Bronzo nel mondiale di Cascais
Daniele Bruni si racconta

KARATE - Il giovane civitanovese sulla splendida medaglia conquistata

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Il civitanovese Daniele Bruni

di Emanuele Trementozzi

Un piccolo campione in erba, che ha portato in alto il karate civitanovese nei mondiali disputati in Portogallo, a Cascais. Daniele Bruni, classe 93, ci confessa l’emozione vissuta in  quei momenti.

Salve Bruni, il bronzo all’ultima manifestazione mondiale in Portogallo le ha cambiato un po’ la vita?
“No assolutamente, sono il solito ragazzo di sempre. Il karate lo pratico da quando avevo cinque anni e questa medaglia è stata il riconoscimento per tanti sacrifici e rinunce. Ma sono il Daniele di prima. Con semplicemente una medaglia nel palmares”.

Quando sei partito per Cascais, puntavi alla vittoria o era già importante esserci?
“Non ho mai smesso di allenarmi ed ho sempre creduto nelle mie possibilità. L’inizio è stato duro: l’ambientamento, l’emozione e la prima sconfitta per due a uno. Ma ho avuto la fortuna di essere ripescato e da lì è partita la mia vittoria”.

Cosa si prova a salire sul podio e vedere realizzato un proprio sogno?
“Un’ emozione indescrivibile. Dopo la premiazione si festeggiava, non si stava più nella pelle. Io, gli altri due atleti civitanovesi (giunti quinti) ma soprattutto i nostri tecnici: Umberto Tocchetto, Davide Rogani e Andrea Emili”.

Ed i suoi genitori?
“Assolutamente felici di questo risultato. Mi hanno sempre appoggiato nel praticare questo sport e sono davvero orgogliosi di questo traguardo raggiunto”.

Qual era la strutturazione delle gare sul tappeto?
“L’incontro aveva una durata di due minuti massimi e solo in caso di pareggio si procedeva con un ulteriore minuto. Ma da questo extra time doveva necessariamente uscire fuori il vincitore”.

Come si svolge la tua vita fuori dalla palestra?
“Il tempo è davvero poco. Frequento il liceo classico al quarto anno e svolgo ben cinque allenamenti settimanali. Va da sé che il karate prende buona parte della mia giornata; non solo temporalmente ma anche spiritualmente”.

A chi vanno i maggiori ringraziamenti per questa tua affermazione?
“Sicuramente ai miei tecnici, ai miei genitori e a tutti i ragazzi della palestra. Questa vittoria non è solo la mia, ma di tutti loro”.



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