
L’ex mattatoio (foto di Fabio Falcioni)
di Luca Patrassi
Se non fosse che negli anni, fortunatamente, qualche protagonista è cambiato, la vicenda in corso al mattatoio di Villa Potenza di Macerata sembra il remake di un film horror già visto nei decenni scorsi. Vale a dire tutti pronti a chiedere l’intervento pubblico per realizzare l’opera eppoi al suo materializzarsi gli operatori fanno finta di nulla e continuano ad agire come prima seguendo altre strade ed altri impianti per la macellazione dei capi.
Per carità, libero ognuno di far macellare i bovini di proprietà dove e come meglio crede, da Sefro a Perugia passando per altri siti. Il problema però nasce quando si sostiene, come fatto da una associazione, che il Comune deve muoversi e trovare le risorse per salvare la struttura. Appunto, un film già visto all’epoca della costruzione. La finanza pubblica realizza il mattatoio comprensoriale, con un business plan totalmente sballato, e la gestione è fallimentare perchè sovradimensionata e perché gli allevatori continuano a portare altrove i bovini da macellare, anche in mattatoi non a norma che però restano aperti.

Il sindaco Sandro Parcaroli
Oggi qualcuno, forse a digiuno delle molto onerose pagine precedenti perché arrivato da poco, si sbraccia per chiedere l’intervento della finanza pubblica ma forse non chiede agli iscritti, o non viene ascoltato da essi, di far macellare il bestiame a Villa Potenza per cercare di mettere in equilibrio la gestione.
Il sindaco Sandro Parcaroli è determinato a chiudere positivamente la partita del mattatoio comunale, pronto anche a partecipare all’asta pur di non perdere una struttura importante per la zootecnia marchigiana. Però appunto il sindaco è chiamato ad amministrare con oculatezza la finanza pubblica e quando va a vedere i numeri del mattatoio verifica vi si macellano 40 capi la settimana quando ne occorrerebbero circa una settantina per avere una gestione in equilibrio e verifica anche chi sono i clienti abituali del mattatoio, insomma tra il dire e il fare di alcun i privati pare ci sia qualche problema di connessione.
Il sindaco Sandro Parcaroli ripete un concetto già espresso: «C’è chi parla e chi lavora. La questione del salvataggio del mattatoio del Cemaco a Villa Potenza, gestito dalla Cozoma, è da mesi al centro delle mie attenzioni come ben sanno le associazioni di categoria, gli operatori e la stessa società di gestione per via dei tanti incontri fatti per studiare la situazione e cercare soluzioni». Con una piccola avvertenza: le finanze sono pubbliche e chi strilla reclamando il sostegno agli allevatori deve anche indicare la strada di macellazione che percorrono i bovini degli allevatori per i quali si chiede sostegno.
Ma non doveva chiudere?
essere vegetariani!
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