Un convegno sulla Valle del Potenza
Calafati: “Salviamo il territorio”

Nel corso del dibattito è stata affrontata anche la questione del Suap Giorgini

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sambucheto

La Valle del Potenza vista dall'alto

di Alessandra Pierini

La Valle del Potenza è stata al centro di un convegno, organizzato dalla Camera di Commercio di Macerata in collaborazione con la Fondazione Carima, che ha visto la partecipazione di molti sindaci e amministratori dei Comuni interessati e dei rappresentanti delle varie associazioni di categoria. Uno studio, come sempre puntuale e strettamente legato alla realtà, del “solito” Antonio Calafati dell’Università Politecnica delle Marche ha dato il via ad un significativo dibattito  sul tema “La Valle del Potenza per uno sviluppo territoriale sostenibile”.
«Dovremmo chiederci, senza accusarci, perché in questa provincia non riesca a formarsi un pensiero collettivo e razionale sull’utilizzo del territorio – ha ammonito Calafati – prendiamo ad esempio il Suap Giorgini: Possibile che di tante aree produttive inutilizzate bisogna andare a lottizzare un’area nuova? Possibile che tra tante aree disponibili bisogna andare a prendere proprio quella vicina a San Claudio? E il campo boario di Villa Potenza? Si parla di valorizzazione della fiera senza aver stabilito una destinazione per l’area. Non solo a Macerata ma anche a Villa Potenza ci sono zone industriali vuote, ma in fase di ampliamento.»
Calafati ha continuato a parlare di Macerata: «Nel 1995 venne fatto un Piano Regolatore come se la città dovesse arrivare a 100.000 abitanti. Macerata ha avuto un sovradimensionamento a Piediripa, Sforzacosta e Villa Potenza e non si è accorta che si sta svuotando. Sono in corso dei processi che la stanno indebolendo e senza un ripensamento profondo continuerà a creare dei non luoghi come è Piediripa. Lo svuotamento di Macerata e Tolentino creerà dei forti squilibri a tutta la provincia. Se non siamo neanche in grado di posizionare Giorgini in un luogo idoneo figuriamoci se si riuscirà a ragionare in termini di area vasta. Invece di accusarci a vicenda, costruiamo insieme delle soluzioni.»

calafati

Antonio Calafati, docente dell'Università Politecnica delle Marche

Alle sue parole di ammonimento hanno fatto seguito quelle del Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi: «Qui nessuno vuole condannare nessuno, ma dobbiamo ripensarci con urgenza. Noi parliamo da anni di metropolitana di superficie, intanto Ascoli ed Ancona la fanno, parliamo di Macerata città della cultura e ad Ascoli la realizza. Se mancano le risorse non rinunciamo a ragionare un po’ più in grande ed essendo uniti riusciremo a reperire maggiori risorse. Il fatto che la Camera di Commercio si deve preoccupare della Valle del Potenza vuol dire che c’è un vuoto  da colmare, una volta questi compiti venivano svolti dalle segreterie del partito. Noi lo facciamo volentieri, è il nostro omaggio agli amministratori, non ce l’abbiamo con nessuno, ci interessa solo il futuro.»
La Valle del Potenza ha conosciuto una dinamica territoriale peculiare e  a fronte di una limitata espansione degli insediamenti residenziali è avvenuta una consistente espansione dei sistemi produttivi: «La Valle del Potenza – ha spiegato Calafati – va vista verticalmente per rintracciare dei sistemi insediativi più o meno industriali quali Montelupone, Sambucheto, Villa Potenza, Passo di Treia e San Severino. Questi sono intramezzati da 3 sistemi agricoli che potrebbero valorizzare l’agricoltura di qualità. Si sta intanto creando un’area di sviluppo dalla fusione di Villa Potenza e Sambucheto. Il vero e unico sistema industriale è Montelupone ma anche questo sta diventando ibrido con la costruzione di nuove residenze. In tutto ciò bisognerà mettere ordine facendo delle scelte strategiche quali puntare sull’agricoltura e concretizzare le zone industriali ma assolutamente salviamo il territorio.»
Si sono poi susseguiti i tanti interventi dei sindaci presenti. Sergio Paolucci, primo cittadino di Potenza Picena, ha sottolineato il problema dei pannelli solari che occupano sempre i terreni migliori e non più i tetti, Mario Capparucci di Montecassiano ha evidenziato la mancata sinergia per le risorse di Sambucheto: «E’ l’unico insediamento che ha tutti i servizi, dei quali fruiscono anche i Comuni vicini ma è il Comune di Montecassiano a predisporli e finanziarli. Con l’aiuto delle amministrazioni vicine la cosa poteva essere gestita diversamente.»  Gianni Niccolò di Confindustria Macerata ha proposto la creazione di un’unica cabina di regia che si occupi di creare la sinergia tra i comuni: «Abbiamo proposto alla Camera di Commercio la creazione di un portale che raccolga i piani regolatori di tutta la provincia in modo da iniziare a ragionare come territorio e non come singolo comune.»

Romano Carancini, sindaco di Macerata, ha annunciato la collaborazione con altri comuni: «Non è tardi e paradossalmente la crisi può essere un’opportunità. Il Comune di Macerata ha dialogato con Recanati e sta cercando di farlo con Corridonia, un ragionamento complessivo può essere avviato anche senza una cabina di regia.» Molto critico l’ex Presidente della Provincia di Macerata, Franco Capponi: «Mi sono opposto alla superstrada Valpotenza perché andava pensata meglio, mi sono opposto alla riqualificazione del Centro fiere che prevedeva un nuovo centro commerciale e jo avuto il coraggio di oppormi a Corridonia. Dobbiamo smettere di amministrare facendo accordi di programma. Come Provincia, stavamo già programmando su area vasta. Ora però bisogna passare ad una Fase II più pragmatica. Macerata dovrà itrovare il suo ruolo perché al momento il capoluogo è assente. Non ci proponga un nuovo centro commerciale, saprebbero farlo tutti.»
Al termine Frapiccini, consigliere del Comune di Recanati, ha presentato un protocollo d’intesa con i Comuni di Macerata, Montelupone, Potenza Picena e Montecassiano che individua obiettivi e strumenti di sviluppo e che darà presto il via ad un tavolo tecnico tra i sindaci.



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