di Maurizio Verdenelli
L’applauso, da stadio, è esploso nell’aula consiliare quando sul grande schermo è apparso l’ultimo scrutinio dell’ultima sezione, la 319°, decretando il successo annunciato (da un paio d’ore) di Franco Capponi.
Il nuovo presidente della Provincia ha ottenuto il 51,26% contro il 47,59% di Giulio Silenzi. Da parte sua il terzo competitor, Tonino Quattrini (Fiamma Tricolore), ha raggranellato 1950 una percentuale dell’1,09%.
Il popolo del Centrodestra era già in gran fibrillazione dalla mattinata, dopo i risultati delle Europee che dava al Pdl un vantaggio di ben 13 punti, in controtendenza nazionale, sul Pd, mentre addirittura l’Udc migliorando il risultato mostre delle politiche si issava in un quasi 10% presago di un grande risultato alle Provinciali, superando anche l’Idv, gran vincitore di questa tornata elettorale in Italia.
E così è stato. La disperata rincorsa al recupero del presidente uscente è stata contenuta nelle grandi (si fa per dire) città della provincia, anche in quelle come Recanati e Civitanova che 5 anni fa decretarono il successo di Giulio Silenzi, alfiere del Centrosinistra.
Così, sin dalle prime del pomeriggio, il piazzale antistante la sede elettorale del Centrodestra, a Piediripa, si è andato rapidamente affollando di vetture e soprattutto di dirigenti, militanti ed iscritti della coalizione che intorno a Capponi raccoglieva Pdl, Udc, La Destra, Una forza per cambiare e Lega Nord. Una vasta alleanza che avrebbe in definitiva consacrato la vittoria sul fortissimo candidato del Centrosinistra che aveva peraltro deciso di non mostrare in campagna elettorale i simboli delle forze che l’hanno sostenuto. Così, al primo giro di boa (con il 50% delle sezioni scrutinate), registrandosi un vantaggio di quasi 4 punti a favore di Capponi, sono cominciati a saltare i primi tappi di bottiglia: non quelle dello champagne (che sarebbero venute più tardi prima dell’assalto al… Palazzo d’Inverno della Provincia) ma delle bevande dissetanti. Una grande passerella: dal sen.Luciano Magnalbò, all’on. Giulio Conti, ai consiglieri regionali Fabio Pistarelli e Francesco Massi, al segretario provinciale de La Destra, Mauro Nocelli, al coordinatore regionale del Pdl, on. Remigio Ceroni. Si respirava aria di vittoria e così sono iniziati gli sbandieramenti lungo la strada: tanti clacson di compiacimento, a cominciare dai “bisonti” e dalle altre macchine da lavoro dei vicini cantieri e di passaggio. Nella vicina sede dell’Udc intanto i festeggiamenti erano stati già avviati intorno al segretario regionale, Antonio Pettinari, uno dei grandi vincitori di questa autentica “battaglia”. Pettinari ha imposto quasi a Casini e Cesa l’accordo con il Pdl ed ha vinto: c’è moltissimo Udc, come ha riconosciuto amaramente lo stesso Silenzi e pure l’assessore comunale maceratese Massimiliano Bianchini, nel successo di Capponi. Uno stratosferico 11,6%, miglior risultato di sempre che si abbina per “Tonino, il Terribile” ad un consenso come candidato treiese pari addirittura al 32%! Probabilmente un record italiano per l’Unione di Centro! Treia, con i suoi tremila voti, ha premiato infatti i suoi due poulains: Capponi e lo stesso Pettinari. Un peso, quello treiese, che è stato sottolineato dallo stesso presidente uscente che ha rimarcato con amarezza come al Pd è stato possibile allearsi con l’Udc proprio per la scelta di centrodestra di Pettinari,il quale evidentemente a Roma conta molto (e questo fatto è stato ampiamente riconosciuto pubblicamente dal segretario nazionale Cesa e dal suo vice, Mario Tassone). Se l’Udc, con il suo 11,6, ha di fatto consegnato il Governo della Provincia a Capponi, benissimo ha funzionato la cordata intorno al Pdl al 30,5%: Lega al 3,9%, Una Forza per cambiare al 3,4% e La Destra al 3,2%. Anche nel caso del partito di Storace, la chiave dell’unione è stata vincente, come riconosciuto da Silenzi. La tessitura dell’accordo è stato laborioso e difficile, ma alla fine due persone equilibrate, moderate e di ottimo senso politico con Pettinari e Nocelli (che ha dovuto superare l’ostilità del segretario regionale Walter Stafoggia, in un primo momento contrario all’accordo) hanno prevalso. E per La Destra si è trattato di un grande successo che porta al partito in provincia di Macerata credibilità e visibilità.
