di Alessandra Pierini
Una foto di Macerata dall’alto con i monumenti e le strade in evidenza: è questa la nuova piantina della città che Camera di Commercio e Comune di Macerata offrono ai turisti. In copertina “Il treno in corsa” di Pannaggi e all’interno brevi descrizioni dei monumenti in italiano e in inglese. La carta è stata presentata questa mattina nella Sala Guizzardi della Camera di Commercio. “E’ una piccola cosa – ha detto il Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi – per una città che ambisce a fare accoglienza è l’abc. Positivo è il fatto che stiamo cercando di perdere l’abitudine di fare le cose da soli. La Camera di Commercio ha proposto ai candidati sindaci, durante la campagna elettorale, un progetto che sarà presto pubblicato e che vuole fare di Macerata la città della cultura. Questo vuol dire produrre imprese, servizi e occupazione nelle attività culturali e riempire i nostri prodotti di contenuti intellettuali.”
Molto soddisfatta Stefania Monteverde, assessore ai beni culturali del Comune di Macerata: “La proposta di una carta che serve ad orientarsi in città è anche un’opportunità alla quale abbiamo lavorato insieme . Dobbiamo essere consapevoli che la Regione Marche ha tagliato del 70% le risorse per la cultura quindi investire in cultura è una scelta strategica. Occorre unirsi per non disperdere risorse ma anche proporre una nuova forma di mecenatismo.”
La carta stampata in 40.000 copie sarà diffusa negli uffici informazione, negli alberghi, nei ristoranti, all’Università e in tutti gli altri luoghi votati all’accoglienza. Da qui in avanti la piantina a cui bisognerà invece lavorare sarà quella che indicherà le strade da percorrere per fare quel passo in avanti che consenta di centrare gli obiettivi fin qui proposti.
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I NOSTRI GIOIELLI
Arena Sferisterio Di impronta neoclassica con reminiscenze palladiane, lo Sferisterio fu costruito tra il 1820 e il 1829 per il gioco della palla (sphaera) col bracciale. Garantisce una perfetta visibilità ed una eccellente acustica. Dal 1967, ogni estate ospita, oltre al cartellone delle rappresentazioni liriche, altri significativi eventi msicali.
Basilica Madonna della Misericordia Ha origine da un’antica cappella votiva eretta nel 1447, in un solo giorno, per allontanare il pericolo della peste. Fra il 1735 e il 1741 è stata ricostruita su disegno dell’architetto Luigi Vanvitelli.
Chiesa cattedrale L’edificio venne costruito tra il 1771 e il 1790 su progetto di Cosimo Morelli. L’interno si caratterizza per le grandi colonne binate, le quali suddividono le tre navate e la crociera a cupola.
Palazzo Ricci (Pinacoteca) Il Palazzo, uno dei più importanti di Macerata è sede dell’omonima Pinacoteca della Fondazione Carima, oggi riportato all’antico splendore, ospita una notevole raccolta di opere dei più significativi artisti del ‘900 tra cui Balla, Depero, Pannaggi, Scipione, Morandi, De Chirico e Licini.
Loggia dei Mercanti Elegante costruzione realizzata dagli architetti Cassiano da Fabriano e Matteo Sabatini tra il 1503 e il 1505 per incarico del legato pontificio Alessandro Farnese, futuro Paolo III.
Palazzo Buonaccorsi Realizzato all’inizio del XVIII secolo dall’Architetto Giovanni Battista Contini questo splendido palazzo, con grande cortile interno, una controfacciata volta al mare, logge vetrate al primo piano e un giardino pensile, è attualmente sede dei Musei Comunali (Piancoteca d’arte antica e moderna e museo della carrozza).
Teatro Lauro Rossi Realizzato a partire dal 1765 su disegno di Antonio Bibbiena e intitolato dal 1884 al musicista maceratese Lauro Rossi, è considerato un gioiello dell’arte del 700 unico in Italia.
Palazzo Costa Fatto costruire dal nobile Benedetto Costa a partire dal 1756. Notevole la facciata di gusto neoclassico, riccamente decorata.
Palazzo dei diamanti Costruzione in stile rinascimentale così chiamata per il taglio delle pietre della facciata che riprende quella ideata da Biagio Rossetti per l’omonimo palazzo di Ferrara.
Chiesa di Santa Maria della Porta Deve il suo nome alla prossimità di una porta medioevale oggi scomparsa. Costruita in tempi diversi ha la caratteritica asimmetria delle chiese romaniche. L’elegante portale gotico della acciata con gli archi acuti e l’accentuata strombatura, si apr sul lato sinistro della navata. Dalla parte più antica resta la cripta che era sede della confraternita dei Flagellati i cui emblemi sono scolpiti nelle chiavi di volta.
Cappuccini Vecchi (Chiesa di Santo Stefano) Edificata nel 1682 con una facciata rinascimentale, interno con tre cappelle per lato e ampia abside, sorprende per l’eleganza del disegno in un’area tipicamente rurale. All’interno dell’affresco cinquecentesco attribuito a Lorenzo De Carris.
Torre civica – Iniziata intorno al 1492 e ultimata verso la metà del XVII secolo. E’ alta 62 metri, ed è uno dei migliori edifici del genere nella Regione Dalla terrazza del coronamento, si domina un panorama unico che spazia dai monti Sibillini al mare.
Area archeologica Helvia Recina- Presenti rinvenimenti dell’età preistorica, l’area conserva i resti di uno dei maggiori teatri romani delle Marche, testimonianza dell’antica Ricina, importante centro del Piceno ne II secolo a.c.
Chiesa San Filippo – Di inisuale pianta ellettica, è considerata il capolavioro dell’arcitetto romano Giovan Battista Contini. Da segnalare all’interno, tra i dipinti, la Crocifissione (1737) di Francesco Mancini e una Madonna di San Gaetano di Thiene (1659 ac.) di Ludovico Tarsi.
