Attenti ai rifiuti col mercurio,
a Unicam meeting finale del progetto

CAMERINO - Si chiama Life Mercury Free, è coordinato dalla docente Roberta Censi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute. L’ateneo ha coinvolto in modo capillare il territorio con questionari, collaborazioni con enti, associazioni e scuole

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All’Università di Camerino il meeting finale del progetto europeo Life Mercury-Free, coordinato dalla docente Roberta Censi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, che negli ultimi tre anni ha visto Unicam svolgere un ruolo di primo piano nella sensibilizzazione della cittadinanza sull’uso e sul corretto smaltimento dei prodotti contenenti mercurio.
Grazie a questionari, eventi e collaborazioni con enti locali, scuole, associazioni e ong, l’ateneo ha saputo coinvolgere in maniera capillare il territorio, ottenendo numerosi sostenitori ed avviando un percorso che apre la strada a future iniziative di public engagement anche su altri metalli pesanti.

Nel corso della mattinata è stata presentata la guida ufficiale redatta dai membri del consorzio, contenente cinque manuali di buone pratiche.
«La scelta di Camerino come sede del meeting conclusivo – ha affermato Roberta Censi – conferma il ruolo strategico di Unicam, non solo come luogo di condivisione dei risultati raggiunti, ma anche come laboratorio di idee per delineare nuove prospettive di ricerca e sensibilizzazione oltre il tema del mercurio».

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Il progetto Life Mercury-Free ha, infatti, posto l’attenzione su un problema spesso sottovalutato: la contaminazione ambientale da mercurio derivante dall’uso e dal cattivo smaltimento di oggetti obsoleti ma ancora diffusi nella vita quotidiana, come batterie, lampadine, termometri e sfigmomanometri.

Attraverso attività di comunicazione e disseminazione, tra cui piattaforme digitali informative, maratone internazionali e Summer Schools, il progetto ha perseguito l’obiettivo di sensibilizzare società civile, comunità scientifica e istituzioni, favorendo la consapevolezza, il cambiamento delle abitudini e la diffusione di buone pratiche di gestione dei rifiuti. L’impatto atteso, a medio e lungo termine, è la riduzione della contaminazione da mercurio e il miglioramento della salute e del benessere dei cittadini.

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Al progetto hanno preso parte, oltre a Unicam, istituti di ricerca e aziende europee e internazionali: la Lodz University in Polonia, coordinatore del progetto, l’Akademia Gorniczo-Hutnicza Im. Stanislawa Staszica W di Cracovia sempre in Polonia, l’Università di Evora in Portogallo, la Lviv Polytechnic National University e la Ivano-Frankivsk Academy of Ivan Zolotoustoy University in Ucraina e Innovation Hive in Grecia.

«La partecipazione al progetto – ha aggiunto Cristina Casadidio, componente del gruppo di ricerca – ha rafforzato la capacità di Unicam di collaborare in rete con partner internazionali, consolidando il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per l’innovazione scientifica e la responsabilità sociale».
Il team di ricercatori e ricercatrici Unicam coinvolti comprende, oltre alla prof.ssa Roberta Censi e Cristina Casadidio della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Rita Giovannetti, Marco Zannotti e Stefano Ferraro della Scuola di Scienze e Tecnologie.



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