di Alessandra Pierini
Dal 13 settembre è attivo il Centro Unico di Prenotazione Regionale. Cos’è? “Da oggi un modo semplice e gratuito per prenotare visite ed esami diagnostici nelle Marche” recita il volantino distribuito negli ospedali. “Attraverso il Cup – continuiamo a leggere – gli utenti avranno la possibilità di prenotare, revocare o disdire le prestazioni sanitarie fornite dall’Aziende Ospedaliere e dalle Zone Territoriali della Regione Marche in regime pubblico e libero professionali. Le visite possono essere prenotate tramite chiamata al numero verde o tramite gli sportelli di ogni ospedale.
Questo nuovo sistema, volto al miglioramento, ha invece rallentato notevolmente le operazioni provocando sin dall’inizio disagi ai pazienti e lunghe file agli sportelli. Ieri l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani ha relazionato al Consiglio regionale sulla partenza fallimentare del Cup unico e ha rassicurato sul fatto che è una prima fase di assestamento e che presto i problemi si risolveranno. Lo stesso Mezzolani e il dirigente del Servizio Salute, Carmine Ruta, al quale il Presidente della Regione Gian Mario Spacca ha affidato la soluzione del problema hanno incontrato ieri i sindacati . L’assessore ha ribadito: « Il Cup rappresenta uno dei pilastri strutturali per mantenere la sanità marchigiana entro le posizioni che ha saputo conquistare a livello nazionale. Nonostante le difficoltà attuali, l’innovazione andava introdotta, perchè ci permette di affrontare temi cruciali, come il costo delle liste di attesa»
Questa mattina sul tema è stata convocata anche una seduta straordinaria della Giunta Regionale durante la quale Ruta il dirigente, ha illustrato gli ultimi dati, che segnalano un significativo miglioramento della situazione.
La giornata di ieri è terminata con 8.400 prenotazioni effettuate (1.600 attraverso il call center, 6.800 agli sportelli), rispetto alle 10 mila a regime. In discesa risultano poi i tempi delle chiamata telefoniche (da 10 minuti dei primi giorni, agli attuali 4 minuti, con l’obiettivo di scendere ulteriormente attorno ai 3,5 minuti: tempo standard conseguito nelle altre realtà regionali che hanno un Cup). Nonostante i risultati sarà l’Ufficio legale della Regione a fare una prima indagine sulle procedure d’appalto del Cup, gestito dall’Azienda ospedaliera San Salvatore di Pesaro, valutando i gradi di responsabilità. Lo ha deciso la giunta regionale, che ha anche chiesto di “accelerare l’individuazione delle responsabilità tecniche che hanno causato l’avvio stentato di una procedura che, ad ogni modo, presenta elevati gradi di complessità e innovazione tecnologica”.
Se ci sono stati dei miglioramenti , allora anche i cittadini ne avranno riscontrato i benefici. Ci siamo messi nei panni del malato che deve prenotare una visita medica e siamo andati al Cup dell’Ospedale di Macerata. Abbiamo trovato una sala piena di gente che si lamentava della lunga attesa e solo tre sportelli funzionanti su sei.
Per prenotarsi al Centro di prenotazione (scusate la complicazione), bisogna munirsi del numeretto, meccanismo semplice e diffuso anche nei supermercati. Come fossimo un qualunque paziente prendiamo il nostro numero su cui appare la siglia “E47”. Qualcuno arrivato prima di noi ci spiega: «Ci sono 100 numeri per ogni lettera, ora stanno facendo “C35” quindi avete davanti più di 200 persone. » Continuiamo ad attendere e le proteste aumentano. «Per venire a fare questa prenotazione – ci dice Fulvio Gamberini – ho lasciato a casa mia madre disabile di 97 anni. Non posso farla aspettare per ore.» Negli stessi sportelli si prendono le prenotazioni e si pagano le prestazioni effettuate ma tutto procede con grande lentezza. Gli esenti dal ticket sono più fortunati, c’è un operatore che timbra le impegnative e le restituisce in un attimo. «Ho fatto un primo tentativo mercoledì scorso – ci dice una giovane mamma – ma avrei dovuto aspettare ore. Stamattina me ne sarei andata di nuovo se non avessi trovato una persona gentile che stanca di aspettare mi ha ceduto il suo numero.»
