di Andrea Busiello
E’ tempo di bilanci. La Lube chiude una stagione che verrà catalogata come fallimentare. E’ verissimo che nei play off si è vista una squadra diversa, grintosa, vogliosa, determinata e talvolta anche spumeggiante ma, al tirar delle somme, il verdetto è questo. Nello sport contano i numeri, i trofei, le vittorie e non le parole; i biancorossi hanno perso tutto quello che c’era da perdere e crediamo che patron Giulianelli, ritornando sulla frase espressa ad inizio stagione “Abbiamo le potenzialità per vincere tutto”, sia davvero amareggiato per come si sia chiusa quest’annata. Una cosa balza all’occhio in maniera evidente, ovvero che la Lube ha denotato una carenza soprattutto in una banda forte che poteva essere al livello di Martino. Per il resto della squadra tutti gli interpreti si sono dimostrati ampiamente all’altezza della situazione. In sede di mercato estivo la società cercava con insistenza un martello di posto 4 capace di mettere giù palloni pesanti. Era stato preso Murilo, ma poi il brasiliano decise di accasarsi altrove ed allora ecco che la scelta ricadde su Cisolla, il quale ha disputato una stagione decisamente negativa ed alla fine la Lube ne ha pagato a caro prezzo le conseguenze, dato che il martello era l’unico acquisto da effettuare in sede di mercato, e proprio questo è stato sbagliato. La scoperta lieta della stagione, è stata invece Dragan Stankovic che preso per sostituire Lebl ha disputato un torneo su livelli elevatissimi denotando qualità fuori dal comune.
Facendo una rapida ricostruzione dell’annata la prima delusione i biancorossi la ricevono in Supercoppa Italiana dove cedono 3-2 al cospetto della Copra Piacenza, il cammino in campionato è subito difficoltoso con ampi alti e bassi che lasciano intendere di come l’annata non era come la si immaginava. Al secondo appuntamento dell’anno, la Coppa Italia, Macerata cade nei quarti di finale al cospetto di una squadra nettamente inferiore come Modena e dice addio anche ad uno degli obiettivi più prestigiosi della stagione. Il cammino in Europa continua fino all’arrivo dei semi sconosciuti sloveni del Bled, a Macerata dinanzi ad un Fontescodella pronto ad incitare i propri beniamini dalla prima all’ultima palla i biancorossi toccano l’apice (in senso negativo) della stagione; una clamorosa sconfitta per 3-2 estromette la Lube dalla competizione più importante in Europa. A questo punto rimane solo il campionato per salvare l’annata e nonostante un play off giocato in maniera eccellente (grazie al decisivo innesto di Swiderski per Cisolla) prima viene eliminata Modena in 4 gare e poi c’è la serrata lotta contro Trento, che alla fine premia i campioni del mondo. E’ vero, il ricordo è quello di una Lube che ha lottato alla pari dei marziani trentini e forse avrebbe meritato anche di più, ma in finale scudetto c’è Trento e non Macerata. Conseguenza di questa tiepida annata è anche il fatto che l’anno prossimo la Lube non parteciperà alla massima competizione europea, la Champions League, ma a quella con il prestigio minore ovvero la Challenge Cup. Peccato, questo è lo sport.
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