Anna Falchi e i Pooh
per celebrare la Lube

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di Maurizio Verdenelli
Il Giulianelli che non t’aspetti. Abituati a vederlo ricolmo di bollenti spiriti (entusiasmo senza fine o furente grinta) nelle tribune e nei dopopartita della Lube-story, ieri sera le sue “sorprendenti” lacrime sottolineate da applausi di solidale simpatia, sono state la testimonianza cult di una serata per molti versi eccezionale sotto il cielo di Treia, sempre più “capitale” economica e politica del Maceratese.

La notte della “magica Lube”, “ancora una notte insieme” conclusa con il concerto dei Pooh e poi la lunga notte bianca treiese, ha avuto un contorno umano davvero eccezionale: circa 25.000 persone, con ingorghi al traffico da far impallidire i “dopo Inter-Milan” a San Siro. Un’Anabasi che il luogo nella sua storia anche recente, non ha mai avuto. Un concorso di folla che ha strappato un “mamma mia!” di petto a Giulianelli alla ribalta per la sua relazione sullo “stato dell’arte” dell’azienda di cucine. Puntuale, stavolta, il manager all’appuntamento come non lo era stato qualche ora prima alla “chiamata” per il discorsetto, presente il ministro Ronchi (nella foto di Mandino Tiburzi), all’inaugurazione del nuovo show room. Un concorso di folla che ha eccitato talmente il sindaco, il commercialista Luigi Santalucia, da fargli gridare sul medesimo palco “che Treia è nulla senza la Lube”. Frase accolta da una quasi impercettibile scrollatina del capo (almeno ci è sembrato) da parte del vescovo di Macerata, Giuliodori, presente in prima fila tra i 2.700 ospiti.

E forse questa cornice di persone (che il coach della Lube Volley, Fefè De Giorgi, ha detto di volere come pubblico alle partite!) deve aver scardinato la blindatura emotiva di Fabio Giulianelli. Mentre Luciano Sileoni è apparso, al solito, scanzonato ed ironico (seppur simpaticamente difronte all’attestato di simpatia da parte delle maestranze, a lui e Giulianelli) tanto che per sorprenderlo ormai pensiamo perdute del tutto le speranze.

La “seratona” ha avuto anche una testimonial d’eccezione: Anna Falchi, bellissima e snella. Anche se lei, di fronte alla definizione (dopo aver scartato quella di“valletta, no, questo no!”) di “madrina” da parte del conduttore Paolo Notari ha preferito autocelebrarsi come “Fiore all’occhiello” della giornata. Un’orchidea nera, considerato il completo only black, casacca e pantaloni attillati, che ne attutivano agli occhi di tutti “le desiate forme”. Tanto che dei tanti premiati –i dipendenti Lube più anziani- soltanto uno ha osato proporsi per un bacetto all’ex moglie di Ricucci che a distanza di 20 anni è tornata sul luogo del…delitto essendo iniziata la sua avventura nel 1989 alle terme S.Lucia di Tolentino con il titolo di Miss Marche.

Se i marchigiani s’intendono evidentemente di bellezza, la timidezza maschile resta peraltro costante, rotta al solito e fortunatamente dal ciclonico Sileoni che dal parterre alla frase di congedo sul palco da parte di Anna -“Un saluto affettuoso a Luciano e Fabio, che chissà dove saranno” – ha esclamato “Sono qua, bella mia, sono vicinissimo!” tra i sorrisi divertiti dei molti che lo ascoltavano.

Torniamo tuttavia alla relazione-Lube (con commozione finale) di Giulianelli. Rispetto alla crisi generale, l’azienda passotreiese tra le maggiori delle Marche, “tiene botta” per stare ad uno dei cartelli, proiettati sui due maxischermo a fianco del grande palco che avrebbe ospitato di lì a poco i “mitici” Pooh. Tra i produttori di cucine, il marchio (unico per i tanti target di prodotto) è il primo in Italia, e “speriamo presto –ha detto Giulianelli- anche in Europa”. 500 dipendenti, 6 milioni di km all’anno per portare le cucine in tutte le parti d’Italia e del globo, 15 milioni di euro investiti negli ultimi 12 mesi, un nuovo show room, l’ampliamento dello stabilimento di Passo Treia, nuovi importanti punti vendita e nuove linee (ogni giorno 300 tipi diversi!), una nuova rivoluzionaria macchina imballatrice per gli 890 elementi che compongono un’unica cucina. Ed infine un plauso particolare per il creativo del gruppo, Carlo Sacchi, grande inventore di cucine (“il mio maestro? E’ Luciano! e nessuno costruisce cucine meglio di noi!” dice lui, soprannominato per l’abilità, l‘architetto).

Show room e nuovi prodotti sono piaciuti alla platea degli addetti ai lavori, mescolati con gli altri ospiti, autorità in primo piano. “Un ottimo lavoro, torneremo però con più calma” sono stati i commenti. Positivi anche da parte dei politici a cominciare dal ministro Ronchi che ha inserito a buon diritto la Lube tra le aziende modello della nuova soft economy: l’Italia che lavora in silenzio senza protestare e che ce la fa. Tra i parlamentari gli on. Ceroni e Ciccioli, il sen. Piscitelli, l’on. Conti. Con loro il presidente della Provincia, Franco Capponi e il vicepresidente Antonio Pettinari, gli assessori Pezzanesi e Bottacchiari, il presidente del Consiglio, Marcucci. Per il passotreiese Capponi passerella sul palco a premiare i dipendenti con 25 anni d’anzianità: “tutti miei coetanei!” ha commentato. E Notari: “Ma lei non ha ancora i 25 anni di presidenza della provincia”. Risposta: “Me ne basterebbero dieci!”.

Poi entusiasmo e calore intorno ai sempreverdi del sound, i Pooh: “Ancora una notte insieme”. Ed una dipendente-fan, conquistato con un blitz un posto in prima fila tra le autorità, ad invocare tra urletti e semisvenimenti: “Stefano (il batterista divorzista dal gruppo! ndr) non te andare, resta con noi!”. Stavolta non verrà accontentata. La prossima notte sarà ancora con la Lube, estate 2010.



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