Il manifesto comparso nei tabelloni pubblicitari 6×3 per la candidatura di Fabrizio Ciarapica al consiglio regionale
di Laura Boccanera
Dopo mesi di avvicinamento silenzioso, fatto di inaugurazioni, tagli del nastro e attestati di benemerenza distribuiti a piene mani, Fabrizio Ciarapica rompe gli indugi: correrà per un posto in Consiglio regionale.
Uno dei tanti tagli del nastro del sindaco Fabrizio Ciarapica
Una discesa in campo tutt’altro che inattesa, che ora diventa ufficiale anche nelle parole del diretto interessato, e con tanto di manifesti 6 x 3 con lo slogan “Con Te” determinato a giocarsi le sue carte in un centrodestra affollato.
Gianluca Pasqui, vicepresidente del consiglio regionale
Ciarapica, al secondo mandato da sindaco di Civitanova, ha avviato da mesi una campagna elettorale parallela all’attività da primo cittadino: non è passata inosservata l’intensificazione delle cerimonie pubbliche, delle benemerenze assegnate a figure dello sport, della cultura e dell’associazionismo locale, un modo per espandere la rete di consenso e far sentire il proprio nome ben oltre i confini comunali. Una strategia classica, che punta a consolidare la visibilità e a intercettare voti trasversali.
Ma il campo di gioco sarà tutt’altro che agevole. Nel suo stesso partito, Forza Italia, c’è anche l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui, che ha già da tempo, anche lui, messo in moto la macchina per una riconferma. Camerte, molto radicato nel territorio montano, Pasqui parte da una posizione di vantaggio per struttura e relazioni e da qualche tempo si affaccia anche su Civitanova. Ciarapica dovrà trovare uno spazio che potrebbe non esserci per entrambi, soprattutto se la lista azzurra non riuscirà a garantire due eletti nella circoscrizione.
Pierpaolo Borroni
A questo si aggiunge la presenza di Pierpaolo Borroni, già consigliere regionale in quota Fratelli d’Italia, anche lui fortemente intenzionato a confermare la sua presenza in Regione. Borroni può contare sull’appoggio del partito del presidente Acquaroli e della retorica sulla famosa filiera di governo. Ma anche lui dovrà vedersela con i “compagni” di partito, in primis con Mirco Braconi di Potenza Picena, che vanta rapporti solidi con il presidente Acquaroli.
«Ho sempre creduto che chi ama davvero la propria terra debba essere pronto a mettersi a disposizione quando viene chiamato. Per questo, quando Forza Italia, il mio partito, mi ha chiesto di candidarmi alle prossime elezioni regionali a sostegno del presidente Francesco Acquaroli, ho scelto di accettare con senso di responsabilità e profondo rispetto per il nostro territorio. Questa è una sfida che riguarda tutti noi – scrive nel discorso di lancio della sua candidatura Ciarapica – la nostra Provincia e la nostra Regione, una terra straordinaria, fatta di persone vere, imprese coraggiose e tradizioni che meritano futuro, hanno bisogno di continuità amministrativa, per dare forza a un percorso che ha saputo rimettere al centro i territori, ascoltare le persone e sostenere imprese, famiglie e comunità.
Antonio Tajani lo scorso 4 luglio a Camerino vicino a Gianluca Pasqui
In questo percorso voglio portare la mia esperienza amministrativa, il mio impegno quotidiano e quel legame autentico che mi lega alla nostra gente affinché, insieme, possiamo continuare a sostenere il buon governo di Francesco Acquaroli e rafforzare quella filiera istituzionale tra Comuni, Provincia, Regione e Governo che ha già dato risultati concreti e che può fare ancora molto per i nostri territori».
Tuttavia, un segnale politico pesante è arrivato nelle scorse settimane con il tour marchigiano di Antonio Tajani, leader di Forza Italia. Il vicepremier ha fatto tappa a Camerino (sponda Pasqui) e a Macerata, lasciando fuori proprio Civitanova, sede del coordinamento regionale del partito e città governata da Ciarapica. Una scelta che ha fatto rumore e che, letta tra le righe, potrebbe rivelare più di una semplice coincidenza logistica.
Nel risiko del centrodestra, che dovrà mediare tra territori, partiti e ambizioni personali, serviranno alleanze, sponde e soprattutto una regia nazionale capace di tenere tutto insieme senza implosioni interne alla maggioranza che è più in fibrillazione che mai e che già pensa e scalcia per il dopo Ciarapica.
In caso di elezione infatti ci saranno almeno sei mesi di reggenza con il vicesindaco Claudio Morresi. E a quel punto sarà un tana libera tutti per le ambizioni dei vari gruppi consiliari e personalismi sul dopo Ciarapica. Pare che il diktat di Acquaroli al momento sia di tenere tutto calmo fino alle regionali ed evitare di dare l’impressione di un centrodestra diviso e litigioso. Per Ciarapica, nonostante il terreno battuto in questi mesi, la salita è appena cominciata.
Civitanova è una città allo sbando. Criminalità, traffico e sporcizia sono il marchio di fabbrica della giunta. Mi sembra giusto esportare questi successi in regione
Saccheggio show
Lo chiamano Nastroman un motivo ci sarà
Gli altri paesi sono meglio?
Rossano Mariani se sei fossilizzato a Civitanova, non te ne puoi rendere conto, fatti un giretto e poi vedi
Non lo votate
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