Università di Macerata – Nel 1290 fu costituito uno Studium Legum, considerato tra i più antichi d’Europa, che Paolo III nel 1540, con apposita bolla, trasformò, in Università. Nella solenne Aula Magna i due grandi affreschi di Giulio Rolland rappresentano la storia della fondazione dell’Università e l’annuncio che ne viene dato tramite un banditore.
Palazzo Lauri – Costruzione di forma poligonale, in stile barocco, di proprietà dei Conti Lauri, diviene nel 1898 sede della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura della provincia di Macerata.
I Cancelli – Una grande cancellata in ghisa fu realizzata nel 1871 da Rodolfo Buccolini di Ancona al posto della vecchia Porta Romana che era stata demolita nel 1857 per un piano di rinnovo urbano in occasione dell’attesa visita del papa Pio IX.
Chiesa San Paolo – Costruita tra il 1623 e il 1655 dal padre barnabita Giovanni Ambrogio Mazenta, per il proprio ordine. Attualmente è adibita ad Auditorium.
Autopalazzo – Edificio in stile Liberty realizzato nel 1911, a ridosso della cinta muraria, su disegno di Ugo Cantalamessa. Originariamente destinato ad autorimessa, fu anche sede della prima linea di autocorriere.
Fonte Maggiore – Fu anticamente il più importante serbatoio della città. Gli spazi ben distribuiti in canali, vasche e fontane servivano da abbeveratorio per gli animali, da lavatoio e da rifornimento di acqua. Fino agli anni trenta, sulla fronte erano inseriti sei grandi stemmi ora murati nell’atrio della Biblioteca comunale.
Chiesa di Santa Croce – Già convento di Minori Osservanti (1505), la chiesa derivò il suo nome da un frammento della “Vera C.roce” donato da P. Battista Frantoni, Custode di Terrasanta.
Chiesa San Giovanni – Dedicata a San Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, la chiesa fu fatta erigere nel 1600 dai Gesuiti. L’architetto, il canonico Rosato Rosati, la volle simile allo schema da lui ideato per San Carlo ai Catinari a Roma.
Monumento ai Caduti – Realizzato tra il 1928 e il 1932 dall’Architetto Cesare Bazzani, il monumento è caratterizzato da un’ampia scalinata e un’ara con quinta di statute di atleti-eroi.
Chiesa Santa Maria delle Vergini – Di stile bramantesco, era dedicata ai vergini l’antica chiesa sulle rovine della quale, con cambiamento di nome, fu eretto l’attuale monumentale tempio nella seconda metà del XVI secolo. Nelle cappelle dell’interno la tela più preziosa è quella firmata Tintoretto e datata 1587, un’Adorazione dei Magi scenografica, con una visione di scorico che mette sulla scena cielo e terra. Elemento curioso un coccodrillo imbalsamato appeso ad un pilastro.
Museo comunale di Storia Naturale – Sito presso i sotterranei del Palazzo Rossini Lucangeli, contiene, nei 200 mq di esposizione, numerosi reperti botanici fossili. Dedica specifiche sezioni all’ornitologia, entomologia e malacologia.
Biblioteca Statale (Palazzo dei Tribunali) – Già destinato a carcere e a tribunale, l’immobileè ora sede della Biblioteca Statale e di alcuni dipartimenti dell’Ateneo maceratese.
Palazzo della Provincia – Costruita tra il 1742 e il 1784 su progetto di Giovan Battista Contini, il palazzo, in origine casa dei Filippini, presenta un prospetto corredato da ampi finestroni che riecheggiano quelli borrominiani del Palazzo De Propaganda Fide a Roma.
Palazzo del Comune – Destinato originariamente all’Università, dal 1965 l’edificio diviene sede comunale e nel primo ventennio del IXX secolo assume l’attuale aspetto su progetto di Salvatore Innocenzi.
Palazzo delle Poste – Il Palazzo delle Reali Poste e Telegrafi viene eretto tra il 1922 e il 1929 su progetto di Cesare Bazzani in luogo della Chiesa demolita di Santa Caterina.
Biblioteca comunale “Mozzi Borgetti” – Sorta nel 1773 nei locali della soppressa sede del Collegio dei Gesuiti, ne ha ereditato la biblioteca. E’ una delle maggiori biblioteche delle Marche con importanti findi antichi tra cui 300 incunaboli, oltre 4000 edizioni del XVI secolo e una vasta collezione di manoscritti.
Palazzo Torri – Costruito tra il 1746 e il 1773 e considerato uno dei più originali edifici dell’epoca, in particolare per l’emiciclo antistante l’ingresso, ospitò Napoleone Bonaparte e Gioacchino Murat.
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Ottima lista, se non fosse che;
La torre civica non mi pare sia sempre aperta, anzi; però potrei sbagliarmi, in tempi recenti era aperta solo sotto S. Giuliano o qualche evento tipo giornate del FAI…
S. Filippo versa in condizioni pietose, con impalcatura annessa, da una quindicina d’anni quasi
La zona archeologica di Helvia Recina penso sia molto sottosfruttata, cioè se si continuasse a scavare si potrebbe trovare altro. Ogni tanto viene fuori qualche notizia di ritrovamenti, da Urbisaglia fino a Recanati; sarebbe interessante se si potesse fare qualcosa del genere anche nel nostro comune.
Plaudo alla iniziativa della Camera di Commercio. Testi, Guide e quanto è possibile “registrare” della nostra città diventano elementi fondamentale per una visibilità che va alimentata e supportata. Il turismo e la cultura sono i “vettori” sui quali si deve puntare.
Quoto l’amico Guido