Meoni, gioie e dolori
con la maglia della Lube

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di Andrea Busiello

Dalla stagione 1996 fino a quella 2003 ha palleggiato per la Lube. Nel complesso fece bene e lasciò un segno indelebile. Eccolo Marco Meoni (nella foto mentre alza con la sua attuale squadra, Piacenza), protagonista della nona puntata dell’Amarcord Biancorosso di CM. Lui che ha vinto lo scudetto proprio nella passata stagione con la maglia della Copra Piacenza e che, con noi, si ferma a discutere sugli anni passati a Macerata, ben 7, ricordando anche qualche esperienza non propriamente positiva come quella della separazione dalla Lube.

Meoni lei passò diversi anni a Macerata. Qual è la cosa più bella e la più brutta dell’esperienza biancorossa?

“Partiamo nel dire che sono stati sette anni magnifici. Se devo analizzare la cosa più bella credo che si possa configurare nella Coppa Italia vinta ad Ancona contro la Sisley. Quella fu una soddisfazione immensa. La cosa negativa da rimembrare è come sono andato via da Macerata. Sono stato trattato male ma il tempo fa guarire tutto ed ora siamo in ottimi rapporti con la società”.

Il giocatore più forte con il quale abbia mai giocato con la Lube chi è stato?

“Sono stati tanti i giocatori che ho visto con delle ottime qualità ma credo francamente che Ivan (Miljkovic) è stato il numero 1 in assoluto. Io ho vissuto la sua crescita sin dallo svezzamento diciamo, per poi diventare un grandissimo campione come lo è tutt’ora”.

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Con chi è rimasto in contatto dei giocatori biancorossi con i quali ha giocato nel corso degli anni?

“Sono rimasto in ottimi rapporti con tutti ma in particolar modo direi Corsano, con il quale ci sentiamo e ci frequentiamo talvolta ma anche Pasquale Gravina sento molto spesso. Citerei anche Wout (Wijsmans) e Bracco (Bracci) con i quali ci sentiamo ogni tanto e con i quali si è instaurato un rapporto di amicizia”.

Il rammarico più grande della sua permanenza a Macerata, in termini sportivi ovviamente, qual è?

“Facile. Quello di non esser riuscito a vincere lo scudetto. Questa cosa ha portato poi al fatto che altre vittorie in campo nazionale ed internazionale fossero godute in maniera diversa perchè mancava sempre qualcosa. Quella ciliegina sulla torta che purtroppo non siamo mai riusciti a mettere”.

Però di una cosa siamo certi: la provincia di Macerata le è rimasta a cuore dato che è gestore di una nota gelateria a Porto Recanati. Ci riprenda se erriamo…

“No no, dici benissimo. Quando posso vengo sempre a Porto Recanati dove, come ha detto lei, ho una gelateria ma anche un’enoteca. Diciamo che mi sono creato un lavoro per il futuro e cioè per quando smetterò di giocare. Le Marche per me sono rimaste come una seconda casa”.



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