Tumori al seno, nuove prospettive:
protagonista dello studio internazionale
anche Oncologia di Macerata

SANITÁ - L'iniziativa Tropion Breast02 apre scenari inediti nella cura del cancro al seno più aggressivo. L’Unità operativa diretta dal primario Nicola Battelli tra i centri con il maggior numero di pazienti arruolati, insieme al San Raffaele di Milano

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foto-Reparto-Oncologia-Dr.-Battelli

L’Unità operativa di Oncologia di Macerata, diretta da Nicola Battelli

C’è anche l’Unità operativa complessa di Oncologia dell’Ast di Macerata, diretta dal dottor Nicola Battelli, tra i dodici centri italiani che hanno partecipato allo studio clinico internazionale Tropion Breast02, presentato al congresso Esmo (Società europea di oncologia medica) svoltosi a Berlino dal 17 al 21 ottobre. Una ricerca destinata a cambiare lo scenario terapeutico dei tumori mammari triplo negativi, offrendo nuove prospettive di cura e significativi vantaggi per le pazienti.

Lo studio ha coinvolto 644 donne affette da neoplasia mammaria triplo negativa in stadio avanzato, per le quali non era indicata l’immunoterapia. Le pazienti sono state randomizzate tra chemioterapia tradizionale e Datopotamab Deruxtecan, un nuovo anticorpo farmaco coniugato (Adc). Dai risultati è emerso un vantaggio significativo in termini di sopravvivenza per le pazienti trattate con Datopotamab Deruxtecan, con una riduzione del rischio di progressione della malattia o di morte del 43% rispetto alla chemioterapia. L’oncologia maceratese ha avuto un ruolo di primo piano nello studio, distinguendosi come uno dei centri che ha arruolato il maggior numero di pazienti, insieme al San Raffaele di Milano.

«Il tumore al seno triplo negativo – spiega il dottor Nicola Battelli, direttore dell’Uoc di Oncologia di Macerata – in cui rientrano circa il 15% delle diagnosi di carcinoma mammario, è il tumore più aggressivo della mammella, perché non esprimendo i recettori degli estrogeni, del progesterone e della proteina her2 non risponde alle terapie ormonali e ai farmaci che hanno come bersaglio her2. In questo tipo di tumori, il rischio di ricaduta è molto frequente e la prognosi particolarmente infausta, per questo motivo si stanno cercando opzioni terapeutiche alternative alla chemioterapia per ottenere risultati migliori. Questo studio dimostra per la prima volta che anche in questo tipo di tumori della mammella così aggressivi possiamo avere oggi opzioni terapeutiche valide e utili per le nostre pazienti».

Grande soddisfazione anche da parte del direttore generale dell’Ast di Macerata, Alessandro Marini, che ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro dell’équipe: «Ringrazio il primario Nicola Battelli e tutta la sua èquipe per la competenza e professionalità dimostrate nel prestigioso risultato raggiunto con lo studio clinico Tropion Breast02. Attraverso l’innovativa terapia di cura presentata, le pazienti affette da questo tipo di neoplasia potranno avere nel prossimo futuro nuove speranze di vita e di guarigione».

 



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