Acqua, in attesa di trovare la quadra
concessioni prorogate sino a fine 2026

AATO - L'assemblea dei sindaci ha deliberato la proroga. Soddisfazione di Cgil, Cisl e Uil: «Scelta necessaria per mantenere l’acqua pubblica, ma ora serve responsabilità per evitare la privatizzazione». Dopo lo stop della Corte dei conti, la questione gestore unico va rivista

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Una riunione dell’Aato3

«Esprimiamo soddisfazione per l’esito dell’Assemblea dei sindaci dell’Aato3, che ha deliberato la proroga delle concessioni esistenti del servizio idrico integrato fino al 31 dicembre 2026, come da noi più volte richiesto nei mesi scorsi». Così Cgil, Cisl e Uil. I sindacati accolgono positivamente la decisione presa nell’assemblea dell’Aato3 di oggi, sottolineandone il valore strategico per il mantenimento in house del servizio idrico e la difesa della sua natura pubblica. Prosegue la partita per il gestore unico dopo la bocciatura della Corte dei conti al piano che era maturato nel corso di mesi di discussioni. Intanto per far fronte alla situazione è arrivata la proroga.

«Si tratta di un risultato positivo e necessario per perseguire un percorso di reale unificazione dei gestori, alla base del mantenimento in house di un servizio pubblico essenziale come quello idrico, a tutela dell’interesse collettivo, della qualità del servizio e dell’occupazione». Una presa di posizione accompagnata da un avvertimento: «La decisione assunta oggi rappresenta, di fatto, l’ultima spiaggia: se questo percorso dovesse fallire, il servizio idrico integrato verrebbe inevitabilmente messo a gara, aprendo la strada alla privatizzazione dell’acqua. Uno scenario che come organizzazioni sindacali non accetteremo e che contrasteremo con ogni strumento sindacale a nostra disposizione».

I sindacati si dicono pronti a vigilare affinché l’iter prosegua con coerenza e trasparenza: «Nei prossimi mesi continueremo a vigilare rispetto alla concreta realizzazione del percorso intrapreso, auspicando che lo stesso sia messo in atto in trasparenza e con la serietà dovuta dall’importanza della posta in gioco. Troppo tempo è stato perso dietro a forzature ed interpretazioni soggettive della legge, ci auguriamo che finalmente tutti i Sindaci abbiano compreso cosa bisogna fare per mantenere l’acqua in mano pubblica, rinunciando ad interessi particolari incompatibili con il dettame normativo». Infine, l’appello all’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti: «I tempi stretti impongono decisioni rapide e coraggiose, da parte nostra continueremo a tenere alta la guardia, con la responsabilità che ci ha sempre contraddistinto in questi mesi ma determinati a salvaguardare occupazione e carattere pubblico del servizio fondamentale per la vita delle persone».

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