Circondato da Luigi Rapaccini (Lega Nord), Pistarelli, Nocelli, Pettinari, Fabio Corvatta (Una Forza per cambiare), dal sen.Piscitelli e dall’on. Ceroni, Capponi ha poi concesso la sua prima intervista da presidente della Provincia di Macerata. “Una vittoria sofferta: abbiamo dovuto lavorare molto. Ci ha premiato soprattutto la squadra ed un’alleanza costruita sulla base del sentire comune, dell’amicizia e di un progetto profondamente condiviso. Lavoreremo perché questa società debba nuovamente credere al suo futuro, ad un nuovo vero sviluppo: siamo contro ogni catastrofismo e siamo pure contro i ‘fuochi d’artificio’. Vogliamo lavorare ogni giorno, in silenzio e nell’umiltà. Il modello Treia? Non siamo certo sciovinisti: ma ogni modello di buon governo cittadino è di per sé un ‘modello Treia’. L’amore per la città, il proprio territorio: questo è il modello che intendiamo noi. E lavoreremo tutti insieme, soprattutto con i giovani: dal mare alla montagna, all’entroterra. Tutti finalmente collegati grazie alla Quadrilatero che la Sinistra ha osteggiato. Questo per dire dell’importanza che, invece, noi attribuiamo alle infrastrutture, autentico volano per un’economia da far rimettere in piedi”.
Poi a telecamere spente il grande abbraccio con Luigi Santalucia confermato con oltre il 70% dei voti sindaco di Treia (Capponi tornerà a sedere come consigliere nell’aula che l’ha visto sindaco per 10 anni).
Giulio Silenzi si presenta solo più tardi in Provincia, accolto da qualche sfottò e qualche frase magari un po’ pesante di cui si lamenterà in diretta Tv, esortato dalla sua addetta stampa a non prestare “il fianco alle provocazioni”. Per Silenzi, dopo 34 anni di vita politica, è la prima sconfitta. Ma è sereno, tranquillo. “Ho fatto sino in fondo il mio dovere, non ho nulla da rimproverami: mi sono scontrato contro una tendenza nazionale e regionale assolutamente contraria”. Un vento, da annotare, che aveva spinto solo al 23,3% il Pd in provincia di Macerata, e concretamente poco prima l’on. Ceroni ad annunciare la prossima conquista della Regione.
“La lettura di questa mia sconfitta –ha analizzato il presidente uscente- va fatta nel risultato alle Europee. Il Centrosinistra ha accusato un differenziale in meno di 20.000 voti. Nello stesso giorno, stessi elettori, ho recuperato personalmente 8.000 voti, mentre il candidato Capponi ne ha persi per strada 5.000! Non è bastato! Vincente per il centrodestra è stato il sistema delle alleanze, molto vasto ed articolato. Ho lavorato duramente: dappertutto. Ma avevo davanti un macigno politico che non è stato possibile rimuovere. Ringrazio però davvero tutti: non avevamo i grandi mezzi finanziari di Capponi. Leggerò accuratamente i resoconti economici delle campagne elettorali che dovranno essere pubblicati: si tratta di cifre per centinaia di migliaia di euro. Noi siamo andati avanti con la passione e l’impegno: quelle stesse che mi hanno contraddistinto nella mia attività. E collaborerò perché i miei progetti, a cominciare dal taxi sociale per gli anziani e lo stesso Sferisterio, vadano avanti”.
Come vede il suo futuro, Silenzi?
“Guiderò l’opposizione, sarò intransigente, ma darò anche collaborazione per i progetti che ho avviato. E sarò sempre a fianco della gente”.
