Piscine, variante e proroga di 30 giorni.
Scadenza a fine mese, poi i collaudi:
tra le migliorie la linea elettrica

MACERATA - Accordata all’impresa appaltatrice una seconda perizia di variante per apportare miglioramenti. Incarico professionale da centomila euro a un architetto treiese per l'allestimento degli spazi interni del Centro fiere di Villa Potenza dove sono in corso lavori per 13 milioni

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Le piscine alle Casermette

di Luca Patrassi

Alla parola piscine i maceratesi non abbinano l’idea di una nuotata ma da un paio di decenni l’immagine plastica di un colossale flop. La determina – a firma del dirigente dei Servizi tecnici del Comune, l’ingegnere Tristano Luchetti – appena apparsa all’albo pretorio allunga ancora la corposa telenovela della realizzazione del polo natatorio. L’ultima determina ci dice che è stata accordata all’impresa appaltatrice una seconda perizia di variante (la prima era stata dell’ordine di centomila euro) e una proroga di ulteriori trenta giorni con termine portato al prossimo 30 giugno.

Di grande impatto anche il contenuto della determina che “spiega” come la variante si sia resa necessaria per portare delle migliorie al progetto. Ed ecco, riportate testualmente, quali sono le “migliorie”: «realizzare una linea elettrica dal locale quadri alla cabina elettrica esistente a servizio dell’intera area, indispensabile per i collaudi e la successiva fase di esercizio, a parità di importo contrattuale stralciando i previsti rivestimenti di facciata non necessaria alla funzionalità dell’opera; migliorare il controllo e la gestione degli impianti termici di riscaldamento, di trattamento dell’aria e delle acque delle vasche mediante sistema di supervisione e controllo; sostituire la verniciatura prevista del locale vasche e il rivestimento in gres porcellanato degli spogliatoi con una verniciatura in smalto; modificare le sistemazioni esterne, eliminando le opere d’arte riducenti l’area verde, nell’ottica di realizzare impianti sportivi all’aperto; realizzare una cornice in alluminio sul perimetro esterno degli infissi esterni in luogo del davanzale in alluminio; specificare il rivestimento in legno lamellare della gradinata; modificare i percorsi di accesso alle coperture, stante la realizzazione della scala di emergenza come da variante numero 1».

“Migliorie” ad invarianza del costo complessivo, nel senso che alla spesa per alcuni interventi si fa fronte all’eliminazione di altri come i rivestimenti di facciata. Non è chiarissimo, ma questo sarà sicuramente chiaro ai tecnici, come si poteva fare a meno del collegamento alla cabina primaria Enel. La seconda variante accorda un ulteriore termine per la consegna dei lavori, fissata stavolta al 30 maggio. Lavori che, nelle intenzioni della stazione appaltante, si sarebebro dovuti concludere nel giugno 2023, 350 giorni dopo la consegna del cantiere. Poi sono successe tante cose, ci sono state una serie di indicazioni di fine lavori non rispettate da parte degli amministratori: si ricorda anche (per citarne una sola)l’assessore che aveva annunciato il 2024 come l’anno per i tuffi in piscina.

Prossima fermata il 30 giugno, si dovranno poi fare le pratiche per i collaudi, ivi compreso quello dei vigili del fuoco. Poi ci sarà anche da fare il bando per la gestione dell’impianto oppure affidarla in via temporanea a qualcuno non prima di aver acquistato e messo in opera gli arredi. Se ci sarà un rush finale una data possibile potrebbe essere quella di settembre 2025, altrimenti l’assessore tirerà via con il bianchetto anche il 5 per sostituirlo con un 6. Certo, alla luce delle esperienze fallimentari registrate con il centrosinistra (quindici anni per non muovere neanche un ciuffo d’erba, solo la recinzione dell’area a Fontescodella), questo potrebbe essere addirittura essere indicato come un successo. Uno sforamento di appena tre anni sulla fine dei lavori, puntualmente giusitficati da determine ed altri atti amministrativi. Poi la miglioria dell’allaccio alla cabina primaria.

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Altra determina dirigenziale e si passa al centro fiere di Villa Potenza. C’è un incarico professionale da circa centomila euro (comprensivi di oneri ed Iva) all’architetto treiese Jonathan Sileoni per la “riqualificazione dello spazio interno dell’area del centro fiere”.

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Il centro fiere

Centro fiere che – è bene ricordare – è oggetto di un intervento di restyling da quindici milioni di euro. L’incarico in questione è legato all’esigenza del progetto Social Valley – stando a quanto scritto in determina – “di sviluppare un ecosistema favorevole alla promozione dei prodotti e delle filiere produttive locali, di tutta la valle del Potenza e dei Comuni aderenti, favorendo l’inserimento lavorativo anche delle persone svantaggiate”, si prevede di riqualificare le aree espostive del Centro fiere per la realizzazione di importanti eventi e manifestazioni funzionali alla promozione economica e culturale del territorio». Quanto ai lavori del centro fiere non ci sono novità, nel gennaio scorso gli amministratori dissero che era questione di quache mese e che sarebbe partito l’iter per la scelta del gestore o dei gestori del polo fieristico. Ora della scelta del gestore non se ne parla, ma esce fuori un bando per la sistemazione dello spazio interno rispetto al quale, magari, l’eventuale gestore (nel caso in cui si trovi) avrebbe dovuto e potuto dire qualcosa.

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