Dopo cinque anni di pausa editoriale, il professor Giovanni Carnevale, con la collaborazione di Giovanni Scoccianti e Marco Graziosi, torna nelle librerie con la pubblicazione “L’Europa di Carlo Magno nacque in Val di Chienti”. La presentazione ufficiale dell’opera si terrà sabato 29 novembre, alle ore 17,30, nel teatro Cecchetti di Civitanova Marche, alla presenza del sindaco Massimo Mobili, del vice Marinelli, e del relatore, il professor Cosimo Semeraro, docente ordinario di Storia all‘UPS, l’Università Pontificia Salesiana, nonché segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche della Santa Sede, città del Vaticano. “La presenza del Cattedratico – dice Giovanni Scoccianti – è garanzia del rigore scientifico-storico con cui è stata condotta la ricerca”.
Cronache Maceratesi ha incontrato Don Giovanni Carnevale all’Istituto Salesiano di Macerata, dove vive dal 1961 e dove ha insegnato ben sette materie (italiano, latino, greco, storia, geografia, tedesco e storia dell’arte) prima al Liceo Classico e poi al Linguistico e allo Scientifico.
“Sono ormai 16 anni – spiega – che conduco queste ricerche e credo di aver scoperto definitivamente che nell’attuale area di San Claudio sorgeva la vera Aquisgrana”.
“I secoli prima del Mille – aggiunge il professor Carnevale che con questo lavoro vuole dissipare i tanti dubbi persistenti al riguardo – sono presentati finora dagli storici come avvolti da sacche di oscurità. Io confido che la luce che l’opera getta sull’Alto Medioevo locale potrà liberare l’intero Alto Medioevo dalla taccia di essere obscurum. Il lettore potrà rendersi conto che il Piceno, con Carlo Magno, divenne il centro economico, politico, militare e religioso che fece nascere l’Europa”.
Molte le novità rispetto alle precedenti ricerche, tra cui quella che vede San Claudio come sede dei Papi per 200 anni. “Si sono ulteriormente documentate le circostanze – continua il prof. Carnevale – per cui i Franchi vennero ad abitare il Piceno, innescandovi dei processi politici che, a partire dal Concilio Liptinense, tenuto presso il locale Infernaccio, portarono alla scomparsa dei Merovingi in Gallia e all’affermarsi della dinastia Carolingia in Italia. Assolutamente inedita è la scoperta che la Cappella Palatina, oggi San Claudio, ai primi del sec. X si trasformò in Sede dei Papi, col vicino Palazzo del Laterano, già presente dai tempi di Carlo Magno. I Papi non potevano restare a Roma sotto l’incalzare degli Arabi. Si vedrà, inoltre, come il nome di “Roma”, riferito ad Urbisaglia, si ricolleghi alle vicende della Repubblica Romana di Arnaldo da Brescia, ancor oggi ambientata nella Roma del Lazio”.
Gli storici non si sono ancora pronunciati… “Probabilmente perchè non hanno argomenti per farlo – risponde don Carnevale – Finora il medioevo è stato legato solamente alla cultura romantica tedesca del XIX secolo, gli italiani se ne erano disinteressati e anche oggi i mediavisti italiani hanno il sacro terrore di pronunciarsi di fronte ai tedeschi”. Nel dirsi molto dispiaciuto per la possibile cementificazione dell’area adiacente San Claudio, don Carnevale ricorda che quella che interessa i suoi studi è la zona successiva, che confina con Trodica.
Le sue teorie continuano a dividere l’opinione pubblica e per chi volesse approfondire l’argomento non resta che leggere il suo nuovo lavoro.
Matteo Zallocco
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Affascinante….. per me che non sono un’esperta di storia, le tesi di Don Carnevale risultano affascinanti. Si è creato attorno alla sua figura e alle sue ipotesi un tale movimento che mi sembra incredibile che molti si tappino ancora gli occhi, è un vero limite mentale e per il nostro territorio non approfondire. Tanto più che in tutto il mondo ci sono studiosi che vanno alla ricerca della realtà storica che spesso è risultata diversa da quella che ci è viene presentata tradizionalmente. Lo stesso Matteo Zallocco, che ha dato un resoconto puntualissimo dell’incontro con Don Carnevale, può testimoniare quanto il carisma di questo studioso e la sua dialettica siano avvincenti e travolgano la mente aprendola a nuove prospettive.