Un pubblico davvero numeroso ha partecipato al convegno sul tema “Il Calcio visto come strumento utile per contribuire a formare ed educare”, che si è tenuto giovedì scorso presso il Teatro Nicola Degli Angeli. L’evento è stato organizzato dall’U.S. Monteluponese con il patrocinio del Comune di Montelupone, con la preziosa collaborazione dell’U.S. Castellanzese (con cui la società monteluponese è gemellata), ed è stato il momento finale di un corso di formazione e aggiornamento per tecnici dell’attività di base che si è svolto presso il Campo Sportivo Comunale di via Manzoni, con attività pratiche e dimostrazioni di situazioni di gioco per le categorie Pulcini e Esordienti. Momento centrale della serata sono state le relazioni di due tecnici del settore giovanile del Torino FC: Alessandro Spugna, allenatore degli Esordienti ‘98, ed Ermanno Demaria, mister dei Pulcini 2000 della compagine granata. Insieme a loro era prevista la presenza di Roberto Muzzi, ex calciatore di serie A ed attuale allenatore degli Esordienti della Roma, ma per impegni improrogabili è stato costretto a rinunciare, intervenendo però telefonicamente durante la serata ed auspicando di essere presente alla prossima occasione. Spugna e Demaria hanno dimostrato una grande esperienza (lavorano nella società granata da dieci anni) e professionalità, illustrando innanzitutto la struttura organizzativa di una delle migliori squadre italiane a livello giovanile qual è il Torino. Entrambi hanno affermato l’importanza di educare i ragazzi alla vita, prima ancora che al calcio, anche perché soltanto una piccola parte di coloro che svolgono attività di base proseguirà poi la propria carriera sportiva: sono necessarie dunque persone serie e competenti, che
lavorino con passione e riescano a coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi. “Nell’attività giovanile – ha spiegato Demaria – è fondamentale la formazione umana, prima che tecnica e fisica. I ragazzi devono seguire le regole, andar
bene a scuola, rispettare compagni ed avversari, ma soprattutto devono essere liberi di divertirsi, di esprimersi e di sbagliare per poi migliorare, senza imposizioni dall’esterno”.
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