Accorpamento delle scuole,
il Tar stoppa di nuovo la Regione:
«Continuano a non emergere i motivi»

CALDAROLA - Il Comune vince di nuovo: bocciata la delibera richiesta dal tribunale amministrativo stesso per motivare la scelta di far confluire il comprensivo De Magistris dentro all'omnicomprensivo Leopardi-Frau di Sarnano. Concessi ulteriori 20 giorni per produrre un nuovo atto che faccia chiarezza sulle motivazioni: «sussistono i presupposti affinché l’ente effettui un approfondito riesame che tenga conto di tutti i criteri dettati per il dimensionamento della rete scolastica»

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Giuseppe Fabbroni, sindaco di Caldarola

Ora è muro contro muro tra Tar e Regione sugli accorpamenti scolastici. Con sentenza di oggi, il tribunale amministrativo di Ancona ha infatti accolto anche il nuovo ricorso del comune di Caldarola contro l’inglobamento dell’istituto comprensivo De Magistris all’Omnicomprensivo Leopardi-Frau di Sarnano, dando 20 giorni alla Regione per presentare un nuovo documento in cui ne chiarisce le motivazioni.

Il Tar ha in pratica bocciato la delibera con la quale la giunta regionale, lo scorso 19 maggio, aveva avallato un documento di 13 pagine nel quale si spiegavano le motivazioni che avevano portato la Regione alla scelta di far finire l’istituto scolastico di Caldarola sotto la governance di quello di Sarnano, scelta avversata sin dall’inizio dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Fabbroni, che l’aveva già impugnata al Tar. Il tribunale, il 5 aprile, aveva dato ragione all’amministrazione comunale dando alla Regione 45 giorni di tempo per redigere un documento in cui si dettagliassero i motivi della scelta, difesa a spada tratta dall’assessora regionale all’istruzione Chiara Biondi. Che però aveva annunciato che la Regione avrebbe ottemperato all’obbligo imposto dal Tar. Ma il Tar non sembra essere rimasto soddisfatto da quanto prodotto dall’ente.

«Nonostante la delibera contenga una diffusa motivazione, quest’ultima non si rivela concretamente idonea a colmare le carenze motivazionali sopra evidenziate e in relazione alle quali era stato richiesto un approfondito riesame – si legge nella sentenza odierna – in particolare, sebbene la normativa di settore consideri meritevole di attenzione la condizione delle istituzioni scolastiche collocate nei comuni montani, il che implica una più approfondita valutazione e quindi motivazione qualora si decida di incidere su tali realtà, continuano a non emergere con chiarezza le ragioni per le quali, nell’ottica del dimensionamento della rete scolastica, l’accorpamento dell’istituto comprensivo De Magistris di Caldarola con l’istituto omnicomprensivo Leopardi-Frau di Sarnano costituisca una scelta obbligata o l’unica percorribile o maggiormente sostenibile».

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Chiara Biondi, assessora regionale all’istruzione

Per questo motivo, il Tar ribadisce che permane «la carenza motivazionale» e che «sussistono i presupposti affinché la Regione effettui un approfondito riesame che tenga conto di tutti i criteri dettati per il dimensionamento della rete scolastica, dandone adeguatamente contezza in motivazione; al predetto adempimento la Regione dovrà provvedere nel termine di 20 giorni decorrenti dalla comunicazione del presente provvedimento, anche mediante il confronto con gli enti coinvolti ove necessario».

Riparte quindi la clessidra per la Regione, che avrà tempo fino al 1 agosto per produrre una nuova delibera nella quale andare dritta al punto delle motivazioni della propria scelta. Il Tar, poi, tornerà ad esprimersi sulla vicenda il 25 settembre, ovvero quando il nuovo anno scolastico sarà già iniziato. Anno scolastico che dovrebbe ripartire quindi con le due scuole ancora separate, visto che permane la sospensiva emessa dal tribunale dorico lo scorso aprile.

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