Ci sono molte persone anziane, alcune costrette a stare in piedi perché le sedie sono tutte occupate. Si domandano il perché di questa stranezza «Non so come funziona e nessuno mi ha spiegato niente» esclama qualcuno, «che mistero!»gli fa eco qualcun altro. C’è in fila anche una signora incinta: «Devo pagare una prestazione che ho già fatto, avrei voluto pagare prima ma mi hanno detto di farlo dopo. Se almeno avessi preso il numero adesso potrei essere a buon punto. Tra l’altro ho visto persone arrivate dopo di me che si sono infilate perché gli impiegati non controllano i numeretti. Avrei voluto reagire ma poi ho rinunciato. E’ una lotta tra poveri, i ricchi sono nelle cliniche e negli istituti privati, non di certo qui ad aspettare.» Una signora anziana ma molto vivace protesta con grande dolcezza: «Non mi chieda niente, oggi sono molto arrabbiata. Ho un problema serio perciò ho deciso di fare una visita a pagamento. Mi hanno dato l’appuntamento dopo due mesi e ora dovrò anche fare due ore di fila per pagare.»
C’è chi si lamenta che il nuovo Cup doveva essere inserito gradualmente, non in un’unica soluzione e magari durante l’estate quando le prenotazioni sono di meno e chi ha tentato con il numero verde: «Ieri sono stata tutto il pomeriggio attaccata al telefono in attesa che qualcuno al numero verde mi rispondesse poi mi hanno proposto di andare per una lastra a Fano ma non riuscirei mai a portare mio padre.» C’è anche studia sistemi per prenotare più velocemente: «Mi hanno detto che telefonando direttamente in qualche ospedale più piccolo, prendere l’appuntamento potrebbe essere più facile. Credo che proverò.»
Siamo in fila da un’ora, solleviamo gli occhi al tabellone luminoso sul quale compare il numero 75 della lettera C. Ci rinunciamo e ce ne andiamo… noi non siamo veramente malati, possiamo farlo.
Sarà l’Ufficio legale della Regione a fare una prima “indagine” sulle procedure d’appalto del Cup, gestito dall’Azienda ospedaliera San Salvatore di Pesaro, valutando “i gradi di responsabilità”. Lo ha deciso la giunta regionale, che ha anche chiesto di “accelerare l’individuazione delle responsabilità tecniche che hanno causato l’avvio stentato di una procedura che, ad ogni modo, presenta elevati gradi di complessità e innovazione tecnologica”. L’incarico dato all’Ufficio legale è quello di “attivare una puntuale verifica delle procedure di appalto del Servizio unico di prenotazione realizzato e gestito dall’Azienda San Salvatore di Pesaro, con una valutazione di gradi di responsabilità che hanno determinato un disservizio nella fase di avvio del Cup”.
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Quando si gestisce una cosa nuova è normale che all’inizio la situazione deve prendere la sua routine normale. Quello che mi preoccupa di più è purtroppo (qui ad Ancona si nota di più, nelle cronache di Macerata non arriva nulla) sono gli incarichi che Mezzolani affida a parenti ed amici stretti!
Lascio qui uno dei tanti link che parla di lui :
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/salute/2010/09/15/384730-sanita_incarichi_mirino_mezzolani_risponde.shtml
Nuovi servizi ma “vecchio” “inimitabile” stile italiano:
1. numero verde irraggiungibile per gran parte della giornata;
2. numeri CUP ovviamente occupati ma probabilmente “dismessi”
3. tre soli addetti amministrativi “provati fisicamente” (almeno nel pomeriggio di giovedì 23 settembre u.s.) allo sportello a gestire flussi di oltre 100/150 persone ogni ora.
Che dire, complimenti al Direttore Sanitario per l’ottima organizzazione del servizio e per la sapiente gestione delle risorse umane. Sapiente, si! Almeno nelle nomine dei dirigenti medici che letteralmente pullulavano nel reparto che mi sono trovato a frequentare…mi piacerebbe sapere cosa dirigono un dirigente medico di II livello e altri quattro dirigenti di I livello nello stesso reparto….