(Fonte: www.corriere.it)
«Una vigilessa di Roma, in forza al VII Gruppo, è stata punita dalla vicecomandante del corpo perché l’hanno fatta lavorare troppe ore». Questa è la denuncia di Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm (il sindacato del pubblico impiego) che aggiunge: «È un corpo a cui mancano almeno 2000 unità (siamo 6500 e dovremmo, come da accordo sindacale, essere almeno 8350) e i lavoratori devono sopperire in forma straordinaria a tutte le necessità, ma se lavorano troppo ecco che gli arriva il rimprovero».
IL SUPERLAVORO – «La vigilessa ha prima lavorato al Gruppo VII dalle 7 alle 17 al mercato di Porta Portese 2 e dalle 19 fino alle 2 di notte ha lavorato al I Gruppo per rafforzare i controlli sul territorio durante la movida notturna. – aggiunge Stefano Giannini, dirigente sindacale Sulpm al Gruppo VII – Questi sono servizi che vengono disposti per iscritto dai dirigenti dei Gruppi interessati i quali addirittura assegnano ad ogni singolo agente anche la strada nella quale devono recarsi e non sono attività che può svolgere autonomamente il dipendente. Semmai doveva essere punita se non ci fosse andata, ovvero se non avesse rispettato la disposizione di servizio. Siamo nel ridicolo prima le ordinano di lavorare e poi la puniscono perchè esegue l’ordine. Nel Capodanno di due anni fa, quando sindaco era invece Veltroni, io fui sanzionato per il motivo opposto, perchè non accettai di prestare servizio di mattina e sera, proprio per rispettare la norma che viene richiamata dal Comando e secondo la quale oggi puniscono la collega».
APPELLO AL SINDACO – «Il sindaco Alemanno – ha concluso Marchetti – stavolta ha il dovere di intervenire per impedire di scoraggiare chi nel corpo tira invece la carretta, altrimenti da oggi in poi se vedrete un vigile che si gira dall’altra parte saprete bene individuare di chi saranno le responsabilità politiche».
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