Gemello digitale e super app dei servizi,
Matteo Ricci guarda al futuro:
«Le risorse? 12 milioni chiudendo l’Atim»

MATELICA - Il candidato del centrosinistra ha iniziato il suo tour nel Maceratese con la visita alla Halley Informatica parlando di tecnologia, ma non solo. «Dobbiamo ricucire l'entroterra con misure concrete e contributi a chi viene a vivere o lavorare in queste terre. I soldi? Intanto iniziamo chiudendo quel carrozzone»

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Matteo Ricci, a centro, durante l’incontro a Matelica. In foto: alla destra del candidato Giovanni Ciccolini (Halley Informatica) e Massimo Montesi. Primo da sinistra Romano Carancini

di Monia Orazi

Matteo Ricci punta sull’innovazione tecnologica e sul sostegno alle aree interne per rilanciare le Marche. Il candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione è stato oggi in tour nell’entroterra, visitando Matelica e San Severino  fino a Recanati nel tardo pomeriggio, per poi chiudere ad Ancona stasera con un incontro tecnico con gli alleati di centrosinistra.

«Voglio che le Marche diventino la prima regione in Italia ad avere il “gemello digitale” e la prima ad avere una super app con tutti i servizi pubblici e privati integrati», ha dichiarato Ricci durante la visita all’azienda Halley Informatica di Matelica, accompagnato da consiglieri comunali, esponenti del Pd locale, regionale e provinciale, il consigliere regionale Romano Carancini e i candidati Massimo Montesi e Marco Belardinelli.

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Il candidato ha rilanciato le sue proposte per contrastare lo spopolamento delle zone interne. «Le dobbiamo ricucire e far uscire dall’isolamento», ha spiegato Ricci, presentando quattro misure immediate: «Un contributo di almeno 30mila euro per tutti i giovani e le giovani coppie che decideranno di andare a vivere nelle aree interne, comprando o affittando casa. Asili nido gratuiti, trasporti scolastici gratuiti per i ragazzi che ogni giorno passano ore in pullman per andare a scuola. Un contributo per i medici di base che scelgono di lavorare nelle aree interne, da erogare sotto forma di integrazione allo stipendio o di servizi. Sono tutte cose già realizzate in altre regioni italiane, dal Friuli Venezia Giulia all’Emilia Romagna, e quindi realizzabili anche qui. Lo scorso anno oltre 91mila giovani hanno lasciato l’Italia e anche le Marche non sono state risparmiate: 2.609 giovani laureati si sono trasferiti altrove. Non è solo la mancanza di lavoro a spingerli via, ma anche salari bassi, scarse prospettive e un alto costo della vita. Questo fenomeno impoverisce il nostro tessuto sociale, culturale ed economico, colpendo soprattutto le aree interne. Serve un intervento deciso per restituire fiducia ai giovani e vitalità ai territori più fragili», così Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione.

Per reperire le risorse necessarie, Ricci ha individuato una fonte precisa: «A chi mi chiede dove prenderemo i soldi, rispondo che la prima cosa che faremo sarà chiudere quel baraccone dell’Atim: lì risparmieremo 12 milioni di euro, oggi spesi in progetti inutili, clientele e favoritismi. Li useremo invece per ricucire le aree interne, per attuare le politiche che ho appena elencato e rafforzare i servizi sanitari.

Durante gli incontri con gli amministratori locali è emersa la centralità del tema sanitario. «La sanità è in crisi ovunque, ma è evidente che nelle Marche abbiamo un bisogno urgente di sanità territoriale – ha affermato Ricci – serve uno sforzo enorme soprattutto per la salute mentale, che è una vera emergenza, e in generale per offrire più servizi sul territorio, vista anche la crescente incidenza di patologie legate all’invecchiamento, come l’Alzheimer. Negli ultimi cinque anni la sanità nelle Marche è peggiorata: sono aumentate le liste d’attesa, è aumentata la mobilità passiva, e oggi un marchigiano su 10 non si cura più. Questi sono dati reali, con cui dobbiamo fare i conti. Ignorarli non è una questione di destra o sinistra, ma di responsabilità».

Tra le proposte immediate figura anche l’introduzione del salario minimo regionale. «Da ottobre, chi lavora direttamente o indirettamente per la Regione non potrà più essere pagato meno di 9 euro all’ora. Sotto i 9 euro non è lavoro: è sfruttamento – ha dichiarato Ricci – vogliamo che tutte le aziende che lavorano per le Marche, dagli appalti ai subappalti fino ai servizi, rispettino questa regola». La visita alla Halley informatica di Matelica ha offerto lo spunto per riflettere sul tema dell’innovazione e dell’emigrazione giovanile. «Ho visitato un’azienda che tiene qui tanti giovani, mentre invece molti altri stanno scappando dalle Marche e dall’Italia verso l’estero», ha osservato il candidato. «Per fare questo, dobbiamo innovare e sviluppare la pubblica amministrazione, rendendo l’intelligenza artificiale uno strumento di rivoluzione per velocizzarla».

La giornata si è svolta «tra realtà produttive, in mezzo al lavoro e alle persone che producono, si incontrano, si organizzano», come ha commentato lo stesso Ricci, che ha definito il tour «un’occasione per rilanciare proposte concrete per il futuro delle Marche». Ricci ha visitato diverse aziende in provincia di Macerata, elogiandole come esempi di valorizzazione dei giovani e del territorio. Ha sottolineato il ruolo di Halley, Cantina Belisario, a San Severino di Seriart e Lavorcarni nel creare occupazione, qualità e filiere produttive solide. Ha infine ribadito l’importanza di una visione regionale per lo sviluppo del turismo e ha concluso la giornata con un momento di ascolto a Recanati.

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