Il taglio del nastro
L’Università di Camerino alza gli occhi verso il cielo e punta allo spazio profondo. Oggi si è svolta l’inaugurazione della prima sezione dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) nelle Marche, un traguardo significativo per lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica nel territorio regionale. A tagliare il nastro il rettore Graziano Leoni ed il presidente Inaf Roberto Ragazzoni.
L’apertura della sezione Inaf a Camerino è il risultato dell’attiva partecipazione di Unicamal “Cluster exploore aerospazio Marche”, nato nel dicembre 2021 come piattaforma di sinergia tra mondo accademico, ricerca e imprese. Questo nuovo presidio scientifico e istituzionale contribuirà in modo determinante a consolidare una identità di settore nel campo della Space economy, offrendo nuove opportunità in ambito formativo, occupazionale e industriale.
Nel corso degli ultimi anni, Inaf ha accompagnato e sostenuto questo percorso nelle Marche, favorendo l’aggregazione tra università e sistema produttivo per affrontare con strumenti adeguati le sfide dell’innovazione, in particolare in un ambito in rapida evoluzione come quello delle missioni spaziali di esplorazione e osservazione dell’universo.
Fondamentale è stato il supporto istituzionale della Regione, tramite Frida Paolella, responsabile new space economy, in stretta collaborazione con Roberto Della Ceca, direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera e già responsabile della Unità scientifica centrale “Gestione progetti spaziali” dell’Inaf, che ha fortemente contribuito alla progettazione e alla nascita della nuova sezione.
La presenza di Inaf in Unicam rappresenta anche un’opportunità per la crescita della cultura scientifica nel territorio, grazie all’impegno di docenti e ricercatori della scuola di Scienze e tecnologie dell’Ateneo, tra cui il Gabriele Giuli, docente della sezione di Geologia, che ricopre al momento anche il ruolo di responsabile della sede Inaf a Camerino, attivi in ambiti di ricerca connessi all’astrofisica, all’astronomia e alle scienze dello spazio.
«Questa inaugurazione – ha detto il rettore Graziano Leoni – è per noi motivo di grande orgoglio e testimonia l’impegno costante dell’Ateneo nel valorizzare la ricerca scientifica e nel promuovere sinergie strategiche con i principali enti di ricerca del Paese. La presenza dell’Inaf a Camerino arricchisce il nostro territorio e offre agli studenti e ai ricercatori nuove prospettive di crescita e collaborazione, in un settore cruciale come quello dell’esplorazione spaziale».
«L’apertura della sezione di Camerino materializza l’interesse dell’Inaf nel contribuire al suo duplice ruolo di portatore di nuove idee e tecnologie per l’esplorazione dello spazio e di stimolo per la filiera industriale, per fare fronte a un nuovo modo di fare ricerca nel cosmo – ha detto Roberto Ragazzoni, presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica -. Se Leopardi si chiedeva ‘Che fai tu, luna, in ciel?’ oggi, alla vigilia della sua riconquista, vogliamo partecipare alla sua esplorazione e al suo uso come avamposto osservativo, oggi rese possibili dalla nuova space economy».
L’iniziativa rafforza inoltre il ruolo delle Marche nella riconversione industriale ad alto contenuto tecnologico, dimostrando ancora una volta come la ricerca spaziale possa generare innovazioni con ricadute significative sulla manifattura e sull’economia reale.
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