Mauro Sclavi
di Francesca Marsili
Famiglia terremotata di Tolentino esclusa dal contributo di autonoma sistemazione per 18 mesi: «Nonostante la documentazione presentata era esattamente quella che prevedeva la legge, il Comune ci ha negato il contributo. Chiediamo ci venga restituito il Cas che ci spettava altrimenti ci rivolgeremo agli organi preposti». A parlare è Francesco Muscolini, che assieme alla sua famiglia decide di raccontare quella che definisce la privazione di un diritto: «Ci sentiamo umiliati e trattati come sudditi, piuttosto che come cittadini».
Il nucleo familiare viveva in affitto in un appartamento in viale Vittorio Veneto quando le scosse del 2016 lo hanno reso inagibile ed è stato costretto a trovare una nuova sistemazione. La vicenda «inizia nel 2023 – dice Muscolini – quando il comune di Tolentino ci ha negato il Cas. Il motivo alla base della sospensione è che in sede di domanda, secondo l’ente, non abbiamo allegato l’impegno cartaceo da parte del proprietario dell’abitazione, che attesta di volere proseguire il rapporto di locazione in essere al momento del sisma, successivamente al ripristino della agibilità dell’immobile. Ma quel documento, stando all’ordinanza del Capo della Protezione civile del 12 novembre 2019, deve essere allegato da chi richiede il Cas quando il proprietario presenta la domanda di contributo per la ristrutturazione dell’immobile, cosa che nel 2023 non era ancora avvenuta». In altri termini, secondo il cittadino, l’impegno del proprietario si colloca nella fase procedimentale di richiesta di contributo e non prima. «Non può, pertanto, interferire rispetto a quella di presentazione da parte del conduttore della richiesta di Cas – aggiunge – non solo perché diversa, ma soprattutto perché la richiesta del contributo, stante la sua finalità assistenziale, precede, come è stato nei fatti, quella di contributo per la ristrutturazione dell’immobile. Per il resto la richiesta è stata formulata in conformità al modulo presente sulla piattaforma».
Danni del sisma a Tolentino
Di parere contrario il comune di Tolentino, che di fatto ha sospeso l’erogazione del Contributo di autonoma sistemazione al nucleo familiare da marzo 2023 a settembre 2024.
«Inoltre – prosegue Muscolini – l’immobile in cui eravamo in affitto, a fine 2023, è stato venduto ad una società che ha depositato l’istanza di contributo per la ristrutturazione ed ha assunto in sede di domanda, ai fini della sua ammissibilità, l’impegno di proseguire il rapporto locatizio. Ma anche dopo questa integrazione il Comune ha continuato a non erogare il Cas». A fronte di tale sospensione la famiglia ha incaricato dei legali che hanno inviato all’ente due comunicazioni nelle quali «è stato ribadito più volte che il contributo fosse di nostra spettanza – va avanti il cittadino – si erano interessati anche i funzionari degli uffici, ma alle nostre continue sollecitazioni nessuno ha mai dato un riscontro, piuttosto ci hanno mortificato con delle implicite umiliazioni che per chi vive del proprio lavoro e della propria dignità non possono essere più tollerabili».
Muscolini è amareggiato: «Né il sindaco, né alcuno della sua maggioranza, né gli uffici preposti prendono in dovuta considerazione una richiesta di aiuto che non è pretestuosa, ma semmai legittima, come detto ripetutamente anche dai legali. Ai bisogni della gente questa amministrazione non risponde e volta la testa dall’altra parte». A conclusione il cittadino aggiunge: «Abbiamo visto che i casi relativi a problematiche riguardanti il Cas sono molteplici, ci rendiamo conto che è una materia ostica e che chi non è dentro determinati meccanismi preferisce arrendersi. Siccome si parla di diritti sacrosanti, ci rendiamo disponibili ad un confronto con tutti coloro che come noi hanno vissuto o vivono questa odissea perché credo che l’unione faccia la forza».
Sempre a Tolentino nei giorni scorsi era stato Emanuele Fammilume a denunciare che da 9 mesi non percepisce il Cas. Nel suo caso, ha detto, perché non è stata fatta una corretta informazione da parte del Comune nel segnalare quando andava presentata la domanda essendo cambiata la normativa: prima si presentava ogni 12 mesi, poi ogni otto.
«Da nove mesi senza il Cas, colpa della mancata informazione: il Comune ci deve rimborsare»
Questo xké il sindaco ha detto che ha tutto sotto controllo nonostante sta dall' altra parte del mondo
Certe amministrazioni devono andare a casa, questo tipo di amministratori fanno solo i loro affari del cittadino non gli frega niente , conosco altre amministrazioni che fanno lo stesso ,auguri
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Scusate ma vorrei ricordare l’ordinanza 197 del 24 luglio 2024 la quale stabilisce che il CAS non verrà più erogato a partire da settembre 2024 agli affittuari con casa dichiarata inagibile. Credo che altre persone si trovino nella condizione del signore di cui sopra compreso il mio nucleo familiare. Io ho allegato tutti i documenti compresa la dichiarazione del proprietario ma a partire da settembre scorso non ho più percepito il CAS.
Quindi sarebbe stato erogato il CAS a chi era in un abitazione di non sua proprietà solo perché in affitto. E lo stato quindi noi contribuenti avremmo pagato l’affitto per 8 anni a questi nuclei familiari?