Alberi da abbattere per il tarlo asiatico,
Legambiente: «Salvare le piante sane»

MACERATA - L’associazione chiede al Comune un'intesa pubblico-privato per preservare alcune specie presenti a Collevario e coinvolgere i cittadini nel monitoraggio del patrimonio verde

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Tarlo asiatico

Sono 240 gli alberi da tagliare a Collevario per l’infestazione da tarlo asiatico, ma Legambiente suggerisce al Comune di Macerata un’azione di «mitigazione». L’associazione interviene nel merito della questione del tarlo, l’insetto che da anni infesta grandi aree delle Marche, Macerata inclusa, con tutte le conseguenze pesanti del caso. 

«Siamo consapevoli della necessità di mettere in sicurezza gli alberi sani, limitando la diffusione di una piaga come il tarlo asiatico, agendo con interventi drastici – commenta Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche – sappiamo anche che una volta abbattute tutte queste piante, non potremmo considerarci al sicuro dal tarlo asiatico e che sarà necessario un monitoraggio costante negli anni a venire, che non esclude l’abbattimento di altre specie in altre aree della città, qualora il tarlo fosse riuscito ad espandersi. Questa situazione è drammatica perché andrà inevitabilmente a modificare la città per come la ricordiamo e soprattutto i cittadini e le cittadine vedranno ridursi i benefici che queste “infrastrutture verdi” offrono alla città, sia in termini di sicurezza che in termini di qualità della vita. Consapevoli dell’enorme numero di abbattimenti certi e potenziali futuri, vogliamo suggerire al Comune di Macerata un’azione di mitigazione, che potrebbe contenere l’impatto tra la cittadinanza e aumentare allo stesso tempo la consapevolezza e l’attenzione della cittadinanza sul tarlo asiatico».

TARLO-asiatico-2-650x393«Questa proposta – continua – nasce anche dal confronto con cittadini e cittadine che si sono interessate alla questione ed hanno a cuore la gestione del patrimonio verde delle città. Negli abbattimenti previsti, saranno interessate anche specie sane, ricadenti in proprietà privata. Queste specie, potrebbero essere salvate, almeno finché sane, ad esempio grazie ad un’intesa pubblico-privato, un accordo tra le parti di informazione sullo stato di salute delle piante. Una reciproca assunzione di responsabilità se vogliamo. Quest’azione, permetterebbe a tutti coloro che negli anni hanno avuto cura degli alberi del proprio giardino/condominio di preservare le proprie piante sane, assumendosi la responsabilità e l’onere di informare in tempo reale l’ente pubblico di ipotetica malattia dell’albero, garantendo quindi allo stesso tempo all’ente, un monitoraggio puntuale della situazione».

Il monitoraggio, nelle prescrizioni di gestione del problema del tarlo asiatico, diventa sempre più importante e dovrebbe essere parte di una comunicazione e coinvolgimento cittadino più diffuso, non solo nel quartiere di Collevario, ma per tutta la città di Macerata. Legambiente sostiene che grazie a questo “compromesso” non si salveranno le piante malate, né si potrà ridurre drasticamente il numero delle specie da abbattere, ma almeno si potrà preservare un buon numero di alberi, che negli anni hanno contribuito a generare senso di appartenenza e comunità tra i quartieri della città.

 

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