Srebrenica, trent’anni dopo:
il filo che unisce Unimc ai Balcani

MEMORIA - La Scuola Leopardi e l’ateneo con Roberta Biagiarelli e Ado Hasanovic, tra podcast di successo, teatro civile e cinema partecipato

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Roberta Biagiarelli

In occasione della Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica del 1995, la Scuola di studi superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata, insieme alla rete Assi (Alleanza delle scuole di studi superiori d’Ateneo), rinnova il proprio impegno nel tenere viva la memoria dei tragici eventi del luglio 1995, all’insegna della consapevolezza storica e della promozione attiva del ricordo. Un impegno condiviso con protagonisti e personaggi della cultura che hanno approfondito il tema e che legano il proprio nome all’Ateneo maceratese e alla Scuola Leopardi.

Al primo posto nella classifica dei podcast più ascoltati su Spotify Italia, tra i “Trending podcast”, si trova infatti “Srebrenica. Il silenzio dell’Europa”, realizzato da Roberta Biagiarelli, artista e documentarista da anni impegnata sulla memoria dei Balcani, e da Paolo Rumiz per Chora Media. Biagiarelli ha accompagnato gli studenti della Scuola dell’Università di Macerata nel viaggio-studio in Bosnia del 2024, dove con loro tornerà tra poche settimane per un nuovo Laboratorio balcanico. L’artista ha inoltre collaborato con la Scuola Leopardi alla realizzazione del corso di formazione per insegnanti “Novecento Balcanico”. Già protagonista lo scorso anno dell’apertura del Macerata Humanities Festival con il suo spettacolo “A come Srebrenica”, Biagiarelli aprirà anche l’edizione 2025 (15-17 ottobre) con una pièce teatrale dedicata all’assemblea delle donne per la pace all’Aia nel 1915 dal titolo “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra”.

In occasione del Laboratorio balcanico 2025, il giovane regista Ado Hasanovic, che l’ateneo e la Scuola hanno già ospitato a Macerata per la proiezione del suo film My Father’s Diaries e per un incontro pubblico sul potere del cinema nella ricostruzione della memoria, guiderà i partecipanti del prossimo viaggio-studio in Bosnia, alla fine di luglio, nella realizzazione, proprio a Srebrenica, di un cortometraggio, che vedrà allieve e allievi delle Scuole di Studi Superiori di Ateneo collaborare fianco a fianco con i giovani di un’associazione locale.

«La memoria non può essere solo esercizio del passato, ma deve diventare occasione di consapevolezza presente e responsabilità futura» sottolinea la professoressa Carla Danani, direttrice della Scuola di studi superiori Giacomo Leopardi e coordinatrice del progetto. «Attraverso la voce di testimoni, artisti e intellettuali come Biagiarelli e Hasanovic, vogliamo dare ai giovani strumenti critici per leggere la storia europea e comprendere le radici profonde dei conflitti, ma anche le possibilità di dialogo e riconciliazione».



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