Aldo Alessandrini, capogruppo della Lega
di Luca Patrassi
Vero è che le dichiarazioni dei politici sono fatte apposta per essere smentite dai fatti il giorno dopo, ma le parole del capogruppo comunale e segretario cittadino della Lega Aldo Alessandrini sembrano fatte apposta per far salire la tensione nel centrodestra che sembrava dovesse invece festeggiare la vittoria del governatore Francesco Acquaroli. Ed invece il capogruppo della Lega conferma l’attacco agli assessori e, non ritenendolo sufficiente, mette nel mirino anche il sindaco Sandro Parcaroli dicendo che il suo lavoro andrà valutato.
I suoi interventi nelle ultime due sedute di Consiglio comunale sono apparsi di dura critica ad alcuni amministratori comunali della “sua” maggioranza. Cosa accade?
«Nel corso del mandato ho cercato, insieme al gruppo consiliare, di non perdere mai il contatto con il cittadino ed un buon amministratore non deve mai perderlo. Siamo soliti raccogliere le istanze dei cittadini e farcene portatori. In Consiglio comunale non ho fatto altro che ripetere quanto ho già detto in precedenti interventi nel corso degli anni. Più soldi per manutenzioni ordinarie, verde pubblico, decoro e sicurezza e solo incidentalmente all’interno di una delibera avente ad oggetto la cessione gratuita di una area di proprietà di privato a confine con quella della ex Gil ove è ubicata la piscina, un’accelerazione sui lavori e sui cantieri in corso. Forse il tono del mio primo intervento ha comportato maggiore attenzione sull’argomento ma ho spiegato che era solo dettato dalla passione che nutro per il bene della città. Il fatto che le deleghe corrispondenti a questi settori in alcuni casi siano affidate ad assessori della Lega, accresce il mio senso di responsabilità. Un assessore è per sua natura delegato politico amministrativo ed ha il compito di tradurre le linee programmatiche in atti concreti. Per quanto mi riguarda anche il compito di garantire l’attuazione del programma elettorale nel settore di cui si occupa. Se ciò non avviene è mio dovere come capogruppo e segretario comunale del partito richiamare tutti a rispettare gli impegni presi. Il mio non è stato un attacco a qualcuno ma un invito a tutti sindaco e giunta a lavorare meglio nell’interesse della città. E mi creda il mio è stato un atto di bene nei confronti del partito. La mia lealtà nei confronti della Lega è fuori discussione; proprio per questa lealtà ho voluto vigilare in questi anni e sempre per lo stesso senso di lealtà ho voluto stimolare tutti a fare le cose per le quali i cittadini ci hanno dato fiducia».
Alessandrini tra Matteo Salvini e Sandro Parcaroli
Ha messo nel mirino il verde le opere pubbliche, il bilancio i lavori non finiti e quelli nemmeno avviati come il parcheggio di Rampa Zara. C’è chi ha visto in questo “uno-due” comunale un riflesso del risultato elettorale delle regionali. Qual è il suo punto di vista anche da segretario cittadino della Lega?
«Ognuno può vedere ciò che vuole e forse anche strumentalizzare ogni intervento. Un conto però sono le elezioni regionali un conto è la città di Macerata. Non c’è nessun riflesso diretto con il risultato delle regionali né tantomeno uno spirito di rivalsa. Alla luce del risultato i cittadini ci hanno inviato un segnale e dunque come segretario comunale sento il dovere di richiamare gli amministratori a lavorare con maggiore concretezza ed efficacia. Alle istanze dei cittadini di Macerata va data risposta dal Comune di Macerata indipendentemente dai risultati delle elezioni regionali. Quelli che ho portato in Consiglio comunale sono temi concreti segnalati da tempo. Prima delle elezioni regionali erano già emersi ma abbiamo voluto rispettare il momento. E’ nostro dovere come gruppo Lega rappresentare i cittadini in aula. Abbiamo deciso di chiedere con chiarezza ciò che serve alla città anche se questo significa sollecitare la nostra stessa maggioranza. Credo sia questo in fondo il vero senso della politica: lavorare con serietà e responsabilità, non nascondere i problemi ma affrontarli per trovare soluzioni».
Non ci sono rappresentanti di Macerata in Consiglio regionale. Un risultato annunciato per via delle candidature?
«Nel complimentarmi con i neo eletti, l’assenza di una rappresentanza di Macerata, capoluogo di Provincia, in consiglio regionale è un fatto gravissimo. Le troppe candidature hanno finito per dividere ed indebolire lo stesso bacino elettorale già ridotto da un forte astensionismo. La strategia politica di un centrodestra maturo avrebbe dovuto essere diversa: puntare su un candidato condiviso e sostenerlo con convinzione per assicurare al territorio una voce forte in Regione. Invece si è preferito dare spazio a logiche diverse ed oggi il prezzo di quella scelta lo pagano i cittadini di Macerata».
Chiuso il versante regionale si apre quello delle comunali. E’ favorevole ad un Parcaroli bis ?
«Credo che il tema oggi non sia Parcaroli si o Parcaroli no. Il centrodestra dovrà valutare con attenzione il lavoro fatto, le esigenze della città ed il percorso più utile da intraprendere per il futuro. Come segretario comunale della Lega il mio compito è aprire un confronto serio e trasparente all’interno del partito e con la coalizione».
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