La lectio di Carlo Menghi:
«Viviamo nell’era della dromocrazia»

MACERATA - L'incontro curato dal Rotary con il docente già ordinario di Filosofia del diritto a Unimc: Il governo della velocità impedisce riflessione e valutazione delle conseguenze, generando il pericolo di rischi indeterminati»

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WhatsApp-Image-2025-10-16-at-10.18.51-650x293Grande partecipazione alla conviviale del Rotary Club Macerata Matteo Ricci, dedicata alla teoria della “Società del rischio” del sociologo tedesco Ulrich Beck, illustrata da Carlo Menghi, già ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Macerata.

Il presidente Tobia Sardellini, nel dare il benvenuto alle autorità rotariane e civili presenti e agli ospiti intervenuti, ha ricordato il legame speciale del professore con Beck: fu proprio il docente maceratese a invitare il filosofo tedesco nel 2006 per il conferimento della laurea honoris causa da parte del magnifico rettore Sani.

Nella sua relazione, Menghi ha illustrato la cesura epocale individuata da Beck: il passaggio dalla cultura della scelta alla cultura delle connessioni non scelte. «Viviamo in un’epoca caratterizzata da sempre meno scelta consapevole e sempre più rapida concatenazione incontrollabile di eventi – ha spiegato il professore -. Le imprese producono senza pensare adeguatamente ai rischi per i consumatori, mentre gli stessi consumatori non sono in grado di comprendere i pericoli cui sono esposti per la complessità tecnico-scientifica dei prodotti contemporanei».

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Il relatore ha evidenziato la trasformazione della sovranità dallo Stato-nazione verso una globalizzazione imperniata sul valore del profitto, «dove perde significato persino la categoria della nazionalità. Emerge invece la contraddizione tra diritto al consumo e diritto al lavoro: i consumatori pretendono prodotti economici, alimentando delocalizzazioni che distruggono occupazione locale». Menghi ha introdotto il concetto di “dromocrazia”. «Il governo della velocità che impedisce riflessione e valutazione delle conseguenze, generando il pericolo di rischi indeterminati. La società contemporanea si caratterizza per la capacità di convivere con “contraddizioni compatibili”: riconosciamo i rischi catastrofici ma continuiamo nei comportamenti che li alimentano».

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La relazione è stata seguita da un vivace dibattito che ha animato la conclusione della serata, con numerosi interventi sulla responsabilità delle classi dirigenti, l’applicazione del principio di precauzione, il rapporto tra libertà individuale e responsabilità collettiva. Il presidente Sardellini, nel chiudere i lavori, ha ringraziato Menghi e auspicato che la serata «rappresenti l’inizio di un percorso di approfondimento culturale che il Rotary continuerà a promuovere al servizio della comunità». 



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