Daniele Maria Angelini, presidente della Recanatese
di Andrea Cesca
La sconfitta interna con l’Ostiamare, la quarta consecutiva, la contestazione a fine gara da parte della tifoseria giallorossa, il confronto fra gli ultras con l’allenatore Mirko Savini e Massimiliano Guzzini, la precaria situazione di classifica (4 punti) dopo sette giornate di campionato. E le voci di possibili frizioni all’interno della società. Il presidente Daniele Maria Angelini ha convocato d’urgenza il consiglio di amministrazione al termine del quale ha rilasciato queste dichiarazioni.
«Ieri sera si è riunito il cda della Recanatese, come avviene periodicamente per fare il punto della situazione – dice Angelini -. Ci siamo confrontati su tutto, in modo franco. La Recanatese ha un cda dove ognuno ha pari diritti e doveri. Non c’e’ un proprietario in questo nuovo assetto della Recanatese.
Io sono il presidente, ci metto faccia e firme, ma non ho un ruolo autonomo, appunto non sono il proprietario. Sono uno del cda al quale lo stesso cda ha affidato la responsabilità di essere il presidente. Mi impegno e cerco di fare il massimo per la Recanatese al pari di tutti gli altri. Ecco, tutti dobbiamo dare il massimo: la dirigenza, i tecnici, i giocatori. Mister e direttore tecnico hanno la nostra fiducia e devono lavorare per trovare le soluzioni per migliorare e muovere la classifica. Loro devono lavorare insieme allo staff (vice, preparatore atletico…) ed ai ragazzi che devono lottare per la maglia ed uscire sempre dal campo dopo aver dato tutto. Arriva un nuovo difensore per potenziare la rosa, ridotta purtroppo anche a causa dei numerosi infortuni. Ritengo che le disponibilità economiche che abbiamo messo a disposizione siano adeguate: non siamo il Real Madrid ma non siamo neppure l’ultima ruota del carro e comunque proprio ieri un tifoso mi faceva vedere una tabella di tre anni fa, quando la Recanatese era in serie C e spendeva meno di tutte. Non solo si salvò ma raggiunse addirittura i play off. Le scelte, le intuizioni, operazioni intelligenti fanno la differenza più del portafoglio gonfio. La storia del calcio e dello sport sono piene di “piccolo è bello”. Dico quindi ai tifosi: come dirigenza ce la stiamo mettendo tutta e comunque si fa ciò che è possibile. Ci aspettiamo da tutti i tesserati un serio aiuto per venire fuori da una situazione complicata. Angelini fa la sua parte. Piccola, grande? Quella concordata in estate e comunque sempre insieme agli altri dirigenti, senza interferire nelle scelte tecniche che sono autonome e che chiaramente valutiamo in base ai risultati».
Il difensore Nicola Vecchio, 28 anni. Alto 1,89, è cresciuto nelle giovanili dell’Udinese
Proprio questo pomeriggio il sodalizio leopardiano ha ufficializzato il tesseramento del centrale difensivo Nicola Vecchio, classe 1997, nativo di Pordenone, 1,89 cm, cresciuto nelle giovanili dell’Udinese, poi numerose esperienze in giro per l’Italia in serie D. Nella seconda parte della scorsa stagione ha vestito la maglia del Castelfidardo. Arriva dal Tuttocuoio, serie D Toscana- Emilia Romagna.
La Recanatese lamenta diversi infortuni importanti, alle assenze di Re e Ghio si sono aggiunte quelle di Giusti e Carano. Domenica prossima allo stadio Cino e Lillo Del Duca è in calendario la trasferta sul campo dell’Atletico Ascoli, l’undici piceno domenica scorsa ha strapazzato sul proprio terreno il Castelfidardo vincendo per 1 a 6.
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