Un avvocato maceratese
difende Morgan

La curiosità

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Un avvocato  maceratese, Giampaolo Cicconi (nella foto in basso), difende Morgan contro Asia Argento. Si terrà il 29 aprile la nuova udienza al Tribunale dei minori di Roma per discutere della vicenda tra il cantante e l’attrice, dopo che quest’ultima aveva presentato un ricorso alla Corte per chiedere la decadenza della patria potestà parentale sulla figlia Anna Lou nata dalla loro relazione nel 2001. Il 29, spiegano i legali di Morgan, gli avvocati Giampaolo Cicconi (di San Severino, difensore anche di Vittorio Sgarbi) ed Enrico Fioretti, anche il cantante sarà presente all’udienza. Oggi dinanzi al giudice è apparsa infatti solo l’attrice: Morgan, spiegano i legali, “è ancora convalescente per un’operazione alle corde vocali, affaticate anche dopo la partecipazione al programma di Santoro”.

Argento, presente all’udienza che era stata convocata per oggi, è sfuggita ai cronisti uscendo da una porta diversa da quella dei legali. L’artista, su consiglio del suo medico, è dunque a riposo. “Siamo soddisfatti – spiegano i due legali – perché il giudice ha dato al nostro assistito la possibilità di comparire il 29, perché ci tiene a sua figlia. Morgan vuole confrontarsi con la signora Argento nell’esclusivo interesse della bambina: non si può privare una bimba del proprio padre – spiegano ancora – per un articolo peraltro subito smentito”.

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Gli avvocati hanno fatto riferimento alla nota intervista al mensile Max nella quale il cantante aveva dichiarato di fare uso “di antidepressivi come la cocaina”, intervista che era stata la causa dello stop Rai alla sua partecipazione al festival di Sanremo. Sarebbe questo uno dei motivi che ha portato la Argento, che già un mese fa ha ottenuto l’affidamento esclusivo della bambina, a chiedere di togliere all’ex compagno la patria potestà. “Hanno preso a pretesto – hanno aggiunto i legali – alcune dichiarazioni che, come riportato in una memoria che abbiamo presentato oggi, sono state immediatamente smentite il giorno dopo da alcuni quotidiani. Se la richiesta è fondata solo su quella intervista – hanno concluso gli avvocati – per noi non è sufficiente a chiedere la revoca”.



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