di Stefano Palanca
La mozione di sfiducia contro il sindaco non era presentabile in consiglio comunale perché mancava il numero legale dei firmatari ma ieri si sono aggiunti LegaTi al porto e Porto Recanati a cuore.
I cinque consiglieri di opposizione di Uniti per Porto Recanati-Upp non erano sufficienti, ma devono essere i 2/5 dei componenti del consiglio a presentarla. Nella mattinata di ieri Attilio Fiaschetti della Lega Nord e nella serata Alessandro Rovazzani della lista civica “Porto Recanati a cuore” hanno aderito rendendo regolare la presentazione del documento di oggi. La mozione di sfiducia prevista dall’’articolo 52 del D.lgs. 267 del 2000 è infatti possibile con un numero di firmatari, nel caso della città della riviera con 16 consiglieri escluso il sindaco, pari a 6,4 componenti dell’istituzione. Il primo cittadino di Porto Recanati, comunque, dal canto suo dorme sonni tranquilli grazie ai suoi alleati. “Questa maggioranza non è in discussione, siamo compatti anche nel caso che tutte le opposizioni si uniscano” ribadisce il sindaco Rosalba Ulbadi. “Il lavoro svolto fino ad oggi è sotto gli occhi di tutti e l’ultimo in ordine di tempo è il via al progetto della darsena. Inutile che Riccetti e i suoi colleghi gettino fango su di noi: stanno cercando da sempre di screditare l’operato di questa amministrazione. Possiamo portare avanti il mio programma e non quello del sindaco di Imola”. La stoccata, infatti, è proprio per il capogruppo di Upp Lorenzo Riccetti che in fase elettorale aveva proposto estrapolandolo, dice lui “provocatoriamente”, una parte del programma del sindaco di Imola.
Che altri potessero accogliere la mozione dei cinque dell’Upp tra i leghisti di Fiaschetti, il gruppo civico di Rovazzani e magari anche quello della parte di socialisti della lista “Paese vero” di Gaetano Agostinacchio era nell’aria. Così è stato, almeno in parte. Fiaschetti ha subito dato l’ok a Riccetti e l’ha reso noto già ieri: “Non condivido tutta la mozione ma il programma elettorale del sindaco non è stato attuato e sono pronto a mettere la mia firma in un documento di sfiducia. E’ stato fatto poco sul piano della sicurezza, le politiche giovanili sono state ignorate tranne che per un evento (tra l’altro proposto da me quando ero consigliere e presentatomi dal Sel!), la difesa della costa è disastrosa, lo sport è assente, la differenziata non esiste, i quartieri sono scomparsi e i risultati sono penosi. Prima se ne vanno, meglio sarà”. Senza polemiche con l’amministrazione e con piglio costruttivo e di verifica l’ex assessore al Commercio del movimento Porto Recanati a cuore Alessandro Rovazzani. “Siamo favorevoli alla mozione in quanto strumento di verifica dei diversi assessorati sull’operato di questi due anni. E’ giusto rendere conto ai cittadini del proprio lavoro”.
Di tutt’altro avviso invece Gaetano Agostinacchio. “E’ una cosa che non ho mai accettato e condiviso culturalmente. Sono decisamente contrario alla sfiducia perché in democrazia è tutto nelle mani dei cittadini. Finche ci sono in numeri, governa la maggioranza. Non giudico il lavoro svolto e voglio comunque precisare che se ci sono tre consiglieri che se ne sono andati nessuno, neppure un gruppo di minoranza, può dire che la maggioranza non ci sia più. Sono uscito da questa amministrazione con la quale ho condiviso un programma e continuerò a votare favorevolmente le cose del progetto condiviso” conclude Agostinacchio.
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Scusate l’ingnoranza, ma non seguo la politica di Porto Recanati, l’udc questa volta sta con la destra o con la sinistra? E soprattutto, questa volta la scelta è stata decisa con il lancio della monetina?