di Francesco Ciccarelli
Arti marziali, subacquea e motociclismo. Sara Foresi è davvero una sportiva a tutto tondo.
Che giudizio dai dei risultati ottenuti dalle arti marziali e dagli sport acquatici alle Olimpiadi di Pechino 2008?
“Il giudizio complessivo è di sicuro positivo anche perché l’Italia torna a casa con ben 28 medaglie all’attivo, di cui 8 ori, 10 argenti e 10 bronzi. Se vogliamo analizzare nello specifico le arti marziali direi che siamo proprio bravini. Giulia Quintavalle nel Judo ha conquistato l’oro in una finale che ha lasciato tutti senza fiato, oro anche per Andrea Minguzzi nella lotta, argento per Mauro Sarmiento nel Taekwondo, senza dimenticare l’oro nel pugilato di Roberto Cammarelle e i suoi colleghi, anche se di arti marziali non si tratta. Nel nuoto mi aspettavo qualcosina di più, devo essere sincera. Non ci ha deluso Federica Pellegrini che con il suo fisico statuario ha conquistato l’oro. In generale comunque bilancio molto positivo. ”
A quali gare hai preso parte nel 2008 nell’immersione, nelle arti marziali e nel motociclismo?
“Nel 2008 ho continuato a praticare sia la subacquea che le arti marziali e il motociclismo ma non a livello agonistico. Il lavoro e l’università non mi permettono di riprendere le gare e poi non saprei cosa scegliere.”
Quali attrezzature occorre possedere per praticare le discipline sportive di cui tu sei molto appassionata?
“Per le arti marziali è sufficiente indossare un kimono o una tuta da ginnastica. Impegnativa è invece l’attrezzatura per fare immersioni che è composta da: gav, muta, calzari, guanti, cappuccio, erogatore e bombole. Uno sport di sicuro non economico…come pure il motociclismo. Io sono per la protezione massima; infatti, consiglio sempre di indossare una tuta integrale in pelle con protezioni, stivali racing, guanti, casco integrale e para-schiena”.
Come e dove trasmetti le tue passioni per le arti marziali, l’immersione ed il motociclismo?
“Quando tengo a qualche cosa non posso fare a meno di trasmetterlo e spesso di “travolgere” le persone accanto a me e quindi il modo più bello per diffondere queste discipline è coinvolgere amici/parenti/conoscenti nelle mie avventure, nei miei viaggi, sia per fare immersioni che in moto. Per quanto riguarda le arti marziali invece ho insegnato diversi anni ai bambini. Ora il karate è molto praticato nelle scuole, nell’ora di ginnastica, e questo è un modo bellissimo di diffondere la cultura dello sport”.
Come riesci a conciliare la passione per lo sport con il lavoro e lo studio?
“La verità è che vivo ancora con i miei e quindi posso permettermi di dedicarmi anima e corpo alle mie passioni e riesco perfettamente a conciliare le cose con lo studio e il lavoro. E’ solo una questione organizzativa. Un giorno quando avrò una casa mia e magari dei figli di sicuro le cose si complicheranno…”
Hai mai pensato di creare una società polisportiva che comprenda queste tre discipline che tanto ti appassionano?
“Non ho mai pensato di creare una società polisportiva perché collaboro con il mio attuale allenatore e la sua società. Però ho sempre sognato di aprire una grande palestra per i giovani”.
Oltre a queste tre discipline hai mai sperimentato le tue capacità agonistiche in altri sport?
“Ho praticamente fatto di tutto. Sono partita con la ginnastica artistica da piccolissima per poi finire in piscina per molti anni dove facevo delle garette amatoriali. Poi la scoperta del karate in primo superiore che ho praticato per dieci anni, contemporaneamente ero il capitano della squadra di pallavolo della scuola e anche lì abbiamo fatto tutti i campionati studenteschi per anni. A 21 anni scopro la moto e abbandono il karate per il mio vero amore…la pista!!! Da allora continuo a fare di tutto: spinning, aerobica, step, raggaeton, fight do, GAG, tutto ciò che di nuovo propone la palestra. Ma anche speleologia, ho provato il freeclymbing e il ciclismo. Prossimi obiettivi: parapendio, rafting, downhill e idrospeed in montagna”.
Hai un tuo sito internet o un blog dove tenti di trasmettere la tua passione?
“Sinceramente no, anche se navigo molto su internet. Ogni tanto però mi piace dare un’occhiata a un paio di siti per ducatisti… www.ducatimonsterclub.it e www.ducati.it”
Perché il motociclismo non è mai entrato nel novero degli sport olimpici?
“Credo che non potrà mai essere considerata una disciplina olimpica. E’ come la Formula Uno, è uno sport che va considerato e analizzato da solo. Il successo è del team, della moto, del pilota. Influisce molto sul risultato l’eccellenza del mezzo. Invece quando parliamo di olimpiadi a me viene in mente l’eccellenza dell’atleta e le sue prestazioni. Secondo me possono far parte delle olimpiadi tutte quelle discipline in cui predomina l’atleta”.
Vuoi aggiungere altro?
“Sì, saluto tutti e invito la gente a fare sport, per vivere meglio”.
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