Il sindaco di Porto Recanati Andrea Michelini
«Qui siamo di fronte a una messa in scena istituzionale, dove la Bandiera gialla non certifica buone pratiche, ma buoni rapporti». È il duro affondo del Pd di Porto Recanati, che sottolinea un aspetto nell’assegnazione del vessillo di Comune bike friendly.
«Siamo onesti: a Porto Recanati non esiste un vero piano di ciclabilità urbana – tuonano i dem – le ciclabili sono a tratti inesistenti, interrotte o pericolosamente promiscue col traffico automobilistico. Non esiste alcuna strategia organica, né una promozione seria della mobilità alternativa. Eppure, la Fiab ci premia. Perché? Basta consultare il sito ufficiale della Fiab per scoprire che il referente nazionale del progetto Comuni Ciclabili è Alessandro Tursi, lo stesso professionista incaricato con determina comunale numero 1721 del 28 dicembre 2022 per la redazione del biciplan di Porto Recanati. Insomma: la stessa persona che valuta il Comune è anche pagata dal Comune per scrivere il piano sulla base del quale viene valutato. Chi amministra oggi la città si affretta a sventolare premi e riconoscimenti, ma evita accuratamente il confronto sui dati reali. Non si risponde ai cittadini, si cerca solo di imbonirli – rimarca il Pd – non ci prendiamo in giro: una bandiera non cambia la realtà, così come un cartello “Zona 30” non protegge nessuno senza controlli». Poi sulla Bandiera gialla il Pd conclude: «Chi ha deciso questa premiazione, venga a spiegarla pubblicamente. E se non può farlo, abbia almeno il pudore di tacere».
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Tra la bandiera gialla e quella blu, non si sa quale sia quella più nonsense ed imbarazzante…
Ci cade il mito della bandiera gialla, ci credevamo tanto.