L’installazione a Fonte Maggiore
Non solo l’apertura del Macerata Opera Festival. Da stasera a domenica la città protagonista di quattro eventi di videomapping e una mostra collettiva di arte digitale, tutti firmati dallo spin-off di Unimc PlayMarche.
Si comincia stasera proprio in occasione della prima del Mof. A partire dalle 22, le pareti dello Sferisterio ospiteranno le proiezioni architettoniche dell’artista tedesco John Tettenborn. Artista visivo con base a Berlino, vincitore di prestigiosi premi internazionali, firmerà un intervento di “projection mapping” che trasformerà la facciata neoclassica dello Sferisterio in una macchina narrativa di luce e struttura.
Doppio appuntamenti invece per la serata di domani. Alle 22 in piazza della Libertà la facciata della chiesa di San Paolo ospiterà le visioni dell’ucraina Svitlana Reinish. Una composizione visiva essenziale e poetica, nella quale le geometrie proiettate sembrano emergere dalle pietre. Alle 23, invece, a Fonte Maggiore ecco Martina Stella con un videomapping che riattiverà il portico e l’acqua come “spazi della memoria e della presenza”. Frasi poetiche appariranno e si dissolveranno come voci nel tempo, mentre la materia liquida rifrangerà la luce in un gioco visivo tra reale e astratto. Un’azione profondamente politica nel suo richiamo alla cura dei luoghi marginalizzati.
La presentazione del videomapping per lo Sferisterio
Due eventi uno in fila l’altro anche per domenica sera. Alle 21 l’ex Mercato delle erbe ospiterà il vernissage della mostra “Play visual – Nuove visioni digitali”, un articolato progetto espositivo nato da due residenze artistiche parallele: una internazionale e una dedicata a giovani artisti italiani under 35. In mostra oltre 20 installazioni immersive, opere di videomapping, sound design, intelligenza artificiale generativa, Vr e linguaggi ibridi. Tra gli artisti: Elodie Poidatz, Jesús s Baptista, Martina Stella, Francesca Macciò, Alanis Blondeel, Judith Böye, Nia James. A curare il progetto: Karen Monid (sound artist pluripremiata), Daniel Rossa (direttore artistico e scenografo digitale) e Hamza Mrabet (coordinatore internazionale). Alle 22, invece, gran finale di un weekend di luci e colori con il videomapping di Elodie Poidatz sulla facciata di Palazzo Buonaccorsi. L’artista francese, specializzata in scenografie luminose e proiezioni d’autore, svilupperà una narrazione intima che intreccia storia e percezione, tempo e visione.
Il videomapping di Palazzo Buonaccorsi
Il progetto è ideato da Playmarche in collaborazione con il Comune di Macerata, Rencontres Audiovisuelles e Poliarte – Accademia di Belle Arti e Design, con il sostegno del Ministero della cultura e Siae. «Un’iniziativa culturale che rappresenta una vera e propria innovazione nel nostro panorama urbano: un videomapping che trasfigura la nostra città, valorizzando i suoi punti cult, e una mostra frutto di due residenze artistiche che si tengono all’ex Mercato delle Erbe, ora un nuovo polo culturale – afferma l’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta – questa iniziativa non è solo un evento, è un’opportunità per riscoprire la bellezza e la storia dei luoghi che ci circondano. Il videomapping, attraverso tecnologie all’avanguardia, darà vita ai monumenti e agli spazi pubblici della nostra città, creando un dialogo visivo tra arte e urbanistica per vivere un’esperienza immersiva, capace di trasformare ciò che conosciamo in qualcosa di straordinario. Parallelamente, la mostra ospitata nell’ex Mercato delle erbe sarà il risultato del lavoro di talentuosi artisti che, durante le loro residenze, hanno creato opere che raccontano storie di comunità, di passaggi e di metamorfosi. Questo spazio, che sta vivendo una rinascita, si farà palcoscenico di un dialogo tra artisti e cittadini, esplorando le identità culturali che caratterizzano il nostro territorio. Il nostro obiettivo è quello di rendere la cultura accessibile a tutti, di coinvolgere le nuove generazioni e di stimolare la curiosità, la partecipazione e l’incontro. Vogliamo che il videomapping e la mostra non siano solo eventi isolati, ma che diventino parte integrante della nostra vita quotidiana, spronandoci a guardare la nostra città con occhi nuovi».
«Con questa iniziativa – afferma Michele Spagnuolo, amministratore delegato di PlayMarche – vogliamo dimostrare come le tecnologie digitali possano diventare strumenti di narrazione territoriale, capaci di valorizzare in modo inedito il patrimonio architettonico, culturale e umano delle Marche. Il videomapping e la mostra sono anche un’opportunità di crescita per il territorio: favoriscono il turismo culturale e generano uno scambio profondo tra competenze internazionali e locali. La residenza artistica ha infatti messo in dialogo giovani artisti italiani con autori provenienti da otto diversi paesi, costruendo un laboratorio di innovazione creativa che guarda al futuro, ma con radici ben piantate nella storia e nella bellezza dei nostri luoghi».
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Bello quel bendaggio cosi vissuto dello Sferisterio.