’ambito della missione di Ricci). Concluderà il convegno alle ore 11 una tavola rotonda su “Matteo Ricci (1610-2010) Bilanci e prospettive”. Coordina: Gherardo Gnoli Presidente ISIAO), partecipano Giorgio Trentin (Docente di lingua e letteratura cinese, Università di Macerata), Airaldo Piva (Amministratore Delegato per l’Europa di Hengdian Group), Francesco D’Arelli (ISIAO, Roma ), Xu Xiaohua (Presidente di Hengdian Group Linix Motors



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