Al via l’Humanities festival,
c’è anche Gino Cecchettin

MACERATA - La terza edizione della manifestazione organizzata da Unimc, dal 14 al 17 ottobre, avrà al centro il tema del dialogo: tra gli ospiti anche il padre di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dall'ex fidanzato

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La presentazione del festival

di Mauro Giustozzi

Dalla pace della scorsa edizione al dialogo di quest’anno, il grande assente dei giorni nostri. Irrompe la terza edizione del Macerata Humanities Festival, promosso dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione, Comune e Fondazione Marche Cultura. Il tema di quest’anno è “La forza del dialogo. Saperi e pratiche per la vita comune”: quattro giorni di incontri, spettacoli, mostre e conversazioni per esplorare come il dialogo tra persone, generazioni e culture possa diventare la chiave per ricucire le fratture del nostro tempo.

Dal 14 al 17 ottobre, con un’anteprima da venerdì, si alterneranno oltre 50 appuntamenti e la Fiera dell’editoria universitaria BooksUp animeranno la città con protagonisti della cultura, del giornalismo e dello spettacolo: dagli attori Stefano Fresi e Domenico Iannacone a Catherine Dunne una delle scrittrici irlandesi più tradotte e premiate, Barbara Poggio, prorettrice dell’Università di Trento, Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, diventato simbolo della lotta alla violenza di genere (in programma mercoledì 15 ottobre alle 21,15 al teatro della Filarmonica), Ado Hasanović e Azra Nuhefendić, con la loro testimonianza artistica e civile sul dialogo tra le memorie dei Balcani, a Rossella Miccio presidente Emergency, Veronica Ruffato ed Elena Mil.

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Il rettore di Unimc John McCourt

«Il tema è importante perché abbiamo la convinzione che il dialogo sia la radice viva delle scelte umane – ha detto il rettore di Unimc, John McCourt – il filo che lega la ricerca, la didattica, il nostro impegno civile in questo momento davvero complicato di conflitti, di polarizzazione. Di difficoltà per gli individui, tempi di isolamento e solitudine. Il dialogo è l’unica arma che abbiamo: non è solo un metodo ma una forza che esploreremo nei tantissimi eventi che sono previsti in questo festival. Che crea luoghi di incontro di collaborazione, ascolto e mescolare diversi saperi e diverse culture. Un vero e proprio mosaico, con laboratori, spettacoli, performance, mostre, conversazioni dedicati non solo ai nostri studenti ma all’intera città ed al territorio, tutti appuntamenti che sono gratuiti ed aperti a tutti».

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Ci saranno dei pre-eventi a partire da venerdì, con l’inaugurazione della mostra “Il soldatino pensò che era la pace” di Veronica Ruffato, tratta dal libro di Cristina Bellemo a Palazzo Lazzarini (ex Banca d’Italia) a cura dell’Accademia di Belle Arti e di Ars in Fabula Scuola di Illustrazione. La sera al teatro Lauro Rossi, il sipario si apre con Stefano Fresi in “Dioggene” mentre il 13 ottobre, al teatro della Filarmonica, sarà la volta di Roberta Biagiarelli con “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra”, dedicato al primo congresso internazionale femminile del 1915. «Abbiamo cercato di fare un lavoro corale che sia la rappresentanza del dialogo che è il tema di quest’anno – ha detto Fabiola Falappa, delegata del rettore al festival – a cui hanno collaborato i vari dipartimenti e tutti i soggetti coinvolti che si sono messi in dialogo con Unimc per questo evento che vuol essere il biglietto da visita di un ateneo che si apre al territorio. Il dialogo è indispensabile per superare la solitudine e quella chiusura che deriva da un individualismo oggi sempre più imperante, ma anche contro quelle situazioni di scontro che nascono dagli estremismi. La forza del dialogo consente agli umani di trovare una via rispetto a quelle situazioni dove sembra che non ci siano vie percorribili. Il dialogo è invece in grado di riattivare quelle che sono le relazioni con gli altri. La novità di quest’anno è la possibilità di avere una decina di eventi anche in streaming consentendo quindi di dialogare con i nostri studenti lontani piuttosto che i dottorandi che non potranno essere presenti fisicamente. Oltre alle giornate che vanno dal 14 al 17 ottobre ci sarà un ricco calendario di attività che inizieranno già da questa settimana».

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Fabiola Falappa, delegata Unimc per il festival

Martedì 14 ottobre si aprirà con il workshop alla Lube Academy, dedicato al “Dialogo intergenerazionale e cultura del lavoro”, per riflettere sulle nuove forme di collaborazione tra generazioni in azienda e sul valore del confronto come leva di innovazione. Nel pomeriggio alle 18, all’Orto dei Pensatori, l’inaugurazione ufficiale darà il via al festival. Ogni sera nei teatri cittadini si potrà vivere il dialogo come esperienza artistica e collettiva: tra gli appuntamenti il 14 ottobre da non perdere il concerto “Dialogo con la comunità” del Toudion Ensemble, coro femminile con arpa e due corni, con musiche di Brahms e Britten, il 16 ottobre, la premiazione del concorso letterario Humanities sarà un momento di arte e poesia dedicato allo studente e poeta prematuramente scomparso Pietro Polverini, con riflessioni di Catherine Dunne, letture di Andrea Pierdicca e musiche di Lorenzo Sbarbati e il 17 ottobre al teatro Lauro Rossi, gran finale con Domenico Iannacone, che porterà sul palco la sua riflessione civile sulla forza della parola e dell’incontro come strumenti di verità, “Che ci faccio qui in scena”. Spazio infine anche all’editoria con Expo Libri – BooksUp, la fiera delle University Press italiane che riunisce case editrici accademiche e autori per una riflessione comune sul futuro del libro universitario. «Saranno 15 le case editrice universitarie sulle 20 che sono in Italia presenti a Macerata – ha ricordato Simona Antolini della casa editrice Eum – presenti a questa fiera della libreria. Il tema del festival porrà in dialogo tutte queste realtà che saranno presenti allo Macerata Humanities 2025, un dialogo che portiamo avanti da almeno tre anni con risultati molto proficui. Nel corso dell’iniziativa sarà elaborato un manifesto sull’evoluzione dell’editoria universitaria, sottoscritto da rettori e prorettori di numerosi atenei».

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Piergiorgio Capparucci, direttore dell’Abamc

Alla presentazione del festival hanno partecipato anche Piergiorgio Capparucci, direttore Accademia Belle Arti di Macerata, il presidente della Bcc di Recanati e Colmurano Gerardo Pizzirusso e il direttore generale Davide Celani mentre per la Bper Banca il titolare della filiale di Macerata, Massimiliano Frapiccini. L’ingresso a tutte le iniziative è libero fino a esaurimento posti. Per lo spettacolo di Iannacone al teatro Lauro Rossi, i biglietti saranno disponibili gratuitamente alla biglietteria dei teatri dal giorno prima.



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