Il prossimo anno ci saranno le elezioni regionali…
“Non sarà la mia opposizione a scadenza. Non sarà dunque per un anno solo. Non sono assillato da quello che politicamente farò domani, ansioso per una collocazione qualsiasi. Accetto il verdetto e sarò il rappresentante di tutti coloro che mi hanno votato, all’opposizione, che è un ruolo altrettanto nobile ed alto del governare”.
Come si sente, Silenzi dopo la sconfitta?
“Sereno. Guardate: mentre a conclusione del ballottaggio di 5 anni fa, mi sentivo davvero ‘stronato’, ora sono davvero sereno perché so che ho fatto fino in fondo tutto ciò che era umanamente possibile”.
Mentre Silenzi rilasciava le interviste a Rai e Tvrs, rispondendo a distanza alle interviste del suo ex collaboratore allo Sferisterio “Masino” Ercoli (dagli studi dell’emittente recanatese), Capponi e Pettinari ‘raddrizzavano’ la targhetta del vicepresidente della Provincia, Francesco Vitali, posta un po’ a sghimbescio all’ingresso dello studio. Una scenetta gustosa e forse segnaletica beneficio dei fotografi che bersagliavano di flashes i due amici ritrovati.
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Vinte le elezioni, come sempre accaduto, il centrodestra si toglie la maschera e viene fuori la sua anima più profonda.
Solo animi miseri, astiosi, e veramente piccoli potevano accogliere con “sfottò e qualche frase magari un po’ pesante” il Presidente uscente.
Inutile: nel DNA di certi personaggi del centro destra un antico retaggio di provocazione e grettezza mentale è ormai certificato.
ora aspetto con piacere di vedere come si comportera’ colui che ha esposto uno striscione non proprio pacifico al palarossini di ancona(striscione che a noi tifosi..quelli veri pero’..)sarebbe stato subito fatto sparire dalla societa’..ripeto aspetto con piacere delucidazioni,iniziative e sopratutto fatti x quanto riguarda il palazzetto!!!non vorrei che passassimo da”meschini silenzi”…(cosa centravano poi non l’ho ancora ben compreso..)a: “è meglio un uovo oggi che un capponi domani”!!!ed invece no!!!noi tifosi questo palazzetto lo vogliamo subito!!!quindi aspetto con impazienza buone nuove!!!!se ci saranno grazie!!!altrimenti….le solite parole ed il solito fumo…..
Stefano: un Palazzetto per 5.000 posti costa milioni di euro a farlo e milioni a mantenerlo…
Qui tutti (a parole) lo vogliono ma nessuno ha ancora messo mano al portafoglio…
Perchè la Lube (in questi ultimi 3-4 anni) non lo ha già costruito da solo, visto che i mezzi finanziari non mancano???
Perchè un imprenditore non investe in qualcosa che potrebbe poi essere “a perdere”..
Perchè se la Lube non viaggia poi ai massimi livelli (sempre) un Palazzetto per 5.000 posti sarebbe vuoto per oltre la metà…
Ed un imprenditore non è un mecenate: se investe oggi è perchè vuole cavarci un utile domani, dopodomani e dopodomani ancora…
Ecco perchè in tanti (anche tra i politici, cosa che dovrebbe far riflettere sulla commistione tra politici e privati) blaterano di un Palazzetto “pubblico” (cioè fatto con i soldi NOSTRI): perchè se domani resterà una cattedrale nel deserto il privato non ci avrà rimesso una lira…
in effetti c’è del vero in quello che dici!!il palazzetto comunque che lo si voglia oppure no è un problema che oramai si trascina da anni!!a questo punto non so’ neppure io cosa convenga fare!!probabilmente una struttura polivalente che possa ospitare eventi sportivi,manifestazioni,fiere,congressi,concerti e quant’altro forse sarebbe la soluzione + logica!!!ma non so’ se a livello monetario e sopratutto se i lunghissimi tempi di realizzazione possano valere la candela!!!!pero’ la mia era comunque una provocazione!!facile criticare quando si sta’ dall’altra parte della barricata…ora forse diventa + difficile quando ci sei dentro..staremo a vedere!!!!